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Confiscato del pesce Napoleone e pronto per essere rilasciato nel suo habitat naturale

Decine di Humphead labridi, note anche come pesci Napoleone sono stati sequestrati nel corso di un'operazione nelle acque di Balikpapan e saranno restituiti al loro habitat naturale.


Massima tutela per questa specie in via d'estinzione
Il pesce Napoleone, confiscato, ora si trova in quarantena 
Il capo dell'unità per gli affari marittimi e del ministero della pesca (KKP) di Balikpapan e la guardia costiera (BPSPL) di Pontianak hanno detto alla stampa che i pesci Napoleone sono stati sequestrati dalla nave KM Nagama Biru 01 la scorsa settimana.

Ora si sta cercando di trovare l'habitat naturale per rilasciare i pesci Napoleone, in molti hanno segnalato la zona di Bontang a circa 350 chilometri a nord di Balikpapan, perché questa zona ha delle barriere coralline sane, altri invece sono propensi a portare queste specie nelle Isole Derawan, Berau, East Kalimantan.

I pesci sequestrati sono attualmente in quarantena in una struttura presa in affitto dal KKP a Pelabuhan Rakyat a Kampung Baru, Balikpapan.

Alcuni agenti hanno il compito di alimentare il pesce e cambiare l'acqua di mare almeno una volta al giorno.

Il capitano della KM Nagama Biru 01 ha detto che il pesce che è stato confiscato l'avevano acquistato dai pescatori nelle Isole Derawan, questi pesci Napoleone sono stati intercettati da una pattuglia di sicurezza del mare proveniente da Bali.

Il pesce Napoleone presente nelle Isole Derawan, che comprendono Derawan, Sangalaki, Kakaban e Maratua, rischia l'estinzione e quindi va protetto e tutelato e vietata la vendita e il trasporto.
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Salvati alcuni squali balena nelle isole delle Molucche

I funzionari degli Affari marittimi e della pesca del Ministero e gli ambientalisti hanno salvato alcuni squali balena che erano rimasti intrappolati in una gabbia galleggiante, messa da bracconieri, nelle isole delle Molucche.


La polizia sta cercando i bracconieri che  hanno messo le gabbie nelle isole delle Molucche
Gli squali balena salvati in Indonesia
Queste gabbie erano state messe da un uomo d'affari di Singapore, che poi voleva venderli al mercato ittico della Cina.

Il Ministro Susi PUDJIASTUTI ha fatto sapere che gli squali balena sono stati immediatamente rilasciati in mare aperto in quanto questi mammiferi sono protetti e in via d'estinzione.

L'operazione di salvataggio è stata condotta congiuntamente dai funzionari del ministero e dagli attivisti di Wildlife Conservation Society (WCS), il caso ora è passato al dipartimento di polizia che dovrà prendere provvedimenti in quanto vi è una legge sulla pesca e chiunque venga sorpreso a maltrattare gli animali protetti rischia fino a sei anni di reclusione e una multa di Rp 1,5 miliardi (US $ 110.000).

Il Wildlife Conservation Society ha riportato 22 casi di crimini di fauna marina dal 2014 fino ad oggi e ha detto che questi grossi animali continuano a diminuire a causa del bracconaggio selvaggio fatto nell'oceano indonesiano.
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Tre capitani, di imbarcazioni illegali, sono fuggiti

Tre capitani, di pescherecci thailandesi, sono fuggiti dall'Indonesia dopo che le loro imbarcazioni erano state sequestrate con decine di pescatori stranieri, senza permesso, a bordo.


Continua la linea dura del governo verso i pescatori illegali
Pescatori che si stanno imbarcando su un peschereccio
I capitani erano stati arrestati il ​​12 aprile e i loro pescherecci da traino avevano la bandiere malese e stavano pescando al largo di Kalimantan.

I capitani sono fuggiti il ​​7 maggio, dopo aver scalcato il muro del loro centro di detenzione, nel cuore della notte, e ora la polizia e i militari li stanno ricercando, altri otto membri dell'equipaggio thailandese rimangono in detenzione.

Il Ministero della pesca di Jakarta ha detto che 79 membri dell'equipaggio provenienti dalla Cambogia e dal Myanmar sono stati identificati e la maggior parte aveva documenti tailandesi falsi.

Il Ministero degli Esteri della Cambogia ha detto che 54 dei suoi cittadini sono stati trovati sulle barche attirati dal lavoro e dalla promessa di alti stipendi e grandi bonus.

Le autorità indonesiane stanno dando la caccia ai pescherecci stranieri che operano illegalmente nelle acque del paese e il ministro della Pesca, Susi PUDJIASTUTI, ha ordinato che le barche che non hanno i permessi devono essere affondate e i pescatori illegali accompagnati in carcere in attesa di giudizio.

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23 navi, per la pesca illegale, sono state affondate dalla Polizia Marittima

Il Ministro degli affari marittimi e della pesca, Susi Pudjiastuti, ha dato mandato di far esplodere 23 pescherecci stranieri che facevano bracconaggio nelle acque indonesiane.



La polizia navale ne ha fatto esplodere 23
23 navi sono state fatte affondare dalla Polizia 
I comandante della Task Force 115, ha eseguito l'ordine di distruzione delle barche in accordo con i funzionari del Ministero, la Marina e la polizia nazionale.

Il Ministro ha rilasciato un'intervista nella quale ha detto:
"Le barche sono state affondate per far rispettare la legge e per proteggere la sovranità del nostro territorio al fine di garantire il mare e il futuro alla nostra nazione".

13 imbarcazioni erano registrate come Vietnam e 10 provenienti dalla Malesia, queste esplosioni sono avvenute contemporaneamente in sette luoghi alle 11:00 ai sensi della legge sulla pesca n° 31/2014.

In West Kalimantan, due imbarcazioni sono state fatte affondare nelle acque intorno all'isola di Datok, nella reggenza di Mempawah, queste barche erano state sequestrate alla fine di febbraio.

Una decina di barche da pesca provenienti da proveniva dall'isola di Subi e diretti verso le isole Sempadi sono state raggiunte dalla polizia, dopo la segnalazione della popolazione locale di attività illegale.

Due tra queste barche avevano la bandiera indonesiana, nel tentativo di ingannare le autorità, una volta catturate sono state immediatamente fatte esplodere.
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Stati Uniti e Indonesia collaborano contro la pesca illegale

Gli Stati Uniti stanno collaborando per sostenere l'Indonesia nell'applicazione della legge, per far fronte (INN) alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.


La pesca illegale sta diventando un grande problema in Indonesia
Lotta contro la pesca illegale
L'ambasciatore degli Stati Uniti in Indonesia Robert Blake ha detto che il Dipartimento di Giustizia americano sarà coinvolto nei corsi di formazione per i pubblici ministeri e i giudici.

Robert Blake ha detto in un'intervista che molte di queste attività illegali sono collegate tra di loro e se sapremo fermare la pesca illegale, potremo fare progressi su tutte le attività illecite connesse.

I due paesi stanno discutendo per poter avviare un nuovo programma sviluppando la cooperazione tra l'Interpol e l'Indonesia e aiutando l'Indonesia nell'applicazione della legge sulla pesca illegale.

Questi sforzi mirano a confrontarsi non solo sulla pesca non consentita, ma anche nel ridurre le attività illegali come il traffico di droga e di persone, di animali selvatici, il disboscamento e anche i farmaci, perché su queste barche si porta avanti tutto ciò che non è lecito.

Mas Achmad Santosa, capo della task force di prevenzione della pesca illegale (INN), ha detto che c'è ancora molto che deve essere migliorato all'interno del sistema di giustizia penale indonesiano.

Secondo i dati diffusi dalla Banca Mondiale nel 2015, i crimini della pesca costano al paese $ 20 milioni in perdite economiche e la pesca eccessiva ha minacciato circa il 65 per cento delle barriere coralline indonesiane.

Il governo degli Stati Uniti, attraverso un'agenzia di sviluppo, ha lanciato un programma quinquennale sulla pesca sostenibile 33000000 $ che si concentrerà sulla tutela della biodiversità nella zona del triangolo del corallo in Indonesia.

Gli sforzi del governo indonesiano hanno prodotto alcuni risultati, da ottobre 2014 fino a dicembre del 2015, il governo ha fatto affondare 117 barche e ha revocato le licenze commerciali a 15 aziende.

Questa crescente collaborazione marittima tra le due Nazioni sono state il motivo della visita del Presidente Joko "Jokowi" Widodo a Washington nel mese di ottobre dello scorso anno.

La firma di un memorandum d'intesa sulla cooperazione marittima tra le due Nazioni amplia la cooperazione nelle aree marine e approfondisce l'impegno in cinque diversi settori, la sicurezza marittima, l'economia marittima, le risorse marine e la conservazione con la gestione della pesca, la navigazione per le scienze marine e la tecnologia.
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106 barche, per la pesca illegale, sono state affondate dai militari indonesiani

Nel suo primo anno di direzione, agli affari interni e alla pesca marina, il ministro (KKP) Susi Pudjiastuti ha ordinato l'affondamento di 106 imbarcazioni straniere, che stavano pescando illegalmente nelle acque indonesiane.


La illegale va fermata senza ripensamenti
La Marina Militare indonesiana affonda una nave
Il ministro Susi Pudjiastuti ha detto ai giornalisti che l'affondamento delle barche illegali è la prova che il governo è seriamente intenzionato a sradicare la pesca illegale e ad aumentare la sicurezza in mare.

Susi Pudjiastuti ha ammesso che la mancanza di applicazione della legge nel settore della pesca è stato uno dei problemi dell'Indonesia per gli investitori, aggiungendo che si è impegnato personalmente per debellare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN).

La pesca INN è un crimine globale, non solo la pesca illegale, ma anche la schiavitù, il traffico di esseri umani, il contrabbando di animali e di droga.

Il direttore generale della marina e delle risorse della pesca Asep Burhanuddin ha detto che il ministero sarebbe intenzionato ad affondare oggi 31 ottobre 2015 altre sei imbarcazioni.

Asep Burhanuddin ha chiesto al ministro di dotare la barca dei Militari con armi di precisione per proteggere le risorse marine indonesiane.

I dati diffusi dalla Direzione generale KKP indicano che le barche da pesca illegali che sono state affondate nel primo anno della leadership di Susi Pudjiastuti sono: dalle Filippine (34), Vietnam (33), Thailandia (21), Malesia (6), Papua Nuova Guinea (2) e la Cina (1).
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Linea dura contro la pesca illegale cinese in Indonesia

L'Indonesia si sta prendendo ad una posizione dura contro la Cina nella lotta contro la (INN) la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, confiscando navi cinesi e togliendo i recenti privilegi dati alla Cina per pescare nelle acque indonesiane.


Nel 2013 si era firmato un trattato con la Cina di collaborazione, ma ora va nuovamente discusso
La pesca illegale toglie il pesce alla gente dei villaggi
Dopo la confisca di nove navi cinesi per presunto bracconaggio, il Ministero degli Affari marittimi e della pesca, ha detto a fine settimana che il governo aveva revocato l'accordo siglato con la Cina nel 2013 che avrebbe dato ai pescatori cinesi una mano a pescare in Indonesia, rispetto ad altri paesi.

Secondo il direttore generale del ministero per la pesca Gellwynn Yusuf, c'è la nuova legge no.56/2014 che mette il divieto sulle operazioni di pesca di grandi dimensioni da parte di navi straniere e ora grazie a questa nuova normativa in vigore dal 2014, tutti i partenariati precedenti cessano di esistere e devono essere rivisti.

Il governo indonesiano aveva stipulato un accordo con la Cina il 2 ottobre del 2013 in Jakarta e di seguito a Pechino con Cui Lifeng, vice direttore generale per l'ufficio pesca del Ministero dell'Agricoltura cinese, ma ora Gellwynn Yusuf dice di essere stato lì a firmare il memorandum d'intesa [Memorandum of Understanding] in Cina ed essi sono stati autorizzati a pescare in Indonesia, a condizione che collaborassero con una società indonesiana.

Dopo che il presidente Joko "Jokowi" Widodo è entrato in carica il 20 ottobre, l'Indonesia ha alzato la posta in gioco nella battaglia contro la pesca illegale affondato molte navi provenienti dalla Thailandia, Vietnam, Malesia, Cina, Taiwan e Papua Nuova Guinea.

Nel mese di dicembre, la Marina ha cercato di catturare 22 navi cinesi, ma solo otto sono state effettivamente fermate e secondo il ministero, sei delle 8 navi bloccate erano di proprietà della PT Sino Indonesia Shunlida Pesca che ha come direttore e presidente della società Zhang Shuiming, un cittadino cinese.
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Un giovane muore, mentre pesca con la corrente elettrica

Yulince Tagalao, non riesce a trattenere le lacrime, guardando il corpo del figlio Andrew Pangandaheng di soli 25 anni, morto mentre stava pescando con la corrente elettrica.


Nel quartiere Tikala di Manado la notizia ha raggiunto subito tutti, il giovane era molto conosciuto e uno dei migliori pescatori della zona
Andrew muore mentre sta pescando con la corrente elettrica
La mamma sta appoggiata al marito e continua a ripetere: "lo sapevi che era pericoloso, perchè l'hai fatto, io non volevo" e le stesse parole le ripete la giovane moglie Melti Pakoas.
Entrambi baciano e accarezzano il corpo di Andrew che è stato disteso in una bara con un vestito e dei pantaloni bianchi.

"Andrew caro, torna da noi, non lasciarci", Andrew Pangandaheng viveva con la sua famiglia e i suoi genitori nel quartiere Tikala in Manado e un centinaia di persone appena hanno saputo la notizia si sono subito precipitate in casa per dare l'ultimo saluto a Andrew, che era molto stimato e amato e tutti dicono: "era il miglior pescatore della zona, giovane, ma imbattibile".

Le ricerche sono iniziate ieri sera e hanno trovato il suo corpo annegato nel lago di Tondano, proprio sotto il ponte sospeso situato nel Villaggio di Dendengan; il corpo del giovane ha cominciato ad affondare alle 22:00 e la gente ha chiamato i soccorsi mezz'ora dopo che la vittima è stata colpita dalla scossa ed è finita nel fiume.

Un team congiunto di esperti con un gommone hanno seguito il corso del fiume e hanno trovato il giovane dopo più di tre ore di ricerche, il team ha trovato il corpo la vittima sotto il ponte sospeso.

Il medico legale ha detto che la vittima quando è caduta nel fiume era già morta, in quanto la scossa elettrica che ha ricevuto  è stata fatale per lui e hanno confermato questa ipotesi anche parecchie persone che appena hanno sentito le urla si sono precipitate fuori casa a vedere cosa stava accadendo.

Il giovane con altri amici (Lasieng Leonard di 25 anni, Manseng Sasuwe di 30 anni e Jemmy Tumoka di 50 anni) utilizzava la corrente elettrica per tramortire il pesce, ma presumibilmente il cavo era scheggiato e inavvertitamente la vittina l'ha toccato.

Ora la polizia sta raccogliendo tutte le informzioni per capire bene la dinamica e arrivare presto ad una soluzione.
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La guardia costiera indonesiana affonda due navi thailandesi con a bordo dei bracconieri

La guardia costiera ha affondato due navi provenienti dalla Thailandia, dopo che la corte aveva confermato il 23 dicembre la partecipazione di queste imbarcazioni nella pesca illegale nelle acque al largo dell'isola Anambas a Riau Islands.


Il governo indonesiano, con a capo il presidente Jokowi, sta combattendo i bracconieri
Il governo indonesiano combatte la pesca illegale
Un gruppo di artificieri ha preparato gli esplosivi e li ha fatti esplodere da lontano nelle acque di Anambas, vicino al Mar Cinese Meridionale e ci sono voluti solo cinque minuti per vedere le navi affondare.

Il 70 ton lorda (GT), della MV Kour Son 77, è stato catturato dalla Marina Militare KRI Sutedi Senoputra il 14 novembre con sei membri dell'equipaggio a bordo, 2 dalla Thailandia, 3 del Myanmar e uno del Laos.

Un'altra nave, KM G. Chawat 5, è stata sequestrata dalla KRI Sultan Hasanuddin l'11 dicembre e la nave 103 GT non ha potuto fornire alcun documento legale per operare nelle acque indonesiane.

Conformemente al mandato del Presidente indonesiano, la guardia costiera ha mostrato il suo forte impegno per affondare le navi coinvolte nella pesca illegale e Jokowi ha detto che l'affondamento era in linea con la regola indonesiana, che era stata confermato da una sentenza del tribunale.

Questa dura presa di posizione da parte del Presidente Jokowi speriamo possa scoraggiare i bracconieri stranieri ad operare nelle acque indonesiane, infatti dal suo insediamento, il 20 ottobre, Jokowi ha fatto subito la guerra contro la pesca illegale.

Il 5 dicembre, tre navi vietnamite sono state affondate vicino Anambas, mentre il 21 dicembre, due navi provenienti da Papua Nuova Guinea sono state distrutte sulla riva di Ambon, ma alcune persone fanno presente che il governo continua ad essere indulgente contro la pesca illegale che coinvolge le navi cinesi.
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Una nave da pesca affonda nel mare di Bering e 50 pescatori sono dispersi

I soccorritori stanno cercando più di 50 persone che sono scomparse in mare, dopo che una nave da pesca sudcoreano è affondata nella parte occidentale del Mare di Bering.


Una nave da pesca che stava prendendo merluzzo giallo, ha causa di una forte tempesta, ha iniziato a imbarcare acqua
Una nave da pesca affonda nel Mare di Bering
Per ora una persona è stata recuparata, ma priva di vita e sette membri dell'equipaggio sono stati messi in salvo, il maltempo e le cattive condizioni del mare rendono difficile la ricerca degli altri componenti.
A bordo della nave da pesca c'erano 35 indonesiani, 13 filippini, 11 sudcoreani e un ispettore russo.

Il funzionario del ministero della pesca in Corea del Sud ha detto che la nave stava pescando merluzzo giallo, quando una forte tempesta li ha investiti e la nave ha iniziato a imbarcare acqua tanto che è stato lanciato il segnale di abbandonare la nave, al momento del naufragio, le onde erano alte più di 4 metri e le temperature dell'acqua erano sotto i -10 gradi Celsius

La nave da pesca pesava 2.100 tonnellate e aveva 35 anni e aveva a bordo 8 scialuppe di salvataggio e nel momento in cui si è deciso di abbandonarla tutti erano stati avvisati.

Kim Kang-ho da Sajo Industries, che possiede la nave, ha detto che tutto era in ordine e anche i permessi di poter pescare erano stati fatti e i pescatori che cerano a bordo erano tutti esperti ed erano in mare da fine luglio.

La Russia consente ai pescatori sudcoreani di pescare nelle sue acque il merluzzo, il saury Pacific, i calamari e altri pesci e in un incontro che si è tenuto nel mese di aprile a Seul, i due paesi hanno deciso di impostare quota di quest'anno per il merluzzo giallo pescato in acque russe a 40.000 tonnellate.
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