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Tensione alta tra polizia e manifestanti a Jakarta

Un breve incontro tra i funzionari governativi e i rappresentanti dei manifestanti è stato fatto nel pomeriggio, ma si è concluso con un nulla perchè i dimostranti hanno insistito nel voler incontrare il presidente Joko "Jokowi" Widodo in persona per esprimere le loro richieste.


Ahok è accusato di blasfemia e la gente è scesa per le strade a manifestare
Manifestazione contro Ahok
Verso le 15:30 il coordinamento politico, giuridico e gli affari di sicurezza del Ministro Wiranto hanno invitato alcuni dei leader della manifestazione, tra cui Bachtiar Nasir, a entrare nel palazzo governativo per trovare una soluzione pacifica a questa diatriba di piazza.

Questo incontro, tuttavia, si è concluso alcuni minuti più tardi con la delusione dipinta sui volti dei leader della manifestazione che non hanno potuto incontrare il presidente Jokowi di persona.

La manifestazione, ha preso il via questo pomeriggio e sono in piazza e nelle strade di Jakarta più di 100.000 persone provenienti da più organizzazioni islamiche per chiedere l'azione penale verso il sindaco della capitale Basuki "Ahok" per presunta blasfemia.

Ahok, cristiano, di origine cinese, si trova a fare i conti con un paese a maggioranza musulmana e ha suscitato clamore tra i gruppi e le comunità islamiche, dopo aver fatto un commento sui versi del Corano, durante la sua visita a Thousand Islands a fine settembre.

La polizia ha ricevuto parecchie denunce contro Ahok che rischia di perdere la sua candidatura tanto che molte personalità musulmane accusano le forze dell'ordine di proteggere Ahok in quanto prima era stato vice governatore di Jakarta e ora ha sostituito il presidente Jokowi dopo che quest'ultimo ha vinto le elezioni presidenziali nel 2014.

Il presidente Jokowi ha lasciato oggi il Palazzo governativo per recarsi all'aeroporto Soekarno-Hatta International in Tangerang e in molti pensano che l'abbia fatto per anticipare le tensioni di sicurezza, ma da Palazzo rispondono che il presidente doveva fare questa visita di lavoro.

La polizia aveva dato il permesso ai manifestanti fino alle ore 18:00 ma per ora la gente continua a manifestare e ha iniziato a lanciare pietre e bottiglie contro le forze dell'ordine stanno rispondendo con i gas lacrimogeni.

La tensione continua se ci saranno novità vi terremo aggiornati.
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Asia e Pacifico partecipano ad un incontro a Wakatobi

176 dirigenti locali provenienti dalle regioni dell'Asia e del Pacifico hanno in programma di partecipare ad un incontro che si terrà a Wakatobi, Sulawesi Sudorientale, il 5 settembre.


I 176 leader vogliono trovare una linea comune
176 leader si trovano a Wakatobi
Wakatobi si trova nella reggenza di Hugua ed è confermata la presenza di tutti i leader già a Kendari domani 3 settembre.

I 176 dirigenti locali, provenienti da vari paesi delle regioni dell'Asia e del Pacifico hanno confermato la loro presenza alla manifestazione internazionale.

Tra i leader locali che hanno confermato la loro partecipazione, ci sono il ​​sindaco di Guangzhou in Cina, il governatore di Jeju in Corea del Sud e il sindaco di Hamamatsu in Giappone e in più si nota la presenza del presidente della UCLG-ASPAC, Won Hee-Ryong e alti funzionari dei ministeri, delle Nazioni Unite (ONU), diversi funzionari dell'UNESCO ed esperti provenienti da vari istituti che hanno a cuore l'istruzione, i diritti e la salvaguardia dell'ambiente.

L'UCLG-ASPAC è un'organizzazione dei governi locali della regione Asia-Pacifico, che tiene regolarmente una riunione per discutere problemi comuni in tutti i settori, come le questioni ambientali e gli sforzi congiunti per migliorare il benessere dei propri popoli.

Nel corso della riunione, i leader locali presenteranno i vari problemi della propria terra e i tre punti chiave che verranno discussi nel corso dell'incontro sono: la creazione di una società con basse emissioni di carbonio, il buon governo e lo sviluppo urbano sostenibile.

I risultati delle discussioni su questi tre punti porteranno alla formulazione di un impegno comune, chiamato la Dichiarazione di Wakatobi.
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