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La compagnia Cruise vuole offrire altre mete indonesiane per le sue crociere di lusso

L'arcipelago indonesiano, sede di una natura mozzafiato con fondali da favola e una cultura diversificata, funge da sempre come una delle migliori destinazioni del mondo per il turismo da crociera.


Sono parecchi i turisti interessati a crociere in Indonesia, ma i porti vanno attrezzati
Nave da crociera nelle acque indonesiane
Una compagnia per le crociere di lusso, Princess Cruises, prevede di offrire viaggi a Bali, Lombok, Komodo Island, Makassar, Semarang e Probolinggo tra il 2017 e il 2018.

Secondo il direttore della regione sud-orientale dell'azienda, Farriek Tawfik, ci sono ancora molte aree in Indonesia che possono essere esplorate come destinazioni turistiche di crociera.

Sulla base delle informazioni dell'associazione internazionale Cruise Line dell'ultimo anno, l'Indonesia ha il numero più basso di porti marittimi in Asia con solo 172.

Il primo è il Giappone con 1.526 porti marittimi, seguiti da Cina (850), Corea del Sud (745), Vietnam ( 466), Malesia (422), Singapore (391), Thailandia (291), Taiwan (234) e Hong Kong (185).

L'Indonesia non è solo Bali e l'Isola degli Dei rimane la destinazione più popolare dell'arcipelago con 20 visite di crociera di Princess Cruises.

Il vero problema dell'Indonesia è che non tutte le mete turistiche potenziali per le crociere hanno infrastrutture adeguate, per diventare un porto di parcheggio, una città non solo deve preparare un porto adeguato, ma anche altri servizi che possono ospitare i passeggeri, come il trasporto per portarli ad attrazioni turistiche e guide straniere formate per l'accoglienza e che sappiano comunicare in modo adeguato.

Farriek è fiducioso che l'azienda possa attirare più di 60.000 turisti stranieri in Indonesia tra il 2017 e il 2018.

La maggior parte dei turisti che preferiscono le navi da crociera per esplorare le bellezze indonesiane sono quelli degli Stati Uniti, del Regno Unito, dell'Australia, del Giappone e della Cina.
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Centinaia di persone sono rimaste bloccate a Manado per un sequestro di Cap Tikus

La nave passeggeri KM Agil Pratama, doveva partire da Manado nel Nord Sulawesi ed era diretta nel North Maluku, ma la polizia ha fermato il trasporto in quanto è stato trovato un grosso carico di liquori di contrabbando, conosciuto con il nome di Cap Tikus ossia marchio del ratto.


Sono stati sequestrati 29 cartoni di liquore Cap Tikus pronto per essere venduto durante il viaggio
Distillazione del liquore Cap Tikus
A causa del ritardo, centinaia di passeggeri sono stati bloccati al porto di Manado e alcuni viaggi sono stati cancellati tanto che la maggior parte dei viaggiatori è dovuta tornare a casa.

Un team, guidato dal Second Insp. Talib, ha sequestrato 59 scatole di Cap Tikus sulla nave, capitanata da Santos Ambat e ogni scatola conteneva 24 bottiglie.

La polizia ha anche scoperto che il liquore apparteneva a tre membri dell'equipaggio della nave, vale a dire ad Alfon Yosep, Alfred Ambat e Meksi Ladi.

Questo carico doveva arrivare a Jailolo, Ternate, Sanana e Mangoli nel North Maluku; il Cap Tikus è un nome generico per questo tradizionale liquore fatto con lo zucchero di palma, la cui gradazione alcolica varia dai 30 ai 60 gradi.

Il prezzo di mercato in Manado è di circa Rp 30.000 [US $ 2.30] per una bottiglia da 600 ml. mentre lo vendono nel North Maluku e in Papua per Rp 100.000, quindi la polizia non si è sorpresa di trovare un grande quantitativo di questo liquore.

Il  commercio di Cap Tikus continua ad essere ancora dilagante, anche se la polizia sta usando le maniere forte e perquisendo parecchie navi.
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Andrew Scott ha preparato un libro sulla navigazione in Indonesia

Avendo acque indonesiane esplorato per un decennio, Andrew Scott ha esplorato le acque indonesiane per un decennio e recentemente ha condiviso la sua conoscenza nel libro "Cruising Guide to Indonesia".

Entro il 2017 esce un secondo libro con altre indicazioni per diverse isole indonesiane
Preziosi consigli per la navigazione in Indonesia

Attualmente ha la residenza a Bali e possiede la licenza da capitano "US Coast Guard" e lavora portando i turisti e gli indonesiani con barche a vela o navi, tutti lo conoscono e si affidano alla sua esperienze nelle acque indonesiane e anche i colleghi marinai, lo cercano quotidianamente, per chiedere consigli.

Lui ha svelato di non aver mai avuto intenzione di scrivere un libro, ma durante la navigazione su di una barca a vela privata ho notato tante cose che non andavano e nemmeno la tecnologia e le carte erano precise quindi ha voluto iniziare a prendere nota di tutto e fornire mappe nel suo libro che sono la collezione personale, raccolta nel corso degli anni e che può servire a tutti come guida durante la navigazione.

Molte volte intere scogliere, scogli e isole sono completamente assenti dai grafici e possono creare enormi pericoli per la navigazione, la maggior parte dei paesi hanno già una guida per la navigazione, mentre all'Indonesia mancava e lui ha riempito questo spazio.

Andrew Scott ha compilato mappe da Aceh a Papua, e ha aggiunto tanto materiale per i navigatori che vogliono viaggiare in sicurezza in giro per l'Indonesia, in questo libro, i marinai possono trovare informazioni complete e dettagliate con consigli sugli ancoraggi e i dati sulla profondità dell'acqua, gli scogli pericolosi, i segnali per i cellulari.

Sebbene la maggior parte delle barche moderne e yacht sono dotate di mappe aggiornate dal satellite, Andrew Scott ha detto che nel suo libro ha fornito informazioni che non sono disponibili sulle mappe e nei grafici.

Diversi yacht si sono arenati nel 2015 nelle isole di Anambas, la maggior parte del lavoro va fatta prima di lasciare la banchina, conoscere lo stato del vento, la marea, le correnti ossia cercare di prevedere il futuro, cosa ti aspetta durante la traversata.

Ora Andrew Scott sta preparando una seconda edizione che sarà caratterizzata dalle informazioni sulle isole di Anambas, Natuna, Kai, Tanimbar e Triton Bay e contiene circa 400 mappe con tutti gli ancoraggi e sarà disponibile nei primi mesi del 2017.
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Lo Stretto di Malacca va difeso dai pirati

Il ministro della Difesa Ryamizard Ryacudu ha sottolineato l'importanza di difendere lo Stretto di Malacca, da chi fa pesca illegale, ma anche dalla criminalità e da chi provoca danni ambientali.


Indonesia, Malesia, Singapore e Thailandia devono collaborare meglio insieme per difendere questa zona
Lo Stretto di Malacca va meglio difeso e protetto
Ryamizard Ryacudu si dice pronto per Incontrare i ministri della Difesa di Singapore, della Thailandia e della Malesia per discutere la situazione della sicurezza nello Stretto di Malacca.

Lo Stretto di Malacca è una zona marittima che confina con quattro stati: Indonesia, Malesia, Singapore e Thailandia e lo stretto collega tre grandi oceani: il Mar Cinese Meridionale a nord con l'Oceano Indiano a sud con l'Oceano Pacifico a est.

Singapore, Indonesia, Malesia e Thailandia sono coinvolti nei pattugliamenti congiunte di queste aeree lungo lo Stretto di Malacca, ma ci sono diverse questioni, relative alla Stretto, che dovrebbe essere affrontate immediatamente, come l'aumento della pirateria e le navi che perdono petrolio o lasciano andare in mare scorie radioattive.

Negli ultimi tempi le navi di passaggio hano detto di essere stati derubati e ci sono stati 129 attacchi in mare segnalati nell'anno 2014, mentre nel 2013 erano stati solo 99 e il crimine più comune è la rapina sulla nave, i criminali attaccano le imbarcazioni di piccola velocità o i pescherecci e li derubano sul posto.

La scorsa settimana, la Marina indonesiana ha arrestato sei pirati coinvolti in una rete di pirateria marittima che operano nello Stretto di Malacca e Singapore, gli autori, che erano residenti dell'isola di Terong, provincia di Riau Islands, avevano derubato tre navi e la Marina ha confiscato 0,5 chilogrammi di marijuana, 104 piccoli pacchetti di marijuana e un pacchetto di cristalli.

Lo Stretto di Malacca è il percorso preferito per i migranti clandestini e diverse persone scelgono questa rotta per raggiungere l'Australia in sicurezza.
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La guardia costiera indonesiana affonda due navi thailandesi con a bordo dei bracconieri

La guardia costiera ha affondato due navi provenienti dalla Thailandia, dopo che la corte aveva confermato il 23 dicembre la partecipazione di queste imbarcazioni nella pesca illegale nelle acque al largo dell'isola Anambas a Riau Islands.


Il governo indonesiano, con a capo il presidente Jokowi, sta combattendo i bracconieri
Il governo indonesiano combatte la pesca illegale
Un gruppo di artificieri ha preparato gli esplosivi e li ha fatti esplodere da lontano nelle acque di Anambas, vicino al Mar Cinese Meridionale e ci sono voluti solo cinque minuti per vedere le navi affondare.

Il 70 ton lorda (GT), della MV Kour Son 77, è stato catturato dalla Marina Militare KRI Sutedi Senoputra il 14 novembre con sei membri dell'equipaggio a bordo, 2 dalla Thailandia, 3 del Myanmar e uno del Laos.

Un'altra nave, KM G. Chawat 5, è stata sequestrata dalla KRI Sultan Hasanuddin l'11 dicembre e la nave 103 GT non ha potuto fornire alcun documento legale per operare nelle acque indonesiane.

Conformemente al mandato del Presidente indonesiano, la guardia costiera ha mostrato il suo forte impegno per affondare le navi coinvolte nella pesca illegale e Jokowi ha detto che l'affondamento era in linea con la regola indonesiana, che era stata confermato da una sentenza del tribunale.

Questa dura presa di posizione da parte del Presidente Jokowi speriamo possa scoraggiare i bracconieri stranieri ad operare nelle acque indonesiane, infatti dal suo insediamento, il 20 ottobre, Jokowi ha fatto subito la guerra contro la pesca illegale.

Il 5 dicembre, tre navi vietnamite sono state affondate vicino Anambas, mentre il 21 dicembre, due navi provenienti da Papua Nuova Guinea sono state distrutte sulla riva di Ambon, ma alcune persone fanno presente che il governo continua ad essere indulgente contro la pesca illegale che coinvolge le navi cinesi.
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I sopravvissuti si riuniscono per ricordare Pearl Harbor

I sopravvissuti dell'attacco giapponese a Pearl Harbor, che ha lanciato gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, hanno partecipato al 73° anniversario della commemorazione, con l'aiuto di stampelle, sedie a rotelle e scooter motorizzati.


I giapponesi inviarono aerei che eliminarono la maggior parte degli aerei e delle navi americane con tantissimi morti
7 dicembre 1941: strage di Pearl Arbor
Circa 100 sopravvissuti hanno partecipato alla cerimonia in ricordo di Pearl Harbor e tutti con gli occhi lucidi hanno ricordano ancora i tanti morti di quel 7 dicembre 1941.

Gilbert Meyer oggi novantunenne dice di voler partecipare a quaesta commemorazione anche se ogni anno che passa diventa sempre più difficile fare il viaggio alle Hawaii da San Antonio in Texas, ma finchè saró vivo cercheró di farlo.

Sono ancora 2.000 sopravvissuti che ricordano quel momento doloroso quando la marina giapponese insegreto invió gli aerei giapponesi colpirono poco prima delle 08:00 di quel 7 dicembre 1941.

In breve tempo cinque delle otto navi da guerra a Pearl Harbor furono affondate o affondate, con il resto danneggiato e diverse altre navi e la maggior parte degli aerei da combattimento che erano presenti nella base delle Hawaii vennero eliminati e oltre 2.400 americani persero la vita.
Sono stati ricordati anche i Vigili del Fuoco di Honolulu, che hanno inviato tempestivamente aiuto per rispondere all'allarme delle 8:05 e senza saperlo, si sono trovati in piena guerra e tre di loro persero la vita e altri sei riportarono gravi ferite.

La cerimonia è stata caratterizzato da una preghiera di pace giapponese e una benedizione hawaiana e un momento di silenzio alle 07:55.

Speriamo che il mondo impari, anche da queste celebrazioni, a risolvere le questioni con la pace e non con la guerra.
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