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18 studenti, bloccati sul vulcano Lokon, sono stati portati in salvo dai soccorsi

Un totale di 18 studenti, del Politecnico di Manado, sono stati sorpresi da una tempesta e dalla lava fredda durante la loro escursione al vulcano Lokon in Tomohon, North Sulawesi.


Una lezione forte per questi studenti che devono evitare avventure troppo rischiose
I soccorsi raggiungono gli studenti sul vulcano Lokon
Sulla base delle informazioni raccolte dal team SAR, gli studenti si sono avventurati in una scalata al vulcano Lokon nonostante le condizioni meteorologiche non erano favorevoli.

I 18 studenti sono rimasti intrappolati nel vulcano attivo e i per fortuna sono riusciti a far partire dei messaggi a catena affermando di essere rimasti intrappolati sul Lokon e non riuscire a scendere.

Queste informazioni sono state mandate al team congiunto del Disaster Management Agency regionale (BPBD) di Tomohon che ha fatto subito partire le squadre di soccorso che hanno portato in salvo i provetti scalatori che erano 15 ragazzi e tre ragazze.

Il team della SAR, ricevuta l'alerta alle ore 23:00, sono riusciti a portare gli studenti a valle alle 2:40, i 17 studenti sono scesi con gli esperti, mentre una ragazza, che si trova tuttora in ospedale, ha accusato un attacca da ipotermia con la temperatura corporea che è scesa sotto i 35 gradi Celsius.

Il capo della polizia del Nord Tomohon AKP Bartholomeus Dambe ha detto di essere felice del buon esito di questa spedizione di soccorso, ma ha invitato gli studenti a non intraprendere più avventure di questo tipo in condizioni meteo non favorevoli e senza guide esperte.
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Abate di una setta buddista accusato di riciclaggio di denaro

In Thailandia, i procuratori di Stato intendono accusare il capo di una potente setta buddista con l'accusa di riciclaggio di denaro e ricettazione.


Scandalo in Thailandia in un tempio buddista
Preghiera nel tempio di Wat Dhammakaya
L'Ufficio del procuratore generale, in Thailandia, ha annunciato la decisione di portare in tribunale Phra Dhammachayo, ossia l'abate di Wat Dhammakaya, un monastero a nord di Bangkok.

Phra Dhammachayo e altre quattro persone sono accusate di cospirazione, riciclaggio di denaro e ricettazione.

Il caso ha avuto inizio quando 1,4 miliardi di baht (US $ 40 milioni) sono stati sottratti da una cooperativa di credito e hanno raggiunto le casse del tempio.

Tre degli accusati sono chiamati a giudizio, in tribunale, il 30 novembre, ma Phra Dhammachayo e il quinto sospetto non hanno ancora ricevuto il mandato d'arresto.

La setta buddista di Phra Dhammakaya ha molte controversie in quanto risulta molto ricca e politicamente influente.
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Un vascello affonda nelle acque del Sud Sulawesi, quattro persone risultano disperse

Mancano all'appello quattro dei 10 passeggeri, presenti sulla nave Cahaya Putri Abadi, affondata sabato 19 novembre nelle acque di Lambego Island nella reggenza delle Isole Selayar nel Sud Sulawesi.


Quattro persone restano disperse dopo che un vascello è affondato nel Sud Sulawesi
Si prestano le cure ai feriti
La nave era partita da Flores, nella provincia di East Nusa Tenggara ed è affondata nelle acque indonesiane del Sud Sulawesi a causa del mare molto mosso e delle onde alte.

Le ricerche continuano senza sosta e sono coordinatore dalla squadra di soccorso Febrianto Tri Setyawan che hanno detto che i sei passeggeri e membri dell'equipaggio del vascello sono stati salvati da un peschereccio che passava di li nel momento del disastro.

Tutta la mattina si sono scandagliate le acque alla ricerca dei dispersi, ma per ora non si sono rivelate le tracce.

Alcuni dei sopravvissuti hanno riportato delle lievi ferite e sono stati portati nel vicino centro di salute della comunità.

Questo vascello, di legno, trasportava 100 animali da allevamento; con bufali, mucche, cavalli e capre.
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Gli indonesiani e tutto il mondo sono indignati per questo attacco nella chiesa di Samarinda

Quando la figlia di due anni, Intan Olivia, ha chiesto il permesso di unirsi al cugino a giocare sotto il portico della Chiesa ecumenica, i genitori l'hanno lasciata andare senza nessun problema, ma non sapevano che di li a pochi minuti non l'avrebbero più rivista.


Atto terroristico condannato da tutto il mondo e tutti stanno con la chiesa di Samarinda
I parenti attorno alla piccola Intan Olivia
Intan Olivia è stata dichiarata morta alle 03:05 di lunedi 14 novembre a seguito delle gravi ustioni che ha subito il suo corpicino causate da una bomba fatta in casa gettata nel portico della chiesa da Juhanda un ex galeotto legato al movimento di Stato Islamico (IS).

I genitori avevano appena detto 'amen', concludendo la preghiera quando hanno sentito la bomba esplodere, si sono precipitati subito fuori per cercare di rendersi conto dell'accaduto e nel vedere la loro unica figlia martoriata hanno tentato di salvarla, senza poterci riuscire.

Altri tre bambini sono rimasti gravemente feriti dall'esplosione della bomba e sono tuttora ricoverati in un ospedale di Samarinda.

Tutti hanno reagito con indignazione condannando duramente questo attacco e una foto di Intan Olivia con lo zaino legato sulla schiena ha fatto il giro del mondo.

Il legislatore Budiman Sudjatmiko del Partito Democratico Indonesiano di Lotta (PDI-P) ha scritto sul suo Twitter gestire @budimandjatmiko che "Intan Olivia è la prova che in Indonesia, il terrorismo può uccidere persone molto vicine a noi. Uccidono con un cieco fanatismo ".

La più grande organizzazione musulmana del Paese Nahdlatul Ulama (NU) nel frattempo ha condannato l'attacco terroristico e lo ha etichettato come vero atto di blasfemia e ha invitato i musulmani del Paese a combattere questi atti terroristici.

Queste sono le parole rilasciate dal presidente di NU: "Quello che è successo a Samarinda è un vero e proprio atto di blasfemia dell'Islam, una vera bestemmia perché va contro l'insegnamento dell'Islam. Questa condotta frantuma l'immagine dell'Islam come religione di pace ".

Il rappresentare del presidente Joko "Jokowi" Widodo, Muhadjir Effendy, ministro dell'Istruzione e della cultura è volato subito a Samarinda per esprimere le condoglianze alla famiglia di Intan Olivia e ha detto: "A nome del governo e del Presidente, offriamo le nostre condoglianze profonde, condanniamo questo atto, non è assolutamente possibile fare delle vittime piccole ed innocenti, i bambini vogliono solo giocare in pace e ricevere amore da coloro che li circondano".

La polizia nazionale ha sentito 15 testimoni e almeno cinque persone sono state arrestate come presunti mandanti dell'attacco. 

Il maggior sospettato di aver lanciato la bomba è Juhanda, che vive in una moschea di Samarinda e ha imparato ad assemblare le bombe nella provincia di Aceh tra il 2009 e il 2011 nella sua casa sono stati sequestrati: un computer portatile, un cellulare e diversi documenti.
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Tensione alta tra polizia e manifestanti a Jakarta

Un breve incontro tra i funzionari governativi e i rappresentanti dei manifestanti è stato fatto nel pomeriggio, ma si è concluso con un nulla perchè i dimostranti hanno insistito nel voler incontrare il presidente Joko "Jokowi" Widodo in persona per esprimere le loro richieste.


Ahok è accusato di blasfemia e la gente è scesa per le strade a manifestare
Manifestazione contro Ahok
Verso le 15:30 il coordinamento politico, giuridico e gli affari di sicurezza del Ministro Wiranto hanno invitato alcuni dei leader della manifestazione, tra cui Bachtiar Nasir, a entrare nel palazzo governativo per trovare una soluzione pacifica a questa diatriba di piazza.

Questo incontro, tuttavia, si è concluso alcuni minuti più tardi con la delusione dipinta sui volti dei leader della manifestazione che non hanno potuto incontrare il presidente Jokowi di persona.

La manifestazione, ha preso il via questo pomeriggio e sono in piazza e nelle strade di Jakarta più di 100.000 persone provenienti da più organizzazioni islamiche per chiedere l'azione penale verso il sindaco della capitale Basuki "Ahok" per presunta blasfemia.

Ahok, cristiano, di origine cinese, si trova a fare i conti con un paese a maggioranza musulmana e ha suscitato clamore tra i gruppi e le comunità islamiche, dopo aver fatto un commento sui versi del Corano, durante la sua visita a Thousand Islands a fine settembre.

La polizia ha ricevuto parecchie denunce contro Ahok che rischia di perdere la sua candidatura tanto che molte personalità musulmane accusano le forze dell'ordine di proteggere Ahok in quanto prima era stato vice governatore di Jakarta e ora ha sostituito il presidente Jokowi dopo che quest'ultimo ha vinto le elezioni presidenziali nel 2014.

Il presidente Jokowi ha lasciato oggi il Palazzo governativo per recarsi all'aeroporto Soekarno-Hatta International in Tangerang e in molti pensano che l'abbia fatto per anticipare le tensioni di sicurezza, ma da Palazzo rispondono che il presidente doveva fare questa visita di lavoro.

La polizia aveva dato il permesso ai manifestanti fino alle ore 18:00 ma per ora la gente continua a manifestare e ha iniziato a lanciare pietre e bottiglie contro le forze dell'ordine stanno rispondendo con i gas lacrimogeni.

La tensione continua se ci saranno novità vi terremo aggiornati.
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11 negozi coinvolti in un grande incendio in Manado

Un totale di 11 negozi, con rispettive abitazioni, sono stati coinvolti nel grande incendio che si è propagato velocemente nel distretto di Malalayang, Manado, di fronte all'ospedale Ruman Sakit Prof Kandou, alle ore 13 del 29 ottobre 2016.


Ora rimane solo un cumulo di macerie e tanti soldi per ricomincare
L'incendio in Malalayang a Manado
Noldy Mawey (51), proprietario del negozio "Torang Got", ha detto che stava sostituendo la bombola di GPL da 3 kg per cucinare quando ha visto una scintilla uscire dal tubo e subito ha lasciato andare tutto cercando di trovare dell'acqua per spegnere il fuoco, ma in pochi secondi era già l'inferno.

Aiutato dalla moglie Meity Saroinsong di 49 anni ha cercato di spegnere l'incendio, ma ci ha detto piangendo che le fiamme continuavano a diventare più grandi.

A questo punto ha urlato a gran voce a tutti di uscire e salvare quello che si poteva e subito le fiamme hanno iniziato a inghiottire gli altri negozi e abitazioni e sono stati chiamati i Vigili del Fuoco che sono intervenuti prontamente.

Chioschi, ristoranti, case sono bruciate tutte, lasciando solo un cumulo di lamiere e per fortuna nessuna vittima e nessun ferito.

Si è formata una coda lunga 3 Km e una folla di cittadini si è riversata sulla strada per vedere quello che accadeva, ora rimane solo la stima delle perdite che potrebbe raggiungere i centinaia di milioni di rupie.

I negozi coinvolti nell'incendio sono:
1. Begkeel Milik Iman
Ora per la famiglia rimangono solo tante lacrime e la difficoltà nel ricomiciare
La piccola Gisela di 8 anni
2. Warung Sembako Milik Dodu
3. Warung Makan Riska
4. Rumah Makan Torang Punya Milik keluarga Mawei-Saroingsong
5. Kios Pulsa Milik keluarga Ticoalu-Suot
6. Warung Makan Lalapan Milik Nur
7. Warung Makan Minahasa Milik Tamara Lendo
8. Warung Makan Milik Oper
9. Warung Makan Milik Sony
10. Warung Makan Milik Peggi
11. Warung Marwan Cell 45 Milik Abdul Rahman Petale

Noi oggi siamo andati a trovare una famiglia che conoscevamo e che qui aveva messo il piccolo negozio con la casa, vi ho messo la foto della bambina Gisela di 8 anni che ci ha accompagnato a vedere quello che resta delle loro fatiche.
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Ospedale di Gorontalo allagato con decine di pazienti spostati

Una grande alluvione ha colpito la provincia di Gorontalo e ha costretto anche l'ospedale di Dunda Limboto a spostare 80 pazienti in rifugi di emergenza, sono segnalate parecchie frane e diverse persone sono state fatte evacuare.


Parecchie persone sono state spostate dalle proprie case e si segnalano parecchie frane in tutto il Sulawesi
Allagamento nell'ospedale di Dunda Limboto

L'alluvione ha colpito 4.296 persone circa 1.222 famiglie,le forti piogge di Martedì e Mercoledì hanno causato lo straripamento di fiumi e inondato parecchie case, le zone interessate sono: Asparaga, Bilato, Boliyohuto, Dungoliyo, Limboto, Limboto Barat, Tibawa, Tilango e Tolangohula.

Il centro di meteorologia e climatologia dell'Agenzia Geofisica (BMKG) ha messo in guardia la gente per le forti piogge dal 25 ottobre al 27 che stanno colpendo e colpiranno le zone in West Java, Jakarta, Bogor, Depok, Tangerang, Bekasi, Java centrale, East Java, Sud Sulawesi, Sud-est Sulawesi, Sulawesi Centrale, Sulawesi occidentale, Nord Sulawesi, Gorontalo, North Maluku, Sud-Est Maluku, Est Papua e Papua.

Circa 1.500 case sono state allagate, con livelli d'acqua dai 50 ai 100 cm ele persone si sono trasferite in edifici di fortuna predisposti dal comune.

Il BNPB ha schierato tutto il personale del disastro di mitigazione Agenzia Regionale (BPBD), assistiti dal personale militare, dalla polizia e dalle agenzie locali per evacuare, raccogliere dati, costruire cucine pubblica e fornire una logistica alle persone.

Il Sulawesi è soggetta a inondazioni a causa del suo terreno collinare e montuoso e dei tanti disboscamenti che sono stati fatti in questi anni e continuando a lasciare il posto a costruzione che molte volte risultano in posizioni non idonee.
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Centinaia di persone sono rimaste bloccate a Manado per un sequestro di Cap Tikus

La nave passeggeri KM Agil Pratama, doveva partire da Manado nel Nord Sulawesi ed era diretta nel North Maluku, ma la polizia ha fermato il trasporto in quanto è stato trovato un grosso carico di liquori di contrabbando, conosciuto con il nome di Cap Tikus ossia marchio del ratto.


Sono stati sequestrati 29 cartoni di liquore Cap Tikus pronto per essere venduto durante il viaggio
Distillazione del liquore Cap Tikus
A causa del ritardo, centinaia di passeggeri sono stati bloccati al porto di Manado e alcuni viaggi sono stati cancellati tanto che la maggior parte dei viaggiatori è dovuta tornare a casa.

Un team, guidato dal Second Insp. Talib, ha sequestrato 59 scatole di Cap Tikus sulla nave, capitanata da Santos Ambat e ogni scatola conteneva 24 bottiglie.

La polizia ha anche scoperto che il liquore apparteneva a tre membri dell'equipaggio della nave, vale a dire ad Alfon Yosep, Alfred Ambat e Meksi Ladi.

Questo carico doveva arrivare a Jailolo, Ternate, Sanana e Mangoli nel North Maluku; il Cap Tikus è un nome generico per questo tradizionale liquore fatto con lo zucchero di palma, la cui gradazione alcolica varia dai 30 ai 60 gradi.

Il prezzo di mercato in Manado è di circa Rp 30.000 [US $ 2.30] per una bottiglia da 600 ml. mentre lo vendono nel North Maluku e in Papua per Rp 100.000, quindi la polizia non si è sorpresa di trovare un grande quantitativo di questo liquore.

Il  commercio di Cap Tikus continua ad essere ancora dilagante, anche se la polizia sta usando le maniere forte e perquisendo parecchie navi.
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Papua chiede un referendum per avere la sua indipendenza

Il capo indipendentista di Papua, Filep Karma, ha chiesto ripetutamente al governo indonesiano di poter fare un referendum per l'indipendenza che riguardi tutta la regione orientale del paese.


Filep Karma dice che solo un referendum può far capire le reali intenzioni degli abitanti di Papua
La visita del presidente Jokowi agli abitanti di Papua
Filep Karma, un ex prigioniero politico, sostiene da lungo tempo questo referendum dicendo che sia la giusta soluzione sia per il governo che per il popolo di Papua, che tuttora soffre di maltrattamenti e abusi, nonostante alla regione sia stato concesso lo status speciale di autonomia.

Il referendum potrebbe far decidere autonomamente la gente se preferisce rimanere nello stato unitario della Repubblica di Indonesia (NKRI) o avere l'indipendenza.

Filep Karma ha detto ai giornalisti che è abituato a lottare per la separazione, ma ora ha pensato sia meglio percorrere la via pacifica del referendum per conoscere le vere intenzioni degli abitanti di Papua.

Se il risultato del referendum è quello che i Papuani vogliono rimanere cittadini indonesiani, i ribelli si fermeranno nel loro continuo chiedere la separazione.

Fin dal 2008, quando Filep Karma era ancora imprigionato, aveva inviato una lettera all'allora presidente Susilo Bambang Yudhoyono, chiedendo un referendum.

Gli abitanti di Papua hanno avuto anche un dialogo, tanto atteso, con il governo per il piano di referendum, grazie al via libera del presidente Joko "Jokowi" Widodo.
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78 lavoratori indonesiani deportati dalla Malesia

La Malesia ha deciso di far deportare 78 lavoratori indonesiani, che avevano attraversato la frontiera di Entikong nella reggenza di Sanggau, in Kalimantan occidentale.


La burocrazia deve essere presentata valida altrimenti scatta la deportazione
78 lavoratori sono stati trovati senza i permessi
I 78 lavoratori migranti erano arrivati ​​a Entikong solo ieri, venerdì 21 ottobre, intorno alle 4:00 e si sono presentati immediatamente al Consolato Generale indonesiano a Kuching, in Malesia per ricevere il permesso, ma la loro permanenza in terra malese non è stata accettata per diversi motivi e quindi le autorità hanno deciso di deportarli subito.

Alcuni hanno scoperto che i loro incartamenti non erano stati presentati dalle ditte, che questi dicono di aver contattato e quindi il Consolato, dopo qualche controllo ha deciso di farli tornare a casa  e sono stati messi su tre autobus con direzione Kalimantan.

Dei 78 operai indonesiani deportati, ci sono 73 adulti e cinque bambini, la maggior parte di loro provengono da West Kalimantan, altri da East Java, West Nusa Tenggara, West Java, Sud Sulawesi, East Nusa Tenggara e East Kalimantan.

L'Ufficiale del Consolato generale a Kuching, Windu Setiyoso, ha detto che negli ultimi mesi ci sono stati parecchi lavoratori migranti indonesiani che sono stati arrestati dalla polizia malese per la violazione delle leggi sull'immigrazione.

Il governo malese ha impostato misure più rigorose per gli stranieri senza documenti e quindi la deportazione sta diventando prassi quotidiana per chi non viene trovato in regola con i permessi di lavoro e l'abitazione.
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Arrestati 11 filippini, trovati con documenti falsi

La polizia del North Sulawesi ha arrestato due persone, sospettate di essere coinvolte nella contraffazione di carte d'identità indonesiane, per 11 marinai filippini catturati a bordo di una nave da pesca.


Il proprietario della barca e un impiegato dell'Ufficio per l'Anagrafe, di Bitung, sono stati arrestati
Barca per la pesca illegale, fermata dalla polizia
L'arresto è avvenuto grazie ad un raid contro la pesca illegale, questa task force, fatta insieme alla Satgas 115, ha permesso di fermare la barca D'Von nelle acque del Nord Sulawesi, a bordo sono stati trovati gli 11 filippini con le carte d'identità contraffatte, emesse dall'amministrazione comunale di Bitung.

Ulteriori indagini sono state fatte dalla polizia e hanno portato finora all'arresto del proprietario della D'Von, identificato come D.L. e ad un funzionario dell'Agenzia del Registro civile di Bitung, identificato solo come N.L.

Il portavoce dell'amministrazione comunale di Bitung, Erwin Kontu, ha fatto sapere che avrebbero punito i funzionari, che sono stati trovati ad aiutare i filippini nella contraffazione delle carte di identità e la lezione che verrà impartita, a chi ha sbagliato, sarà dura per debellare, da subito, questo problema.

La polizia, per ora, è riuscita a sapere che D.L. aveva pagato 2,5 milioni di Rp [US $ 191] per ogni carta d'identità e che NL ha fatto le carte d'identità per Rp 500.000 cadauna, ma non si sa ancora chi ha intascato i restanti Rp 2 milioni.
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Inondazioni in 8 distretti in West Aceh

Dopo cinque giorni di pioggia ininterrotta, otto distretti di West Aceh sono allagati e la gente ha dai 30 centimetri a 1 metro di acqua nelle case e il governo sta pensando ad un piano di emergenza.


Per ora non sono segnalati morti, ma la situazione peggiora di ora in ora
Allagamenti in 54 villaggi in West Aceh
Le piogge continuano a non dare tregua e anche questa mattina scendeva copiosa tanto che il governo centrale sta pensando di far evacuare la gente.

 Le piogge hanno causato lo straripamento dei fiumi: Ujong Kalak e Woyla e il BPBD ha cercato di tamponare i danni schierando attrezzature pesanti per dragare i fiumi.

 Queste inondazioni stanno colpendo 54 villaggi in otto distretti, per ora non sono segnalati morti, ma la gente è stata avvisata di rimanere nelle proprie case e tenersi pronti ad evacuare; qualora la situazione non riuscisse a migliorare.

 Gli otto distretti in West Aceh, interessati da questi allagamenti e inondazioni sono: Johan Pahlawan, Arongan Lambalek, Woyla Timur, Woyla Barat, Meurebo, Kaway XVI, bubon e Sama Tiga.
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8 morti, dopo il crollo di un ponte, a Nusa Lembongan

Otto persone hanno perso la vita dopo il crollo di un ponte a Nusa Lembongan, distretto di Bali Klunglung, questo incidente è avvenuto, ieri sera, domenica 16 ottobre alle 19.30.


Ora la gente si sta organizzando con le barche per mantenere i contatti tra le isole
Il ponte che collegava Lembongan-Ceningan
La gente del posto è subita accorsa per prestare soccorso alle 18 motociclette coinvolte nell'incidente che sono state tutte ricuperate, ma non si è potuto fare nulla per evitare la morte di 8 persone.

L'ispettorato Regionale della reggenza di Klungkung ha detto che non ci sono dispersi e si unisce alle famiglie che piangono la morte dei loro cari avvenuta in un incidente assurdo, le persone morte stavano tornando da una veglia di preghiera fatta a Ceningan.

Il ponte sospeso serviva per collegare Nusa Lembongan a Nusa Ceningan ed era stato costruito nel 1994 queste sono le vittime: I Wayan Sutamat di 47 anni, Men Budi di 49 anni, Ni Wyn Werni di 38 anni, Gd Sentara di 27 anni, Putu Ardiana di 25 anni e tre bambini Yakni Ni Putu Putri di 7 anni, Ni Kadek Mustika di 9 anni e I Putu Surya di 3 anni.

Il crollo del ponte, che collegava Lembongan-Ceningan è avvenuto dopo la rottura dei tiranti principali, avvenuta forse per il troppo peso.

Il ponte collegava tre piccole isole, vale a dire, Ceningan con una popolazione di 300 famiglie, e Nusa Lembongan con Nusa Penida 700 famiglie per una popolazione totale di circa 3.000 persone.

Ora i residenti locali si stanno organizzando con le barche per accompagnare i bambini a scuola e permettere alla gente di muoversi tra le varie isole.
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Un incendio ha distrutto 50 ettari di foresta a Riau

Decine di ettari di torbiere, nel distretto di Rangsang Timur reggenza delle Isole Meranti e provincia di Riau, stanno andando in fiamme nonostante il recente inizio della stagione delle piogge.


50 ettari di forresta stanno andando distrutti e per ora non si conoscono le cause
Incendio alle isole Meranti in Riau
Nelle isole Meranti stanno bruciando, da circa quattro giorni, parecchie piantagioni di gomma e cocco, che appartengono agli agricoltori locali e l'area che sta andando a fuoco è di circa 50 ettari.

La polizia e le guardie forestali non hanno potuto confermare la causa del disastro, ma hanno avviato un'indagine e sperano di trovare presto qualche indizio.

Un team congiunto di persone del posto, insieme alla polizia nazionale e ai militari stanno cercando di spegnere l'incendio, pur trovando parecchie difficoltà a causa della mancanza di acqua e del forte vento che soffia da ovest e che aiuta la propagazione del fuoco.

Questi incendi non aiutano le persone del posto e creano solo tanti disagi, speriamo che si riesca velocemente a spegnere il fuoco e a trovare la causa che ha scatenato questo grande incendio nella foresta alle isole Meranti.
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Bomba esplosa, vicino alla casa di un politico, in Papua

Un piccola bomba è esplosa vicino alla casa di un politico, Marthinus Werimon, del partito Golkar in Jayapura, Papua; danneggiando le finestre di un garage e mettendo tanta paura tra la gente che vive in questa zona.


la polizia sta cercando di far luce sulla vicenda e scarta l'ipotesi di un attentato al partito
La polizia cerca di ricostruire l'accaduto
Il capo della polizia di Papua, Sr. Corm. Mathius Fachiri, ha detto che la bomba non conteneva materiali pericolosi, ma pezzi di metallo che servivano per racchiudere l'ordigno esplosivo.

L'incidente è avvenuto alle 02:00 del 13 novembre 2016 vicino alla casa di Marthinus Werimon e per fortuna non ci sono vittime, ma solo tanta paura tra gli abitanti di questa zona.

Marthen Tenu, un ufficiale della sicurezza, ha detto di aver visto due uomini arrivare con motocicletta e mettere un pacchetto vicino alla casa di Marthinus Werimon e tutto questo pochi secondi prima dell'esplosione.

I motociclisti, dopo l'esplosione sono risaliti in sella alla loro moto e sono scomparsi nella notte, questa esplosione è avvenuta a a circa 50 metri dalla casa di Marthinus Werimon.

Il politico Marthinus Werimon pensa che questa esplosione sia legata alle elezioni regionali simultanee e dicendo che il partito Golkar aveva ricevuto varie minacce terroristiche da quando aveva annunciato ufficialmente il suo sostegno alla coppia di sindaci Benhur-Rustan.

Il capo Insp. Gen. Paulus Waterpauw invece resta cauto e respinge questa idea dicendo di concentrarsi nel ricercare i responsabili.
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Tre studenti portati via dal fiume Curug in Semarang

Tre studenti dell'università di scienze naturali di Semarang sono stati portati via da un fiume, vicino alla loro città universitaria, dove stavano partecipando ad una sessione di formazione.


Due studenti si sono salvati, ma uno continua ad essere disperso
I soccorsi portano in salvo due ragazzi
I due studenti che sono stati salvati sono: Aditya Rafalino e Dian Candra, entrambi di 17 anni, mentre uno, identificato come Kurnia Dwi Wahyuni, di 18 anni, risulta ancora disperso.

Gli studenti, che si erano avventurati sulle rive del fiume Curug, a Banaran in Gunungpati, comune di Semarang erano 11 e hanno raccontato di essere stati sorpresi da un'improvvisa ondata d'acqua che li ha trascinati via, ma 8 di loro sono riusciti a correre velocemente a riva.

Una squadra di soccorso della SAR, coadiuvata da diversi volontari, ha schierato 80/90 persone per cercare il ragazzo che risulta ancora disperso, alle 23:00 di domenica è stata trovata la sua borsa, ma il corpo di Kurnia Dwi Wahyuni manca ancora all'appello.

I membri del team hanno fatto parecchie immersioni, in diversi punti del fiume, anche se la squadra di soccorso sta trovando difficoltà a causa delle forti correnti e dell'elevato volume di acqua per le continue piogge di questi giorni.

Il governo invita la popolazione di Java a prestare la massima attenzione, in questo periodo di abbondanti piogge, cercando di evitare il più possibile di sostare e fare bagni nel fiume e nei torrenti.
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Basta interferenze, da altri Stati, sulle richieste di indipendenza di Papua

Il ministro per gli esteri, Retno LP Marsudi, ha ribadito in una recente sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) che Papua non è in trattativa, ma fa parte della Repubblica di Indonesia.


Gli altri stati devono iniziare a pensare ai problemi interni non a fomentare i separatismi
Bisogna smettere di sostenere i separatismi
In diplomazia molte cose sono negoziabili, ma quando si tratta di questione sul sostegno verso il separatismo, penso che non solo i diplomatici, ma tutti noi, sappiamo che questo che sono situazioni non percorribili.

Il ministro ha risposto alle critiche che gli venivano fatte da sei isole del Pacifico, che trasmettevano le loro accuse di violazioni dei diritti umani nelle province di Papua e West Papua.

Retno LP Marsudi ha affermato che l'Indonesia sostiene con forza i principi della Carta delle Nazioni Unite, che comprendono la non interferenza e il rispetto della sovranità di altre nazioni, allo stesso tempo, ha continuato, l'Indonesia si è impegnata a mantenere relazioni amichevoli con tutti i paesi.

Non riusciremo mai ad agire con ostilità verso gli altri paesi e continueremo ad impegnarci con loro, ma quando si tratta della questione della sovranità e si interferisce violando i principi allora li ci fermeremo con le negoziazioni.

Nara Masista Rakhmatia, il secondo segretario presso la missione permanente di Indonesia presso l'ONU ha ritenuto "interferenze" gli interventi fatti dai capi di Stato delle Isole Salomone, Vanuatu, Nauru, Isole Marshall, Tuvalu e Tonga e ha detto che le loro posizioni incoraggiano il separatismo delle province di Papua.

Il fallimento, riportato dell'autonomia speciale di Papua, ha fatto aumentare il sostegno di movimenti di indipendenza di Papua in tutto il mondo, in particolare da parte di alcuni paesi del Pacifico.
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Confiscato del pesce Napoleone e pronto per essere rilasciato nel suo habitat naturale

Decine di Humphead labridi, note anche come pesci Napoleone sono stati sequestrati nel corso di un'operazione nelle acque di Balikpapan e saranno restituiti al loro habitat naturale.


Massima tutela per questa specie in via d'estinzione
Il pesce Napoleone, confiscato, ora si trova in quarantena 
Il capo dell'unità per gli affari marittimi e del ministero della pesca (KKP) di Balikpapan e la guardia costiera (BPSPL) di Pontianak hanno detto alla stampa che i pesci Napoleone sono stati sequestrati dalla nave KM Nagama Biru 01 la scorsa settimana.

Ora si sta cercando di trovare l'habitat naturale per rilasciare i pesci Napoleone, in molti hanno segnalato la zona di Bontang a circa 350 chilometri a nord di Balikpapan, perché questa zona ha delle barriere coralline sane, altri invece sono propensi a portare queste specie nelle Isole Derawan, Berau, East Kalimantan.

I pesci sequestrati sono attualmente in quarantena in una struttura presa in affitto dal KKP a Pelabuhan Rakyat a Kampung Baru, Balikpapan.

Alcuni agenti hanno il compito di alimentare il pesce e cambiare l'acqua di mare almeno una volta al giorno.

Il capitano della KM Nagama Biru 01 ha detto che il pesce che è stato confiscato l'avevano acquistato dai pescatori nelle Isole Derawan, questi pesci Napoleone sono stati intercettati da una pattuglia di sicurezza del mare proveniente da Bali.

Il pesce Napoleone presente nelle Isole Derawan, che comprendono Derawan, Sangalaki, Kakaban e Maratua, rischia l'estinzione e quindi va protetto e tutelato e vietata la vendita e il trasporto.
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Una grande alluvione colpisce Surakarta

A seguito delle forti piogge di questi giorni, iniziano le prime inondazioni e a farne le spese sono le strade e le case in Surakarta, dove l'acqua ha raggiunto i 50 centimetri da terra in diverse aree della città.


La situazione continua ad essere monitorata e l'acqua non riesce a fluire regolarmente
Diverse strade sono chiuse in Surakarta
In questo momento le strade che risultano allagate sono: Jl. Yosodipuro, Jl. Juanda, Jl. Adi Sucipto e Jl. Slamet Riyadi e il sottodistretto di Sumber, anche le case dei parenti del presidente indonesiano Joko "Jokowi" di Widodo sono state allagate.

L'acqua è ovunque e non può fluire direttamente nel fiume tanto che il capo esecutivo del Disaster Mitigation Agency Surakarta (BPBD), Gatot Sutanto, ha detto che tutto questo è causato dai sistemi di drenaggio scadenti.

Per ora non è stato dichiarato lo stato d'emergenza, ma si continuano a monitorare i fiumi e a cercare di trovare il modo di contenere le inondazioni e di creare punti per far fluire l'acqua.

Le piogge potrebbero continuare per alcuni giorni quindi la situazione è molto delicata e va continuamente monitorata, tenendosi pronti ad intervenire per far evacuare le persone.

Ci auguriamo che le piogge possano diminuire e si riesca velocemente a tornare alla normalità per poi pensare ad un sistema di drenaggio che possa dare risposte concrete a queste alluvioni, che ogni anno colpiscono diverse zone dell'Indonesia.
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Eruzione del vulcano Rinjani, 44 turisti stranieri dispersi

Il governo indonesiano ha invitato i rappresentanti dei paesi stranieri a presentare un rapporto alle autorità qualora verificassero che dei loro cittadini mancano all'appello dopo averne scalato il monte Rinjani a Lombok.


Tutte le ambasciate sono state avvisate e ora si attendono ulteriori notizie
Panorama dal Mt. Rinjani
Questa richiesta è arrivata, da parte del governo, dopo che 44 turisti che si sono arrampicati sul Mt Rinjani al momento risultano dispersi, dopo l'eruzione del sub-vulcano, Monte Barujari, avvenuta il 27 settembre.

Il risultato delle ultime raccolte di dati, fatto dal BPBD insieme al Parco del monte Rinjani (TNGR), ha rivelato che gli escursionisti e i turisti registrati all'ingresso del Mt. Rinjani tra il 25 e il 27 settembre per le vie ferrate da Senaru in Nord Lombok e Sembalun a East Lombok sono di 464 persone ossia 408 turisti stranieri e 58 guide locali.

A partire da giovedi sera, sono rientrate 420 persone e quindi 44 persone risultano al momento disperse, ma possono anche essere tornate attraverso piccoli percorsi alternativi senza passare per i due ingressi ufficiali.

Si invitano le persone salite dagli ingressi ufficiali e magari tornate attraverso sentieri alternativi di far pervenire i propri dati agli ingressi ufficiali e alle ambasciate di segnalare prontamente se qualche loro cittadino risulta al momento non raggiungibile.

La nazionalità dei turisti, al momento dispersi, per lo più è quella dei paesi europei, come la Bulgaria, la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito e i restanti provengono dall'India.
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