Restano 4 settimane, per fermare il virus si Ebola, prima che sia catastrofe mondiale

L'infermiere inglese Will Pooley, che è sopravvissuto al virus di Ebola, ha detto che bisogna fare un vertice internazionale urgente nel mondo onde evitare, a tutti i costi, l'orrore e la miseria nel guardare migiaia di bambini morire in condizioni squallide. 


Will Pooley in Sierra Leone
Una conferenza con il titolo: “Sconfiggere Ebola” si è tenuta ieri 2 ottobre a Londra e aveva al centro la tematica di come affrontare questa epidemia, erano presenti più di 20 paesi e diverse organizzazioni umanitarie internazionali che hanno dato la loro disponililtà finanziaria e medica. 

Il signor Will Pooley ha raccontato la sua esperienza in Sierra Leone e ha descritto le condizioni squallide in cui i malati versano, raccontando di giovani trovati morti con una smorfia di dolore sul volto che giacevano a terra nudi in una pozza della propria diarrea o bambini morti con il loro viso coperto di sangue. 

Il signor Will Pooley ha supplicato i governi del mondo, a non restare fermi alle parole e ai proclami e insiste dicendo che il numero dei casi è raddoppiato nell’arco di sole tre settimane e il bilancio delle vittime ha superato le 3.000 persone solo in Africa occidentale. 

Save the Children ha rincarato la dose avvertendo che cinque persone ogni ora vengono infettate dal virus letale e il commento è stato: “abbiamo solo quattro settimane per fermare Ebola altrimenti il suo movimento a spirale, sarà completamente fuori controllo”. 

Il Signor Will Pooley è diventato il primo britannico a contrarre il virus di Ebola, dopo aver lavorato come infermiere volontario in Sierra Leone, che è uno dei paesi più colpiti da questa epidemia. tornato in Gran Bretagna il 24 agosto è stato messo in un’unità di isolamento nell Royal Free Hospital di Londra. 

Queste sono in sintesi le cose che sono state chieste alle nazioni da parte delle organizzazioni umanitarie:
  • Prevenzione e controllo delle infezioni da parte di esperti per la formazione e la supervisione.
  • La gestione delle informazioni e dei sistemi informativi geografici.
  • Supporto per le materie prime essenziali.
  • Aiuti a mantenere il sostegno con personale medico e forniture di medicinali specifici.
  • Assistenza sanitaria primaria e secondaria (non Ebola) per il personale internazionale.

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