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78 lavoratori indonesiani deportati dalla Malesia

La Malesia ha deciso di far deportare 78 lavoratori indonesiani, che avevano attraversato la frontiera di Entikong nella reggenza di Sanggau, in Kalimantan occidentale.


La burocrazia deve essere presentata valida altrimenti scatta la deportazione
78 lavoratori sono stati trovati senza i permessi
I 78 lavoratori migranti erano arrivati ​​a Entikong solo ieri, venerdì 21 ottobre, intorno alle 4:00 e si sono presentati immediatamente al Consolato Generale indonesiano a Kuching, in Malesia per ricevere il permesso, ma la loro permanenza in terra malese non è stata accettata per diversi motivi e quindi le autorità hanno deciso di deportarli subito.

Alcuni hanno scoperto che i loro incartamenti non erano stati presentati dalle ditte, che questi dicono di aver contattato e quindi il Consolato, dopo qualche controllo ha deciso di farli tornare a casa  e sono stati messi su tre autobus con direzione Kalimantan.

Dei 78 operai indonesiani deportati, ci sono 73 adulti e cinque bambini, la maggior parte di loro provengono da West Kalimantan, altri da East Java, West Nusa Tenggara, West Java, Sud Sulawesi, East Nusa Tenggara e East Kalimantan.

L'Ufficiale del Consolato generale a Kuching, Windu Setiyoso, ha detto che negli ultimi mesi ci sono stati parecchi lavoratori migranti indonesiani che sono stati arrestati dalla polizia malese per la violazione delle leggi sull'immigrazione.

Il governo malese ha impostato misure più rigorose per gli stranieri senza documenti e quindi la deportazione sta diventando prassi quotidiana per chi non viene trovato in regola con i permessi di lavoro e l'abitazione.
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Ufficio immigrazione di Batam scopre un giro di prostituzione tra i rifugiati

L'ufficio immigrazione di Batam ha scoperto un presunto giro di prostituzione che coinvolge migranti dall'Afghanistan e dal Pakistan, che stavano prendendo rifugio nelle isole di Riau. 


la polizia di Batam ha fermato il protettore e sta cercando di far chiarezza
Indagini fatte dalla polizia di Batam
10 profughi fanno parte di un presunto traffico di prostituzione e tra queste persone indagate dalla polizia di Batam c'è un ragazzo di soli 15 anni, di nazionalità afghana. 

I richiedenti asilo sono stati offerti a uomini e donne da un protettore indonesiano di Batam che chiedeva loro parecchi milioni di rupie. 

Il capo dell'Ufficio immigrazione, Agus Widjaja, ha detto che l'indagine è iniziata a seguito di una soffiata fatta da un anonimo alla fine di luglio e subito sono partite le indagini che hanno messo in luce i vari scambi negli hotel di lusso di Batam

Il protettore è stato identificato nella figura di Bonny Sario che aveva sotto il suo controllo 10 migranti, nove afgani e un pachistano. 

Di queste 10 persone, otto sono richiedenti asilo e due rifugiati in attesa di collocamento in un altro paese.
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Papa Francesco ha portato in Italia 12 rifugiati siriani

Un gesto straordinario, quello che ha fatto Papa Francesco, sia a livello politico che personale, quello di portare 12 musulmani siriani in Italia a bordo del suo aereo.


Nel suo discorso a Lesbo ha parlato ai politici di tutto il mondo
Papa Francesco incontra i migranti a Lesbo
Nella sua visita all'isola greca di Lesbo, Papa Francesco ha affrontato il peso della crisi migratoria in Europa e i rifugiati presenti sull'isola hanno pianto alla sua presenza, circa 3.000 migranti si trovano ad affrontare a Lesbo la possibile espulsione nell'ambito di un nuovo accordo con l'Unione Europea.

Papa Francesco ha deciso solo una settimana fa di portare tre famiglie di rifugiati in Italia e citando Madre Teresa ha detto: "è una goccia d'acqua nel mare, ma dopo questa goccia, il mare non sarà più lo stesso".

Durante il viaggio, di cinque ore, Papa Francesco ha implorato le nazioni europee di rispondere alla crisi dei migranti, ci sono centinaia di migliaia di disperati che fuggono dalle guerre e dalla povertà, non possiamo rimanere indifferenti.

Papa Francesco ha visitato Lesbo a fianco del leader spirituale dei cristiani ortodossi di tutto il mondo e Capo della Chiesa in Grecia.

In questa visita ha detto: Sono venuto a portare un messaggio cristiano insieme ad un ringraziamento al popolo greco che accoglie i migranti e sta sottolineando la difficile situazione dei rifugiati che 28 nazioni della UE vogliono deportarli e farli tornare in Turchia.

Papa Francesco ha insistito che il suo gesto, di portare 12 rifugiati in Italia, è stato puramente umanitario, ma ha esortato l'Europa ad accogliere i rifugiati e integrarli nella società, in modo che non vengano ghettizzati e preda della radicalizzazione.

Molti rifugiati hanno pianto ai piedi di Papa Francesco e hanno intonato canti che inneggiavano alla "Libertà! Libertà!".

Il Vaticano ha detto che le tre famiglie siriane, tra cui sei bambini, che sono venuti a Roma saranno supportati dalla Santa Sede e curati inizialmente dalla Comunità di Sant'Egidio, hanno ricevuto il visto umanitario italiano e ora chiederanno asilo e non sono stati selezionati perché erano mussulmani, ma perché avevano i documenti in ordine.

"É un piccolo gesto, ma ogni piccolo gesto che tutti gli uomini e le donne fanno contribuisce a dare una mano a chi ne ha bisogno".

Nella cerimonia fatta a Lesbo Papa Francesco ha ringraziato il popolo greco e ha detto di comprendere la preoccupazione dell'Europa circa l'afflusso di migranti, ma dietro questi migranti ci sono esseri umani "che hanno dei volti, dei nomi e una storie individuale" e meritano di essere presi in considerazione e di essere aiutati.

Il patriarca ecumenico Bartolomeo I e l'arcivescovo di Atene, Ieronymos II, hanno firmato una dichiarazione congiunta sollecitando il mondo ad avere a cuore la protezione di tutte le vite umane e hanno invitato i leader politici di tutto il mondo di garantire a tutti di poter rimanere nella propria patria e godere del "diritto di vivere in pace e sicurezza".
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Papa Francesco lava i piedi a tre mussulmani

Papa Francesco ha lavato e baciato i piedi di musulmani, cristiani e profughi indù durante la celebrazione del Giovedì Santo e ha dichiarato che tutti sono figli dello stesso Dio.


Papa Francesco trova sempre il modo di farci riflettere
Il rito della lavanda dei piedi
Ha compiuto questo gesto come segno di benvenuto e di fratellanza in un momento dove crescono le tensioni e i sentimenti anti-musulmano dopo gli attacchi di Bruxelles.

Papa Francesco ha denunciato la strage come un "gesto di guerra" svolto da persone assetate di sangue in debito con l'industria delle armi nel corso della Settimana Santa durante la messa di Pasqua fatta con i richiedenti asilo politico in un rifugio a Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma.

Il Giovedì Santo ri-mette in scena il rituale della lavanda dei piedi, Gesù la compie verso i suoi apostoli prima di essere crocifisso, ed è pensato come un gesto di servizio.

Papa Francesco ha contrapposto questo gesto al "gesto di distruzione" effettuato dagli aggressori di Bruxelles, dicendo che volevano distruggere la fratellanza dell'umanità rappresentata dai migranti e ha detto: "Abbiamo culture e religioni diverse, ma noi tutti siamo fratelli e vogliamo vivere in pace".

Molti dei migranti hanno pianto quando Papa Francesco si è inginocchiato davanti a loro, versando l'acqua santa da una brocca di ottone sui loro piedi e li ha asciugati, puliti e baciati.

Papa Francesco è stato accolto con uno striscione di "Benvenuto" in diverse lingue alla fine della celebrazione li ha salutati, uno per uno, accettando anche di fare un selfie con loro.

Le regole vaticane volevano solo gli uomini per il rituale della lavanda dei piedi e papi del passato e molti sacerdoti hanno sempre scelto 12 uomini cattolici, ricordando i 12 apostoli di Gesù e consolidando la dottrina del sacerdozio maschile.

Papa Francesco ha scioccato molti cattolici poche settimane dopo la sua elezione nel 2013 eseguendo il rituale su donne e musulmani in un centro di detenzione minorile e dal mese di gennaio ha cambiato le regole per consentire in modo esplicito alle donne e alle ragazze a partecipare alla lavanda dei piedi.

Quattro donne e otto uomini hanno preso parte alla lavanda dei piedi, nelle donne c'era una cattolico italiano che lavora al centro e tre migranti eritree cristiane copte, tra gli uomini c'erano quattro cattolici della Nigeria, tre musulmani del Mali, Siria e Pakistan e un uomo indù dall'India.

Il messaggio di Papa Francesco, a conclusione di questa bella celebrazione è stato: "Tutti noi, insieme, i musulmani, gli Hindi, i cattolici, i copti, gli evangelici siamo fratelli r figli dello stesso Dio e vogliamo vivere in pace".
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Crisi europea sui migranti e rifugiati, si usa filo spinato e gas lacrimogeno ai confini

I rifugiati e i migranti al confine settentrionale della Grecia sono stati respinti dalla polizia macedone che li ha schiacciati contro rotoli di filo spinato e ha utilizzato granate e gas stordente con lacrimogeni.


La Grecia deve far fronte a continui ingressi
I migranti dormono sui marciapiedi di Atene
Tutto questo sta accadendo perchè le autorità austriache hanno deciso di bloccare il numero crescente di persone che entrano dalla Grecia.

Un alto funzionario dell'Unione Europea sta oggi visitando tutta la regione per cercare di rispondere al problema dei rifugiati siriani e iracheni che ora sulla loro strada verso l'Europa incontrano recinzioni al confine macedone, con la polizia in tenuta antisommossa sempre pronta a caricare e a non far entrare.

I medici volontari hanno detto che almeno 22 migranti, tra cui 12 bambini, sono stati trattati per difficoltà respiratorie e tagli, mentre le autorità della Macedonia hanno fatto sapere che un poliziotto è rimasto ferito e 10 agenti delle forze speciali sono state mandate con un elicottero per reprimere le grandi proteste dei rifugiati.

L'Europa sembra che preferisca che i confini vengano bloccati, piuttosto che fornire ai rifugiati e ai richiedenti asilo la giusta protezione e i servizi di base.

Circa 7.000 migranti, per lo più provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan, sono stipati in un piccolo accampamento presso il villaggio di frontiera greco di Idomeni e ogni giorno se ne aggiungono circa un centinaia.

L'esercito greco ha finito di costruire rifugi temporanei nel nord della Grecia durante il fine settimana e le autorità locali hanno aperto gli stadi al coperto, i centri congressi e gli alberghi che hanno cessato l'attività per fornire riparo a questa gente, mentre il Ministero dell'Istruzione ha fatto appello ai bambini delle scuola di unirsi allo sforzo facendo qualche donazione.

Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha detto che la Grecia, nei prossimi mesi, farà il possibile per aiutare queste persone, ma deve essere chiaro che l'onere di questa crisi deve essere distribuito in Europa.

Il numero di migranti bloccati in Grecia ha superato i 25.000, secondo le stime fatte dal governo, tutti i confini sono chiusi in modo efficace e il cibo scarseggia, la Germania si è opposta a queste restrizioni fatte ai confini e chiede una soluzione a livello dell'UE e tutto questo per i limiti sui rifugiati posto dall'Austria.

Al vertice dei leader europei, che si terrà lunedi 7 marzo, i leader europei discuteranno sul sistema di Schengen con la Grecia, ma il vice cancelliere austriaco, Reinhold Mitterlehner, continua a dichiarare che le restrizioni dei rifugiati sono necessarie e l'Austria ha intenzione di mantenerle.
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Papa Francesco esorta i governi ad aiutare i migranti e a porre fine allo sfruttamento

In un momento carico di tensioni mondiali e di problemi, Papa Francesco dal Messico prega per le migliaia di migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti e fa appello ai governi ad aprire il cuore e i loro confini alla "umana tragedia di chi è costretto alla migrazione".


I migranti sono al centro dei discorsi fatti da Papa Francesco in Messico
Papa Francesco invita i governanti a farsi carico dei migranti
Papa Francesco ha implorato tutti a essere portatori di pace e ha detto: "Non più morte! Niente più sfruttamento!".

É stato un momento davvero toccante questo viaggio di cinque giorni di Papa Francesco in Messico e una delle immagini più potenti negli ultimi tempi: il primo papa latinoamericano della storia, che ha chiesto a tutti i paesi di accogliere le persone in fuga dalle persecuzioni, dalle guerre e dalla povertà, pregando al confine tra Messico e El Paso, in Texas, in un momento di impennata retorica anti-immigrati nella campagna presidenziale americana.

Papa Francesco chiama gli Stati Uniti ad aprire i suoi confini nel corso di una messa celebrata alla frontiera e nell'omelia ha chiesto a"cuore aperto" di fermare ogni forma di sfruttamento.

"Non possiamo negare la crisi umanitaria che negli ultimi anni ha significato la migrazione di migliaia di persone, sia in treno o in barca o a piedi, attraversando centinaia di chilometri per montagne, deserti e zone inospitali, sono i nostri fratelli e sorelle, che vengono e che il Signore ci dà e che nessuno di frontiera ci può impedire di condividere, prendiamoci a cuore tutti questi fratelli e sorelle che scappano dalla povertà e dalla violenza, dal traffico di droga e dalla criminalità organizzata".

Papa Francesco ha anche elogiato il lavoro degli attivisti che "sono in prima linea, spesso rischiando la propria vita" per aiutare coloro che sono coinvolti nella crisi migratoria, "per la loro stessa vita, sono profeti di misericordia".

Papa Francesco ha poi aggiunto un saluto alle 30.000 persone riunite al the Sun Bowl per vedere l'evento su schermi giganti.

"Grazie all'aiuto della tecnologia, siamo in grado di pregare, cantare e festeggiare insieme questo amore misericordioso e sentirci una famiglia unita e vicina".

Gli immigrati raccolti a El Paso hanno ringraziato Papa Francesco per queste parole e terminata la Messa è rientrato in Italia.

Il messaggio forte di Papa Francesco è la richiesta di uscire dalle trincee e di non chiudere noi stessi fuori.
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Un testimone racconta la tragedia dei 37 morti in Turchia

Un testimone parla dell'annegamento di 37 persone, compresi neonati e altri bambini piccoli, al largo della costa della Turchia, descrivendo l'orrore e le urla dopo che la barca, con a bordo i migranti, ha sbattuto contro le rocce.


Gulcan Durdu, che vive sulla spiaggia nella località di Ayvacik nel Mar Egeo, ha raccontato, con le lacrime agli occhi alla stampa, questa tragedia dicendo, sono stata svegliata svegliata dalle urla e dai lamenti dopo che la barca ha colpito le rocce e si è capovolta.

Io e mio marito siamo subito corsi fuori e abbiamo cercato di aiutare i sopravvissuti, portandoci a casa un ragazzo e cercando di salvarlo, lo abbiamo avvolto con le coperte,e abbiamo preso un phon per fargli caldo, ma il ragazzo è diventato fiacco tra le mie braccia prima di perdere la conoscenza.

L'ho consegnato ai paramedici, che nel frattempo erano arrivati e continuo ad essere ossessionata da quelle scene, non smetterò mai di sentire quelle urla per il resto della mia vita, è stato terribile, sono morti urlando nel buio.

Siamo stati solo in grado di salvare coloro che erano in grado di nuotare fino a riva, ora resta quella barca rovesciata sulle rocce in mare aperto e visibile dal cantiere dove vive Durdu, la spiaggia rimane piena di ricordi cupi di quel disastro, compresi i giubbotti di salvataggio, il sandalo del bambino, l'abbigliamento e altri oggetti personali che il mare ha portato a riva.

I migranti stavano cercando di fare il breve viaggio dalla Turchia alla Grecia nella ricerca di una vita migliore.

Queste immagini, di bambini morti su di una spiaggia, stanno facendo il giro del mondo mentre i Paesi europei sono messi a dura prova dall'afflusso di migranti, con tanti disaccordi su come accogliere questi rifugiati e come comportarsi con i clandestini.
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Oltre 1 milione tra rifugiati e migranti sono entrati in Europa nel 2015

Guerre, povertà e persecuzione in Medio Oriente e in Africa hanno portato più di 1 milione tra rifugiati e migranti irregolari a entrare in Europa in questo anno da record. 


2015 anno record per i migranti e l'Europa fa fatica a trovare una strategia
1 milione di migranti sono entrati in Europa
L'organizzazione intergovernativa IOM con sede a Ginevra, ha detto 1,005,504 persone sono entrate in Europa quest'anno, un numero quattro volte maggiore di quello dell'anno scorso e quasi tutti hanno scelto la via del mare, con 3.692 persone annegate cercando di fare la traversata. 

Il direttore generale della IOM, William Lacy Swing, ha esortato i governi europei a rendere più sicura la migrazione
"Sappiamo che le migrazioni sono inevitabili, a volte necessarie e non sempre desiderabili, dobbiamo riuscire a creare delle migrazioni legali, sicure e protette per tutti sia per i migranti che per i paesi che li ospitano". 

I numeri da record sono in Grecia, Italia, Bulgaria, Spagna, Malta e Cipro, ma il numero reale di persone che entrano in Europa può essere ancora più grande, perché le autorità stanno lottando per tenere traccia di tutti gli arrivi. 

La maggior parte delle persone che earrivano in Europa passano attraverso la Grecia, che ha avuto più di 820.000 persone quest'anno, quasi tutte passate dalla Turchia in barca attraverso il Mar Egeo. 150.000 sono entrate in Italia attraversando il Mediterraneo dal nord Africa, numeri molto minori sono arrivati ​​in barca per altri paesi del Mediterraneo. 

Un migliaio di persone hanno persino scelto di percorrere la strada dalla Russia alla Norvegia con la bicicletta. 

Circa la metà delle persone che entrano in Europa sono siriani, mentre il 20 per cento sono afgani e il 7 per cento iracheni. 2.889 hanno perso la vita nel viaggio dal Nord Africa verso l'Italia, 706 sono morti annegati nel tentativo di attraversare il Mar Egeo in Grecia e 72 sono morti cercando di raggiungere la Spagna. 

I governi europei stanno lottando per concordare una risposta, scegliere una strategia per l'accoglienza e gestire al meglio i flussi migratori. 

Durante l'estate, diversi paesi dell'Europa orientale, hanno chiuso i loro confini, portando confusione e frustrazione. 

La Germania e la Svezia hanno accolto il maggior numero di rifugiati.
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Scontri con migliaia di migranti, bloccati alla frontiera della Macedonia

La polizia greca, in tenuta antisommossa, ha lottato per mantenere l'ordine dopo gli scontri con i richiedenti asilo politico al confine del paese con la Macedonia.


L'Europa ha obbligato la Grecia a chiudere le frontiere per i migranti
Migliaia di migranti bloccati in Macedonia
Migliaia di persone in cerca di una nuova vita nell'Unione europea hanno visto il loro lungo viaggio verso nord chiuso alle frontiere con delle nuove regole.

Centinaia di persone siriane, afgane e irachene sono state respinte dalla Macedonia e negli scontri almeno due persone sono rimaste ferite.

Circa 300 persone hanno attraversato il confine dal villaggio greco di Idomeni e tante persone stanche di aspettare hanno cercato di sfondare un cordone di polizia greca, ma sul posto sono subito arrivati i rinforzi.

In precedenza, la polizia ha distribuito volantini avvertendo i migranti che dovevano lasciare la zona di confine entro tre giorni.

L'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, l'UNHCR, ha espresso "profonda preoccupazione" per le tensioni, sollecitando la Grecia e la Macedonia a gestire meglio il confine "in maniera coerente con i diritti umani e dei principi di protezione dei rifugiati".

Gli scontri avvenuti in Grecia sono arrivati, dopo una crescente pressione, fatta da dai partner europei per assicurare un migliore controllo delle frontiere e registrando i migranti in arrivo.

Più di 600.000 migranti hanno inondato in Grecia quest'anno e molti fuggono dai conflitti in Siria e in Iraq, quasi tutti sono entrati nel paese dalla vicina Turchia, pagando grandi tasse di contrabbando o lasciandosi guidare da bande che organizzano le loro traversate con piccole imbarcazioni sovraffollate.

Centinaia di persone sono annegate quest'anno nel Mar Egeo.

La polizia dice che circa 6.000 persone sono state bloccate a Idomeni e sono state mandate a dormire in un rifugio fornito da enti di beneficenza, circa 3.500 sono iraniani, pakistani e di altre nazionalità non ammessi dai macedoni, mentre il resto provengono dalla Siria, dall'Afghanistan e dall'Iraq.

In queste ultime due settimane la Macedonia ha imposto una politica di ammissione selettiva.

Tanti migranti hanno detto: "Se torniamo a casa saremo uccisi, quindi, se dobbiamo morire, tanto vale morire qui, non vogliamo ritornare indietro".

Si segnalano anche parecchi incidenti come quello di un uomo, proveniente dal Marocco, che è stato folgorato dopo aver toccato il cavo ferroviario ad alta potenza, era salito per protesta, sulla cima di un treno.

L'agenzia di controllo delle frontiere dell'UE, Frontex, ha detto di aver concordato con la Grecia di espandere le sue attività fino al confine con la Macedonia, le Autorità greche stanno lottando per registrare con precisione tutti i migranti che entrano nel paese, ma gli errori sono frequenti e alcuni immigrati utilizzano documenti falsi.
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