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Una grande alluvione colpisce Surakarta

A seguito delle forti piogge di questi giorni, iniziano le prime inondazioni e a farne le spese sono le strade e le case in Surakarta, dove l'acqua ha raggiunto i 50 centimetri da terra in diverse aree della città.


La situazione continua ad essere monitorata e l'acqua non riesce a fluire regolarmente
Diverse strade sono chiuse in Surakarta
In questo momento le strade che risultano allagate sono: Jl. Yosodipuro, Jl. Juanda, Jl. Adi Sucipto e Jl. Slamet Riyadi e il sottodistretto di Sumber, anche le case dei parenti del presidente indonesiano Joko "Jokowi" di Widodo sono state allagate.

L'acqua è ovunque e non può fluire direttamente nel fiume tanto che il capo esecutivo del Disaster Mitigation Agency Surakarta (BPBD), Gatot Sutanto, ha detto che tutto questo è causato dai sistemi di drenaggio scadenti.

Per ora non è stato dichiarato lo stato d'emergenza, ma si continuano a monitorare i fiumi e a cercare di trovare il modo di contenere le inondazioni e di creare punti per far fluire l'acqua.

Le piogge potrebbero continuare per alcuni giorni quindi la situazione è molto delicata e va continuamente monitorata, tenendosi pronti ad intervenire per far evacuare le persone.

Ci auguriamo che le piogge possano diminuire e si riesca velocemente a tornare alla normalità per poi pensare ad un sistema di drenaggio che possa dare risposte concrete a queste alluvioni, che ogni anno colpiscono diverse zone dell'Indonesia.
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Emergenza acqua e cibo in 39 villaggi

Emergenza in due reggenze nel East Nusa Tenggara, vale a dire in Nagekeo e in Timor Tengah Selatan (TTS), stanno facendo i conti con la siccità e la carenza di cibo.


La gente viene aiutato da camion con due botti d'acqua
36 villaggi hanno chiesto al governo di intervenire con l'acqua
Si stima circa 39 villaggi chiedono l'assistenza umanitaria e l'aiuto a lungo termine da parte del governo e l'organizzazione umanitaria Plan International Indonesia ha mandato a partire dalla fine di marzo una squadra di emergenza per aiutare questa gente.

Questo team di emergenza ha distribuito acqua pulita in tutti i villaggi per alleviare l'impatto di questo lungo periodo di siccità dovuto al fenomeno climatico periodico chiamato El Niño che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale (America Latina), e si presenta in media ogni cinque anni, il fenomeno provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, ma anche siccità nelle zone più lontane da esso e molte altre perturbazioni.

La prolungata siccità ha ridotto la qualità della vita in diversi villaggi di queste due reggenze che stanno vivendo una crisi di acqua pulita e il fallimento del raccolto provocando anche scarsità di cibo.

Questo team ha messo a disposizione della gente 5.000 litri di acqua potabile ogni giorno per i prossimi 30 giorni, dando la priorità ai bambini e agli anziani e alle persone malate, la salute dei bambini è la nostra priorità, tutte le amministrazioni locali e volontari sono attenti a questo.

L'acqua viene distribuita utilizzando dei camion dotati di due serbatoi di acqua realizzati con una capacità di 2.200 litri ciascuno, nei prossimi 30 giorni, l'acqua pulita raggiungerà più di 26.000 persone e circa 15.000 bambini.

Di seguito si cercherà di intervenire portando derrate alimentari.
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Ambasciata italiana in Jakarta invita i connazionali ad usare la prudenza

Oggi ho ricevuto questa lettera dell'Ambasciata d'Italia in Indonesia e la voglio subito rendere pubblica, per fare in modo che tutti possano essere avvisati che la situazione di Jakarta, in questo momento, non è sicura.


L'ufficio consolare non fa mancare gli avvisi ai propri connazionali
Stato d'allerta in Jakarta dopo gli attentati terroristici
L'ufficio consolare ci scrive usando queste parole:

Gentili connazionali,
a seguito degli attentati terroristici avvenuti quest’oggi 14 gennaio 2016 a Jakarta, situazione che pare ancora non stabilizzata, invitiamo a tutelare la propria sicurezza fisica rimanendo possibilmente a casa o se già all’esterno, di rimanere in posti sicuri.

É fortemente sconsigliato circolare in zone affollate o sostare in centri commerciali o di pubblico assembramento, si raccomanda di seguire pedissequamente le direttive emanate dalle Autorità locali.

Per qualsiasi comunicazione, aiuto o informazione potete usare anche il cellulare di emergenza +62 (0)815 1811 344 o al numero dell’Ambasciata +62 (0)21-31937445.

Speriamo possa tornare presto la serenità e si possa continuare a vivere in tranquillità.
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In una notte di violenza a Parigi, la partita non si ferma e la Francia batte la Germania 2-0

In una notte di violenza terrificante a Parigi con sette attentati, diverse sparatorie e alcune esplosioni ad opera di kamikaze vicino allo stadio e un centinaio di morti all'interno del teatro Bataclan, in questo clima di guerra la Francia ha battuto la Germania 2-0 in un gioco oscurato dagli eventi in tutta la città.


Sono 160 i morti nella parigina della sfida tra Francia e Germania
Al momento sono 160 i morti nella strage di Parigi
Le esplosioni si sentivano dentro lo Stadio francese, ma la partita non è stata interrotta e il presidente francese Francois Hollande, presente allo stadio, è stato evacuato e ha subito tenuto una riunione di emergenza.

Il Ct della Germania Joachim Loew ha detto: "Siamo tutti scossi e scioccati, per me, il gioco e lo sport perdono di importanza, siamo tutti perdenti di fronte a questi fatti e non sappiamo cosa fare e come fermarli, impotenti di fronte al male che dilaga".

La squadra tedesca, era stata evacuata dal suo hotel, fin dalla mattinata, in seguito ad un allarme bomba e i giocatori sono stati portati allo stadio.

I tifosi sono rimasti tutti all'interno dello stadio dopo il fischio finale e sono state date le notizie di violenza e il suono delle sirene ha messo paura a tutti i presenti, riluttanti a uscire, in questa notte di violenza scioccante.

Dopo 30 minuti dalla fine della partita sono ancora 2.000 tifosi presenti allo stadio e gli autoparlanti rassicurano i presenti di andare sicuri utilizzando i mezzi pubblici e senza farsi prendere dal panico e dall'isteria.

Mentre su Twitter compaiono alcune frasi agghiaccianti: "Dopo Parigi, ora è la volta di Roma, Londra e Washington" e anche: "Ricordate il 14 novembre a Parigi, come gli americani non dimenticheranno mai l'11 settembre".

Basta guerre, basta far scorrere sangue, uniamo le nostre mani e iniziamo a sederci al tavolo della Pace, usando l'amore e cercando di porre fine ai meschini giochi di potere e di soldi.
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Il caldo in Pakistan fa salire i morti a 1000

Il bilancio delle vittime per l'ondata di caldo in Pakistan è arrivato a 1000, più di quelli che erano stati previsti, ma sembra che le temperature si stiano abbassando e questo porta un po' di sollievo alla città più colpita che è Karachi.


Anziani, muratori e poveri sono tra le vittime dell'ondata di caldo
1000 persone sono morte per il caldo
Karachi, in Pakistan, è la più grande città e il centro economico e gli ospedali hanno faticato a tenere il passo con le richieste, tanto che il governo ha messo a disposizione dei centri speciali di primo soccorso per chi veniva colpito dal colpo di calore e dalla disidratazione.

Il bilancio delle vittime è arrivato a 1000, ma le stime parlano che possa raggiungere i 1.500, Anwar Kazmi, un portavoce della Edhi Foundation, la più grande associazione caritativa presente in Pakistan ha detto che bisogna unirsi tutti e fornire l'assistenza medica di emergenza.

Secondo i dati raccolti dall'associazione, gli ospedali in tutta la città, hanno avuto un totale di 1.079 persone che sono morte, ma ora sembra che il peggio sia passato e le prime nuvole hanno portano un po' di sollievo.

Gli ospedali di Karachi hanno curato circa 80.000 persone colpite dal colpo di calore e dalla disidratazione, secondo i funzionari medici.

Le famiglie delle vittime hanno affrontato delle vere e proprie sfide per seppellire i loro morti e alcuni becchini senza scrupoli chiedevano addirittura 50.000 rupie (500 dollari) per una tomba, quasi 10 volte il prezzo ufficiale, mentre le autorità cittadine hanno scavato più di 300 tombe in due cimiteri facendo pagare solo 5.800 rupie.

Le temperature di 45 gradi non sono rare nella parte dell'entroterra del Pakistan, ma Karachi rimane normalmente più fresca, grazie alla sua posizione costiera, ma in questa settimana, la brezza di raffreddamento che solitamente soffia al largo del Mar Arabico era assente.

La città di 20 milioni di abitanti è una metropoli, con pochi spazi verdi, non adatta a far fronte al caldo, vaste aree di calcestruzzo assorbono il calore durante il giorno e si irradiano nuovamente durante la notte in quello che i climatologi chiamano l'effetto dell'isola di calore urbana.

L'ondata di caldo di quest'anno ha coinciso con l'inizio del mese di digiuno islamico del Ramadan, durante il quale milioni di pakistani devoti si astengono dal cibo e dalle bevande dall'alba al tramonto.

Secondo la legge pakistana, è illegale per i musulmani mangiare o bere in pubblico durante le ore diurne in Ramadan, anche se la crisi ha spinto alcuni chierici a consigliare la gente di smettere di digiuno se la loro salute era a rischio.

La maggior parte dei morti a Karachi sono stati anziani, lavoratori manuali e poveri che vivono all'aperto.

Questa situazione si è anche creata in quanto ci sono state parecchie interruzioni di corrente che hanno provocato l'interruzione di ventilatori e condizionatori e interrotto l'approvvigionamento idrico di Karachi.

La crisi arriva dopo un mese dall'ondata di caldo, che ha investito la vicina India, uccidendo più di 2.000 persone.
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Emergenza a Bandung dopo le grandi inondazioni

La reggenza di Bandung, ha dichiarato lo stato di emergenza, a seguito delle centinaia di migliaia di ettari di risaie allagate e le inondazioni che hanno continuato a diffondersi dall'inizio della settimana.


Il governo ha deciso di proclamare lo stato di emergenza in tutta la reggenza di Bandung
Le forti piogge stanno provocando parecchie inondazioni
Lo stato di emergenza, è stato indetto martedì dall'amministrazione del paese e durerà sette giorni, fino al 29 dicembre e potrebbe essere esteso a seconda della situazione, tutto questo è stato deciso in una riunione di coordinamento dopo che le inondazioni continuavano a colpire i vari villaggi.

L'amministrazione della reggenza di Bandung, attraverso la BPBD, sta affrontando questa alluvione, cercando di porre rimedio ai disastri, che dopo tre giorni di pioggia consecutiva e battente ha fatto peggiorare la situazione.

Il fiume Citarum nella reggenza di Bandung ha fatto disastri in tutta la zona e oltre a Baleendah, Dayeuhkolot e Bojongsoang, le inondazioni hanno colpito anche Kamasan Banjaran, Rancaekek, Cikancung e Solokanjeruk. In Dayeuhkolot e Baleendah, almeno 17.000 case sono state allagate e più di 6.000 persone hanno sgomberato le loro abitazioni e nel frattempo, le inondazioni nella parte meridionale di Central Java si è diffusa nella reggenza di Banyumas dove un certo numero di villaggi in Kemranjen, Sumpiuh e Tambak, centinaia di case e migliaia di ettari di terreni agricoli sono stati coperti dall'acqua.

Durante questa stagione delle piogge diversi fiumi straripano e fanno danni e in questi giorni che piove ininterrottamente, trasformano tutto in mare, gli agricoltori hanno cercato di spostare il proprio bestiame nei villaggi vicini, sperando che la situazione possa migliorare velocemente.
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La situazione nelle province di Sumatra in Indonesia resta da bollino rosso

Migliaia di persone nelle province di Sumatra iniziano ad avere problemi respiratori dovuti alla continua foschia provocata dall’eruzione del vulcano e dalle polveri sottili che continuano a fuoriuscire. 


Il governo invita ad usare la maschera
L’agenzia Sanitaria della provincia di Riau ha riferito che a partire dal 25 settembre, sono almeno 2.254 le persone che stanno soffrendo di infezioni alle vie respiratorie, con 96 casi che soffrono di asma, 64 con polmonite, 187 con irritazioni cutanea e 191 con gravi irritazioni agli occhi.

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