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La politica sta uccidendo quelli che fuggono per salvarsi la vita

L'evidenza è sugli occhi di tutti, barche cariche di persone che attraversano in condizioni disumane il mare, profughi esausti e barcollanti che cercano di fuggire dalle isole greche, barche controllate dalla mafia che partono da ogni dove e cercano la speranza di un luogo senza guerra, famiglie disperate che cercano di superare il recinto di filo spinato che separa la Turchia e la Siria, per sfuggire alle battaglie combattute a poche miglia di distanza.


Gli immigrati aumentano e gli Stati rimandano il problema
Barche, cariche di profughi, cercano la salvezza
Tutti i giornali raccontano e a volte fomentano l'odio razziale, ma non dicono le storie che stanno dietro a questi stranieri, raccontano solo i fatti negativi e continuano a creare la caccia al diverso.

Le persone che arrivano chiedono solo ospitalità, tranquillità, sicurezza e la possibilità di una vita migliore, ma siamo noi con la nostra politica che siamo capaci di trasformare la mano tesa in campagna politica.

Secondo l'Onu sono 60 milioni le persone sfollate e l'86 per cento di questi immigrati sono ospitate dai paesi poveri in via di sviluppo.

La paura, la miseria e la violenza regnano sovrani in tutto il mondo dal Marocco, al Myanmar, attraverso il Mar Rosso fino allo Yemen, alla Turchia, alla Bulgaria, alla Grecia e all'Europa meridionale, attraverso il Mar delle Andamane e dal centro al sud America.

Il problema dell'immigrazione è globale e le politiche sui migranti stanno fallendo in ogni parte del mondo si sostituisce l'aiuto con il business e si cerca in tutti i modi la notizia, da dare all'opinione pubblica, che mostri lo straniero, come un mostro, come qualcuno da non aiutare.

Le Convenzione del 1951 sui rifugiati e le altre politiche migratorie nazionali e internazionali, che parlano di fornire rifugio e protezione sicura, sono spettacolarmente insufficienti.

Il quadro internazionale in materia di asilo e aiuto ai rifugiati è limitata dalla volontà politica delle stesse persone incaricate di maneggiarlo e molti paesi se ne lavano le mani o rimandano il problema ad altri.

Tutti gli Stati eludono la loro responsabilità condizionandola alla politica locale.

Anzi parecchi Stati si nascondono dietro finanziamenti umanitarie (che mai arrivano a destinazione) ai campi profughi in Turchia, Pakistan, Libano, Kenya, Etiopia e poi rendono difficile, se non impossibile mettere piede all'interno dei propri confini.

Speriamo presto il mondo possa ritrovare la parola solidarietà e non continui a nasconderla dentro il termine di politica e di business.
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L'Islam supererà presto il cristianesimo

Entro il 2030, il Pakistan supererà l'Indonesia e diventerà il più grande paese musulmano del mondo e questa ed altre tendenze demografiche sono state annunciate dal Centro di ricerca Pew nella sua ultima indagine.


Tutto il mondo farà presto i conti con il primato musulmano
L'Islam sarà presto la prima religione del mondo
Questa indagine è stata chiamata: The Future of World Religions e al suo interno possiamo trovare una stima sulla crescita della popolazione mondiale e delle proiezioni per gli anni che vanno dal 2015 al 2050.

I risultati del sondaggio prevedono, inoltre, che entro il 2070 l'Islam supererà il cristianesimo e sarà la prima volta nella storia del mondo.

La più grande popolazione musulmana del mondo, tuttavia, non vivrà in un paese musulmano, ma in India, che, pur mantenendo la sua maggioranza Indù, vedrà crescere la presenza musulmana che ora ha il 15 per cento, ma raggiungerà il 17 per cento.

Altre proiezioni fatte in questo sondaggio includono il fatto che l'Islam, crescerà in tutta l'Europa e nel 2050, ci saranno 71 milioni di musulmani in Europa e nel Regno Unito si passerà dal 4,6 per cento attuale all'8 per cento nel 2030.

Questo aumento si noterà anche negli Stati Uniti che vedranno raddoppiare il ​​numero di musulmani nel corso dei prossimi due decenni, passando dagli attuali 2,6 milioni a 6,2 milioni nel 2030.

La maggior parte dei musulmani di tutto il mondo, tuttavia vivranno in Pakistan, in Indonesia, in Bangladesh e in India, e porteranno le popolazioni ad avere grandi risorse e ad essere molto competivi.

Questa notizia ha fatto contenti tutti i musulmani del mondo anche se le statistiche dicono che aumenteranno a dismisura le condizioni di povertà e di guerriglia.


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Il principe Carlo ha paura per i cristiani presenti in Medio Oriente

Il principe Carlo d'Inghilterra si è rivolto alla stampa internazionale dicenodo di temere per l'incolumità di tutti i cristiani che sono rimasti in Medio Oriente.


Religiorne, economia e politica devono sedersi e iniziare a parlare di pace
Il principe Carlo in Medio Oriente
L'erede al trono britannico ha fatto diversi viaggi in Medio Oriente e ha detto che la difficile situazione dei cristiani perseguitati dagli estremisti islamici gli provoca sempre grande angoscia e vorrebbe riuscire a far di più cercando di entrare in contatto con tutti e facendosi promotore di pace.

Il principe Carlo ha poi sottolineato che la maggior parte dei problemi deriva dall'interese del mondo verso queste terre e soprattutto sul petrolio e questo crea tensioni e problemi e nessuno vuole rinunciare ai propri interessi e al prorpio potere e questo provoca rancori, spaccature e guerre.

Bisogna cercare di costruire ponti tra le religioni, l'economia e la politica e sua madre la regina Elisabetta II ha sempre cercato di essere attenta ad unire e tutelare la libertà religiosa di tutti.

Ormai è trascorsa una settimana dalla visita in Medio Oriente del sessantaseienne principe d'Infghilterra ed è stato in Giordania e in tutti gli Stati del Golfo, ha incontrato i rifugiati cristiani iracheni ad Amman e a passato parecchio tempo con il re di Giordania Abdullah II ed era presente quando i militanti islamici di Stato hanno pubblicato un video che mostra il pilota giordano catturato e bruciato vivo e ha ammesso che centinaia di persone provenienti dalla Gran Bretagna si sono uniti ai militanti estremisti in Siria.

Il principe Carlo ha detto che il numero di giovani britannici che si arruola tra gli estremisti è allarmante e questa ricerca di avventura e divertimento a fare la guerra, deve far riflettere tutto il mondo.

Siamo di fronte ad una nuova generazione che rischia di non sapere più dove sta il bene e questo deve far riflettere, soprattutto noi, che stiamo governando in questo momento.
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Jakarta ha il primato della città con il peggior traffico nel mondo

La scorsa settimana, Jakarta, ha ricevuto dal produttore britannico di lubrificante Castrol, il premio come la città con il peggior traffico nel mondo.


La polizia dice che le automobili private sono aumentate e le strade invece sono rimaste sempre le stesse
Jakarta è la città con il peggior traffico nel mondo
La Castrol ha esaminato le condizioni del traffico in 78 città e regioni di tutto il mondo, tra cui l'Asia, l'Australia e l'Europa, così come il Nord e il Sud America, l'indice, tuttavia, non ha incluso l'India e il Vietnam.

I dati sono stati presi in modo anonimo da milioni di utenti del dispositivo TomTom in tutto il mondo che hanno misurato le fermate e le partenze effettuate per chilometro all'interno di ogni città.

Il dato è stato quindi moltiplicato per la distanza media il tutto calcolato per un'anno, Jakarta si è classificata come la città con il maggior numero di fermate e ripartenze, con una media di 33.240 per ogni conducente all'anno, Jakarta è stata seguita da Istanbul, in Turchia, con 32.520 arresti e Città del Messico, con 30.840 all'anno.

Surabaya nell'East Java è stata anche inclusa nella lista come la città con la quarta più alta media di stop e start, raggiungendo 29.880 all'anno, nel frattempo, le città meno congestionate sono Tampere in Finlandia, Rotterdam nei Paesi Bassi e Bratislava, in Slovacchia.

La risposta del governo indonesiano è arrivata subito dicendo: "finché Jakarta non dispone di un sistema di trasporto di massa su rotaia, saremo sempre congestionato e i mezzi di trasporto pubblico della città sono costituiti in gran parte di minivan e minibus, molti dei quali guidati incautamente e spesso si fermano in mezzo alla strada per far salire e scendere i passeggeri".

Questa la classifica:
1. Jakarta, Indonesia 33.240
2. Istanbul, in Turchia 32.520
3. Città del Messico, Messico 30.840
4. Surabaya, Indonesia 29.880
5. San Pietroburgo, Russia 29.040

Meno congestionate:
1. Tampere, Finland 6240
2. Rotterdam, Paesi Bassi 6360
3. Bratislava, Slovacchia 6840
4. Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti 6840
5. Brisbane, Australia 6960

Ahok incaricato dal governo ha detto ai giornalista che il problema potrà essere risolto solo dopo che il sistema di trasporto pubblico della città, su rotaia sarà completato, Jakarta sta attualmente costruendo un sistema di MRT e si sta prodigando per inserire lo sviluppo di un sistema di metropolitana leggera (LRT) come alimentatore alla MRT.

L'aumento dei veicoli privati, non è stato seguito da un aumento dello spazio stradale, secondo i dati della Polizia di Jakarta, la città nel 2014 aveva circa 17,5 milioni di veicoli sulla strada, un significativo incremento dai 16 milioni dell'anno precedente.

Il governo si è impegnato a fornire alla città un maggior numero di mezzi pubblici in modo da facilitare le persone e aiutarle a lasciare a casa i loro veicoli privati e aumentando le pensiline e le fermate per far in modo di facilitare chi vive lontano.
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Il Giappone piange la morte del giornalista Kenji Goto ucciso dagli estremisti in Siria

Il giornalista Kenji Goto è colui che ha raccontato al mondo dello tsunami in Giappone nord-orientale, del conflitto in Sierra Leone ed è sempre stato attento a raccontare la storia dei bambini e dei poveri che si trovano a vivere esperienze tragiche. 


Kenji Goto un giornalista sincero e onesto
La notizia della sua uccisione, in un video presumibilmente fatto dai militanti islamici, ha lasciato nello sgomento tutti i Giapponesi che avevano pregato e sperato nel suo rilascio.

Kenji Goto in una delle sue ultime interviste diceva: "Voglio coccolare tutte le persone che soffrono, perchè le loro storie, il loro dolore mi toccano il cuore e io voglio scrivere i loro racconti per non fargli perdere la speranza".

Kenji Goto era un uomo con il codino dalla risata spensierata, era un giornalista freelance di vecchia data, lavorava spesso con registi e produttori televisivi giapponesi e i suoi commenti hanno fatto il giro del mondo e ha scritto un libro nel 2005 raccontando la sofferenza dei bambini in Sierra Leone e l'ha intitolato "Vogliamo la pace, non i diamanti".

Kenji Goto aveva sempre sottolineato che non era un reporter di guerra ma un giornalista della gente, che raccontava la storia delle persone normali, che avevavo la sfortuna di abitare in zone di guerra e nella sua vita ha girato nei campi profughi e negli orfanotrofi e ha descrritto le violenze che i piccoli subiscono, ha parlato della fame nel mondo e degli incubi della guerra.

La gente giapponese ha capito tutto questo e ha risposto con una manifestazione a sostegno della sua liberazione, anche perchè il suo lavoro vive nei cuori di molte persone e il suo sorriso è stampato nella gente che ha aiutato, migliaia di firme sono state raccolte e tante persone si sono riuniti davanti all'ufficio del primo ministro, alzando cartelli che dicevano: "Free Kenji" e "Io sono Kenji".

Goto era andato in Siria alla fine dell'anno scorso per cercare di salvare l'altro ostaggio giapponese, Haruna Yukawa, di 42 anni, ma entrambi sono stati brutalmente uccisi le ultime parole che ha pronunciato di fronte alle telecamere dei militanti islamici sono state: "Non importa cosa succede a me, io amerò sempre il popolo della Siria".
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Il leader iraniano Khamenei esorta i giovani nel mondo a esaminare l'Islam

Il leader supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei ha esortato i giovani occidentali ad esaminare l'Islam e a non farsi prendere solo dai pregiudizi.


Khamenei esorta i giovani a esaminare l'Islam
I recenti fatti avvenuti in Francia e in altri paesi occidentali hanno convinto il leader iraniano a parlare direttamente con i giovani del mondo dicendo che molti tentativi sono stati fatti nel corso degli ultimi due decenni, dopo la disintegrazione dell'Unione Sovietica, di mettere questa grande religione come il vero nemico del popolo.

Le grandi potenze mondiali hanno introdotto ipocritamente i propri terroristi facendoli passare come i rappresentanti dell'Islam e quindi dare al mondo una conoscenza sbagliata facendo passare tutta la gente mussulmana come il cattivo da combattere e da abbattere.

Khamenei ha chiesto ai giovani europei e degli Stati Uniti di studiare e non lasciarsi imbrogliare da una immagine sfalsata dell'Islam, della sua gente e dei suoi proseliti.

Il leader iraniano ha denunciato l'attacco agli uffici della rivista satirica francese Charlie Hebdo, ma ha anche condannato come "un insulto" e "una grave provocazione" la pubblicazione della scorsa settimana di un nuovo cartone animato del profeta Maometto.

Ognuno chiede rispetto, quindi impariamo insieme a rispettarci e ad amarci e a non gettare fango o a nascondersi dalla parte del buono, quando nel cuore coviamo rabbia, rancori e guerra.
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Il sale non minaccia la salute, ma va usato con moderazione, meno di 6 g al giorno

Diversi ricercatori americani affermano che mangiare cibi salati non aumenta il rischio di morte o di malattie cardiache tra gli adulti e gli anziani.


Come tutti i cibi se usati in eccesso portano a rischi di malattie
Il sale va usato con moderazione meno di 6 g
Un nuovo studio statunitense ha scoperto che le persone di età superiore ai 70 anni non hanno malattie correlate al consumo di sale e alla mortalità e non sviluppano malattie cardiache o insufficienza cardiaca, certo come tutti gli alimenti, anche il sale, se usato in eccesso porta alla pressione alta e quindi a malattie cardiache o a ictus.

Anche se l'assunzione di sale negli ultimi anni nel mondo è diminuita, la media giornaliera rimane di 8,6 g quindi al di sopra della dose consentita che è di 6 g.
Ora si sta lavorando per arrivare alla fine dell'anno 2015 con le persone che consumano al massimo 5 g portando la gente a capire che ogni cosa desse essere dosata e usata con moderazione.

Lo studio fatto su 2.642 adulti, di età compresa tra i 71 e gli 80 anni riguardavano il consumo di sodio e il sale contiene il 40 per cento di sodio, livelli così raccomandati di sodio sono inferiori all'equivalente sale.

Il dottor Tim Chico, della Medicina Cardiovascolare e consulente cardiologo dell'Università di Sheffield, ha detto che l'assunzione di sale si è basata su un unico questionario i cui risultati erano dipendenti dal consumo ed è rimasta invariata in 10 anni con 881 dei partecipanti che erano morti, 572 che avevano sviluppato il cvd e 398 che avevano sviluppato insufficienza cardiaca.

Tuttavia, la pressione sanguigna può essere influenzata da diversi fattori e la constatazione che le persone con una simile pressione sanguigna avevano un simile rischio di malattie cardiovascolari non è sorprendente.

Questo studio non contraddice le linee guida dietetiche attuali che la gente dovrebbe consumare meno di 6 g di sale al giorno e c'è un accordo globale che abbassando la quantità di sale che si consuma, si abbassa la pressione del sangue, che può ridurre significativamente il rischio di malattie cardiovascolari.
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I paradisi indonesiani sono una favola, ma 11 stranieri sono annegati a Bali

Un funzionario governativo ha fatto sapere che sono saliti a 11 gli stranieri che sono morti annegati a Bali da gennaio a novembre di quest'anno.


Sono salitia 11 dall'inizio dell'anno i casi di annegamento in Indonesia
Fate attenzione all'oceano si rchia di perdere la vita
Le vittime sono tutte tra i 30 e 45 anni, e sono stati ricoverati d'urgenza nella struttura ospedaliera di Denpasar, ma arrivati in condizioni critiche o già morti.
La maggior parte delle vittime sono annegate mentre stavano facendo avventure in mare durante la loro vacanza, senza nessuna guida e molte volte andando nei posti più pericolosi.
Le vittime provenivano dall'Australia, dalla Malesia, dall'India, dalla Cina, dai Paesi Bassi e dalla Germania.

Bali è sempre stato considerato un piccolo gioiello nell'arcipelago indonesiano e tutto il mondo lo venera come un paradiso tropicale, meravigliose spiagge bianche, onde giuste per i surfisti, maestosi vulcani per escursioni, vegetazione lussureggiante e gente cordiale e dolce che sa accoglierti e farti trovare a tuo agio.

Questa descrizione valida fino a qualche anno fa, pian piano sta venendo meno, in quanto aumentano gli incidenti mortali e anche la criminalità inizia a fare la sua comparsa in questi luoghi, certo usando la testa si puó andare in tutto il mondo, ma a volte si esce di casa e ci si sente padroni dei posti che si va a visitare e allora iniziano i problemi e a volte qualche avventura viene punita con la morte.

Secondo i dati forniti dalla polizia di Bali nel 2014 circa 350 persone muoiono ogni mese sulle strade di Bali e molti visitatori muoiono facendo avventure off limits o per intossicazione alimentare o per annegamento e il terrorismo inizia a farsi largo e tutti ricordano quel 12 ottobre 2002, quando una serie di bombe esplose nel centro di Kuta ha ucciso più di 200 persone, poi nel 2005 altre due bombe hanno ucciso un’altra decina di persone sempre in Kuta e Jimbaran Bay.

Questo non deve spaventare chi organizza una vacanza in questi luoghi, serve solo a farci riflettere sul nostro modo di fare i turisti e cercando anche fuori dalle nostre case un comportamento adeguato e l'attenzione a farci consigliare i posti da chi vive ogni giorno in questi paradisi naturali.
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Nel mondo tutti credevano che Pele era in terapia intensiva e lui ha fatto sapere di stare bene!

Il più grande giocatore di tutti i tempi, il brasiliano Pele ha detto al mondo di stare tranquilli, che non è gravemente malato, rispondendo a tutti coloro che lo davano in terapia intensiva e continuavano a ripetere che la situazione del campione si era deteriorata durante il trattamento per una infezione delle vie urinarie. 


Pele scrive su twitter che sta bene e presto ritorna per i suoi appuntamenti internazionali
Pele dice di stare bene
Il settantaquatrenne Pele ha usato il suo account Twitter ufficiale per negare tutte queste notizie e la voce che era stato messo in terapia intensiva e dice "Voglio cogliere l'occasione per farvi sapere che le cure stanno procedendo bene, non sono stato messo in terapia intensiva, ma mi hanno trasferito in una stanza speciale all'interno dell'ospedale, solo a scopo di privacy".

Pele ha subito con successo un intervento chirurgico per rimuovere alcuni calcoli renali il 13 novembre ed è stato riammesso in ospedale all'inizio di questa settimana, a seguito di un'infezione delle vie urinarie.

Il tre volte vincitore della Coppa del Mondo e rivolgendosi ai numerosi fan nel mondo ha detto: "Sono fortunata a ricevere il vostro affetto e sostegno e grazie a Dio non ho nulla di grave e non vedo l'ora di trascorrere le prossime vacanze con la mia famiglia, e inizierò il nuovo anno con rinnovata salute, con molti viaggi internazionali già programmati Australia, Cina, Nigeria e Azerbaijan! Grazie!".

L'ospedale Albert Einstein peróaveva rilasciato una dichiarazione nel corso della giornata dicendo che Pele era stato trasferito in un'unità di "particolare attenzione", dopo che la sua condizione era diventata instabile e la dichiarazione ha creato uno spavento in Brasile e in tutto il mondo, con i media locali che hanno ampiamente riportato la notizia.

Jose Rodrigues Fornos, portavoce personale e aiutante di Pele, ha detto pubblicamente:. "Pele, sta bene , il problema era che stava ricevendo troppi visitatori che non lo aiutavano nella riabilitazione e che quindi si è pensato di trasferirlo in una zona più tranquilla per continuare le cure e dovrebbe essere fuori dall'ospedale in un paio di giorni.

L'ospedale di seguito ha rilasciato un'altra dichiarazione dicendo che le condizione di Pele erano migliorate, ma continuava un trattamento renale, l Ufficio stampa dell'ospedale aveva in precedenza negato che Pele era in terapia intensiva.

Ampiamente conosciuto come il più grande calciatore di tutti i tempi, Pele è un eroe nazionale in Brasile e rimane un ambasciatore in tutto il mondo per il calcio e partecipa attivamene a molte campagne pubblicitarie ed è presente nella maggior parte dei tornei di calcio importanti.

Pele ha vinto la Coppa del Mondo con il Brasile nel 1958, 1962 e il 1970 ed è noto come il marcatore più prolifico di tutti i tempi, gli sono state accreditati 1.281 gol in carriera e 1.363 partite.
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Le donne afgane escluse dai colloqui di pace

In Afganistan: le donne afghane, continuano ad essere escluse dai negoziati di pace e i colloqui formali che si stanno facendo per il futuro del paese.


L'Oxfam fa presente che se le donne non siederanno ai tavoli di pace l'Occidente potrebbe terminare gli aiuti che sta facendo per l'integrazione delle donne
Le donne afgane vogliono sedersi ai tavoli di pace
Oxfam che è una confederazione fatta da 17 organizzazioni non governative che operano in 100 paesi nel mondo per trovare le soluzioni al disagio, alla povertà e all'ingiustizia hanno detto che questa discriminazione non porta alla pace e se non si cabierà rotta avremo solo la caduta dei talebani, ma senza aver risolto nulla, solo usato le armi contro altre persone per far vedere la propria forza.

In totale sono stati 23 i colloqui di pace fatti tra talebani, il governo afghano e la comunità internazionale dal 2005, ma nessuna donna afghana era presente durante queste negoziazioni, eppure si parlava di parità, di diritti, di democrazia, di voglia di cambiare.

Oxfam ripete che se si continua a lasciar fuori le donne dal processo di pace e di sviluppo, i sostenitori occidentali dell'Afghanistan, che in 13 anni hanno sostenuto queste donne nella lotta all'uguaglianza, si ribelleranno e si faranno sentire nelle sedi internazionali.

La comunità internazionale ha utilizzato i diritti delle donne per contribuire a giustificare la propria presenza in Afghanistan, ma visto quello che sta succedendo penso si debba rivedere questa posizione, fino ad ora sono stati investiti più di US $ 100 miliardi in aiuto e sarebbe una vera tragedia se decidessere di chiudere i fondi e fermare il sostegno, cosa accadrebbe?

Oxfam conclude dicendo di essere preoccupato del fatto che un accordo di pace sostenibile, non sarà possibile se alle donne viene negata la partecipazione attiva nei negoziati, infatti ora le donne, anche qui, stanno lavorando come medici, capi di polizia, membri del parlamento e insegnanti, quindi non fermiamoci nel coinvolgerle attivamente nel cammino di pace, avranno le idee giuste.
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Il codice SWIFT di tutte le banche in Indonesia con il nostro conto corrente

In questi giorni ho fatto il conto corrente dell’associazione Sunflower Association e mi hanno detto che per ricevere i soldi, senza porblemi, ci vuole un codice SWIFT che identifica la banca di riferimento dove mandare i soldi, con il nome del destinatario e un codice IBAN (che non esiste in Indonesia), c’è solo il numero del conto. 


Conto corrente indonesiano
Qui trovate tutte le banche presenti in Indonesia con il loro codice Swift di riferimento.

Spero in questo modo di potervi aiutare a velocizzare i pagamenti, provenineti da tutte le parti del mondo, anche perché a volte quando si va negli sportelli delle banche in Indonesia non te lo sanno dire e non conoscono le procedure internazionali. 

Il Swift Code delle banche indonesiane é indispensabile per fare qualsiasi bonifico verso altre banche nel mondo: 
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Thiago Henrique Gomes da Rocha entra nel triste primato dei serial killer più pericolosi nel mondo

Thiago Henrique Gomes da Rocha è stato arrestato dalla polizia in Brasile, faceva la guardia di sicurezza e viveva con la madre e ha confessato di aver ucciso 39 persone, che lo avrebbero reso uno dei killer più prolifici del mondo. 


Il serial killer Thiago Henrique Gomes  
La polizia ha fermato Thiago Henrique Gomes da Rocha in sella ad una moto che risultava rubata e subito è scattato l’arresto e la confessione degli omicidi dicendo d sentire dentro una grande rabbia che si placava solo dopo aver commesso un omicidio. 

Sparava alle sue vittime dalla moto, gridando: ”rapina, al ladro!” e fuggiva via di corsa senza mai prendere nulla, 16 donne, tra le sue vittime, sono di Goiania, la sua città e molte di loro erano travestiti o persone senza fissa dimora. 

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Trigz, noto artista dei tatuaggi, muore dopo una rissa finita con una sparatoria

Il responsabile del negozio dove la rissa letale è scoppiata afferma che è stato fatto un commento irrispettoso che è finito in rissa e poi in sparatoria fatale del famoso artista del tatuaggio Trigz a Los Angeles. 


Trigz con l'ultima figlia
Secondo il manager di Trigz, il cui vero nome è Michael Christopher Pebley, lui era seduto nel locale Derby Smoke Shop e stava parlando con il proprietario del negozio, quando uno sconosciuto ha inziato ad insultarlo e a mettergli le mani in faccia e a questo punto è iniziata la rissa, che è finita con quattro colpi di pistola appena fuori dal locale.

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La Cina ha superato gli Stati Uniti e ora è la prima potenza economica del mondo

Il Fondo Monetario Internazionale afferma che la Cina ha superato l'America ed è diventata la più grande potenza economica del mondo, infatti gli ultimi dati che sono stati emessi fanno notare subito che l'economia cinese vale 17.610 miliardi di dollari rispetto ai 17.400 miliardi di dollari degli Stati Uniti. 


La Cina supera gli Stati Uniti
La Cina negli ultimi dieci anni ha avuto una grande impennata in tutti i settori e questo anche grazie alla sua rapida industrializzazione e ora le prime stime prevedono che entro il 2019 otterrà circa 26.980 miliardi di dollari e la porterebbero addirittura al 20 per cento in più di quella statunitense, che si prevede avrà un valore di circa 22.300 miliardi di dollari

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Restano 4 settimane, per fermare il virus si Ebola, prima che sia catastrofe mondiale

L'infermiere inglese Will Pooley, che è sopravvissuto al virus di Ebola, ha detto che bisogna fare un vertice internazionale urgente nel mondo onde evitare, a tutti i costi, l'orrore e la miseria nel guardare migiaia di bambini morire in condizioni squallide. 


Will Pooley in Sierra Leone
Una conferenza con il titolo: “Sconfiggere Ebola” si è tenuta ieri 2 ottobre a Londra e aveva al centro la tematica di come affrontare questa epidemia, erano presenti più di 20 paesi e diverse organizzazioni umanitarie internazionali che hanno dato la loro disponililtà finanziaria e medica. 

Il signor Will Pooley ha raccontato la sua esperienza in Sierra Leone e ha descritto le condizioni squallide in cui i malati versano, raccontando di giovani trovati morti con una smorfia di dolore sul volto che giacevano a terra nudi in una pozza della propria diarrea o bambini morti con il loro viso coperto di sangue. 

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