Visualizzazione post con etichetta Sierra Leone. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Sierra Leone. Mostra tutti i post

Il dottore che è morto di Ebola negli Stati Uniti ora viene acclamato come eroe

Il Dr. Martin Salia non ha ottenuto dalla professione medica la ricchezza e anche se era un residente permanente negli Stati Uniti, ha scelto di lavorare nella sua terra nativa in Sierra Leone perché c'era la necessità di chirurghi.


Ci sono stati grandi ritardi e questo fatto ha aggravato la sua malattia e l'ha portato alla morte.
Il Dottor Martin Salia con la famiglia
Anche se i suoi colleghi medici erano preoccupati per lui, quando ha deciso di tornare in Sierra Leone per curare i pazienti di Ebola, tutti hanno detto che la decisione che aveva preso era coerente con la sua persona, sempre disponibile e attenta alle persone che gli venivano affidate.

Il quarantaquatrenne chirurgo è stato ricordato ieri al suo funerale come un sostenitore instancabile, altruista e un grande eroe sempre pronto a curare i meno fortunati, senza volere nemmeno un dollaro.

Martin Salia é morto di Ebola il 17 novembre, dopo essere stato ricoverato nell'ospedale di Omaha nel Nebraska, ma era già arrivato in condizioni disperate ed é la seconda persona a morire negli Stati Uniti dopo aver contratto il virus di Ebola in Africa occidentale e fino ad oggi le vittime sono circa 7.000.
Ron Klain, coordinatore della Casa Bianca ha letto un pensiero di condoglianze fatto dal presidente Barack Obama alla famiglia di Martin Salia.
"I più grandi eroi sono persone che scelgono di affrontare il pericolo, che volontariamente mettono a rischio la propria vita per aiutare gli altri e Martin Salia era uno di questi".
La Santa Messa é durata 90 minuti e si é svolta in una parrocchia nel Maryland che ha visto una grande partecipazione di parenti, amici, colleghi provenienti dagli Stati Uniti e dalla Sierra Leone.
La moglie di Salia, Isatu, ha pianto molto soprattutto quando ha preso tra le mani la scatola contenente i resti cremati del marito, era affiancata dai figli Maada di 20 anni e Hinwaii di 14 anni.

Bockari Stevens, ambasciatore della Sierra Leone per gli Stati Uniti, ha chiamato Martin Salia un eroe nazionale che ha abbandonato "il lusso degli Stati Uniti" per aiutare la sua patria, la sua gente é una perdita non solo per la sua famiglia, ma per tutto il Paese, poi si é rivolto al presidente degli Stati Uniti dicendo che bisogna fare di più per combattere questa piaga che sta rapidamate facendo vittime in tutto il mondo.

Ron Klain ha rispostio a nome di Barack Obama che ci saranno più aiuti e la risposta del mondo è arrivata tropo tardi, ma ora, non vogliamo fermarci e faremo del nostro meglio per fermare il virus di Ebola.
Intanto in Sierra Leone aumentano i cassi che ora sono intorno alle 500 persone ogni settimana e per lo più nella capitale, Freetown e nelle aree circostanti del distretto di Port Loko.

Martin Salia è nato e cresciuto in Kenema, Sierra Leone, e ha ricevuto la sua formazione medica a Freetown, in seguito è stato in Camerun e ha lavorato anche in Kenya e negli Stati Uniti, il suo sogno era quello di aprire un suo ospedale in Sierra Leone.

Il dottor Martin Salia non ha ricevuto un trattamento aggressivo per il virus di Ebola fino quasi due settimane dopo che ha iniziato a mostrare i sintomi e la sua diagnosi è stata ritardata, tanto che ci sono voluti diversi giorni per lui per essere portato negli Stati Uniti e questi ritardi, hanno detto i medici, hanno reso impossibile la sua guarigione.
Leggi tutto...

Restano 4 settimane, per fermare il virus si Ebola, prima che sia catastrofe mondiale

L'infermiere inglese Will Pooley, che è sopravvissuto al virus di Ebola, ha detto che bisogna fare un vertice internazionale urgente nel mondo onde evitare, a tutti i costi, l'orrore e la miseria nel guardare migiaia di bambini morire in condizioni squallide. 


Will Pooley in Sierra Leone
Una conferenza con il titolo: “Sconfiggere Ebola” si è tenuta ieri 2 ottobre a Londra e aveva al centro la tematica di come affrontare questa epidemia, erano presenti più di 20 paesi e diverse organizzazioni umanitarie internazionali che hanno dato la loro disponililtà finanziaria e medica. 

Il signor Will Pooley ha raccontato la sua esperienza in Sierra Leone e ha descritto le condizioni squallide in cui i malati versano, raccontando di giovani trovati morti con una smorfia di dolore sul volto che giacevano a terra nudi in una pozza della propria diarrea o bambini morti con il loro viso coperto di sangue. 

Leggi tutto...