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Eruzione del vulcano Semeru con 11 villaggi coperti da cenere

Cresce il bilancio delle vittime, dell'improvvisa e spettacolare eruzione del vulcano Semaru, in Indonesia ed ora é di 14 morti.

L'eruzione del vulcano Semeru ha scioccato la gente del posto e le immagini hanno presto fatto il giro del mondo.

La gente prende con se quello che puó e risce
Sfollamento dopo l'eruzione del Semeru
Questo disastro ha causato lo sfollamento di migliaia di persone e l'invio di centinaia di famiglie in rifugi temporanei. 

Almeno 11 villaggi, nella reggenza di Lumajang, in provincia di Java orientale, sono stati ricoperti di cenere vulcanica, case e veicoli sono stati inghiottiti, il bestiame è stato bruciato e almeno 900 rifugiati sono stati collocati in moschee, scuole e municipi. 

Scene drammatiche, girano sui maggiori social media dove viene mostrato il momento in cui il vulcano Semeru lancia le sue ceneri e il suo fungo nel cielo, mentre gli abitanti dei villaggi urlano e corrono.

57 persone sono rimaste ferite nell'esplosione, 41 delle quali sono state ricoverate negli ospedali per ustioni gravi.

In questo momento l'evacuazione è stata temporaneamente sospesa a causa delle calde nuvole grigie. 

C'è anche il rischio che i sedimenti di cenere formino nuovi fiumi vulcanici caldi a causa delle forti piogge. 

Il vulcano, misto a detriti e forti piogge, ha distrutto almeno un ponte a Lumajang, impedendo ai soccorritori di accedere rapidamente all'area. 

I soccorritori in uniforme arancione brillante lavorano su uno sfondo grigio scuro, tra edifici fatiscenti e alberi caduti. 

La gente appena puó cerca di recuperare quello che riesce: cuscini e mobili sulle spalle, mentre altri portano in braccio capi di bestiame ancora vivi. 

Le squadre di soccorso hanno trasportato carichi pesanti, rimosso detriti e sgomberato le strade. 

Ai residenti locali è stato consigliato di non percorrere più di 5 km dalla gola di Semeru, poiché l'aria circostante è altamente inquinata e potrebbero esserci problemi respiratori.
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Attacco ISIS: 115 persone uccise nel centro di Baghdad

Un attentato fatto con un camion su una strada commerciale nel centro di Baghdad ha ucciso 115 persone sottolineando la capacità del gruppo ISIS di colpire la capitale quando vuole.


Altro attentato omicida in un centro commerciale in Baghdad con 115 persone morte
Attacco dell'ISIS nel centro di Baghdad
Questo è stato l'attacco terroristico più sanguinoso fatto in Iraq durante quest'anno e uno dei peggiori singoli attentati in un decennio di guerre e guerriglie ed è alimentato dalla rabbia verso il primo ministro Haider al-Abadi.

Quando Haider al-Abadi ha visitato il sito dell'esplosione suicida nel quartiere di Karrada, una folla furiosa ha circondato il suo convoglio, urlando imprecazioni, lanciando pietre e scarpe e definendolo un "ladro".

Molti iracheni danno la colpa alla leadership politica che non è attenta alla sicurezza di Baghdad in Karrada, un quartiere per lo più sciita dove ci sono parecchi negozi di abbigliamento, di gioielli, ristoranti e caffè e l'esplosione ha colpito durante il mese sacro del Ramadan in un centro commerciale pieno di giovani e famiglie.

Undici persone sono disperse, 187 sono rimaste ferite e 115 sono i morti, molte delle vittime erano donne e bambini che erano all'interno di un carrello a più piani del centro commerciale.

Un secondo attentato è avvenuto in un'altra strada commerciale dominata dagli sciiti, in una delle zone ad est di Baghdad, dove sono state uccise cinque persone e ferite 16.

Le forze irachene, sostenute da attacchi aerei della coalizione guidata dagli Usa, hanno assicurato una serie di vittorie contro l'ISIS nel corso dell'ultimo anno e mezzo, riprendendo le città di Tikrit, Ramadi e Falluja, che è stata dichiarata libera dal gruppo estremista poco più di una settimana fa.

Baghdad è gestita da una serie di gruppi armati che si sono alleati con il governo, ma anche fedeli ai partiti politici o milizie spesso non coordinate e la gente continua ad urlare che la sicurezza a Baghdad ormai è un sogno.
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Due incendi, in una casa e in un tempio, a Tangerang

Ieri 20 febbraio, cinque persone sono morte e altre cinque sono state ferite a seguito di due incendi separati a Tangerang.


Il primo incendio è avvenuto nel tempio con 4 morti e il secondo in una casa con un bambino morto
4 morti nel tempio Dhamma Budhi Bakti a Tangerang
Il primo incendio è scoppiato nel tempio Dhamma Budhi Bakti, o Butong tempio, che si trova in Jl. Bouraq in Neglasari, Tangerang, lasciando quattro morti e un ferito.

Quando il tempio a conduzione familiare ha preso fuoco intorno alle 3 del mattino, le cinque persone stavano dormendo in due diversi edifici nel complesso del tempio.

Solo il proprietario del tempio è riuscito a sopravvivere, riportando però gravi ustioni alle mani, nel frattempo, gli altri membri della famiglia, identificati come Selly 28 anni, Cing Cing 10 anni, Cek Api 60 anni e Soso 60 anni, sono morti nell'incendio.

Un testimone, Indri 29 anni, ha detto ai giornalisti che i vicini hanno cercato di aiutare le vittime, ma sono stati ostacolati dalla porta chiusa a chiave.

"Abbiamo cercato di trovare un modo per salvarli, siamo andati nel retro del tempio e mettere una scala contro di essa, ma siamo riusciti solo a salvare qualche oggetto".

Indri ha detto che l'allarme è stato sollevato dalle urla di Soso che a quanto pare è riuscito a uscire dal tempio, ma poi è rientrato per tentare di salvare gli altri membri della famiglia così tutti sono stati inghiottiti dalle fiamme.

Il fuoco, che ha fortemente danneggiato il tempio, è stato messo sotto controllo alle 8 del mattino, dopo che quattro squadre dei Vigili del Fuoco di Tangerang e quattro camion hanno continuato ininterrottamente a portare acqua.

La polizia ha interrogato numerosi testimoni per determinare la causa dell'incendio, sulla base delle indagini preliminari la polizia ritiene che il fuoco abbia avuto inizio da una candela rimasta accesa nel tempio.

Il secondo incendio ha invece colpito una casa nel villaggio di Ciakar, Panongan, nella reggenza di Tangerang, un ragazzo, identificato come Alfard Azesa di due anni è morto ed i suoi genitori e la sorella sono stati gravemente feriti.

Il padre del ragazzo, Zainaldi, 39 anni, aveva 12 kg di gas in casa e la polizia sospetta che l'incendio sia stato causato da una bombola del gas difettosa.

Zainaldi ora è ricoverato in ospedale a causa delle ferite e la polizia nella persona del capo comr. Irman Sugema, ha fatto sequestrare tutte le bombole del gas.
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Ondata di attacchi in Iraq e a farne le spese sono i civili

Un'ondata di attacchi in tutto l'Iraq e almeno 15 civili sono rimasti uccisi, mentre le forze governative stanno cercando di rimuovere i militanti islamici dello Stato da una grande città ad ovest di Baghdad. 


Le forze governative stanno cercando di fermare l'IS, ma per ora solo morti
Altri attacchi in Iraq
Nessuno ha rivendicato la responsabilità degli attacchi, anche se portavano i tratti distintivi della IS, un gruppo militante sunnita che ha preso di mira le forze irachene, i civili e soprattutto gli sciiti. 

Nella città a maggioranza sciita di Khalis, circa 80 chilometri (50 miglia) a nord della capitale irachena, due cariche di esplosivo sono state fatte esplodere, la prima era in un auto parcheggiata all'interno di una stazione degli autobus e l'esplosione ha fatto 3 morti e 10 feriti

La seconda autobomba è esplosa al mercato dei generi alimentari nel centro della città, uccidendo 4 civili e ferendone 8. 

Nei pressi di Baghdad, cinque bombe sono esplose nelle aree commerciali, uccidendo otto civili e ferendone 35, tre ufficiali medici hanno confermato il numero delle vittime, tutti i funzionari che hanno riportato le notizie hanno voluto mantenere l'anonimato perché non erano autorizzati a rilasciare informazioni. 

Gli attacchi sono avvenuti un giorno dopo che le forze di sicurezza irachene hanno riferito i progressi per riprendere alcune aree nella città occidentale di Ramadi, 130 chilometri (80 miglia) a ovest di Baghdad, dagli estremisti Stato islamico che controllano vaste aree di terreno in Iraq, occidentale e settentrionale e in vicina Siria. 

Il portavoce militare Brig. Gen. Yahya Rasool, ha dichiarato che alcune delle famiglie sono rimaste intrappolate a Ramadi senza riuscire a fuggire dalla città e ha raggiungere zone sicure. 

A maggio, il governo iracheno ha subito un duro colpo quando i militanti hanno preso possesso di Ramadi, la capitale della provincia di Anbar, cuore sunnita dell'Iraq

La forza irachena antiterrorismo ha riconquistato i quartieri di Dubbat e Aramil, a circa 3 km (meno di 2 miglia) dal centro della città, grazie all'apporto della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti che stanno fornendo un supporto aereo alle truppe di terra, bombardando i punti strategici dell'IS

Il colonnello Steve Warren, portavoce dell'esercito Usa a Baghdad, ha detto che ci sono stati dai 250 ai 350 combattenti contro l'IS a Ramadi e un centinaia fuori della città sul perimetro settentrionale e occidentale.
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Precipitato un aereo paramilitare indiano, 10 morti

Un piccolo aereo paramilitare indiano si è schiantato appena fuori l'aeroporto principale di Nuova Delhi, uccidendo tutti e 10 le persone che erano bordo.


Un aereo paramilitare indiano è precipitato subito dopo la partenza da Delhi
Precipita un aereo paramilitare indiano, 10 morti
É stata ordinata subito un'inchiesta per determinare la causa dello schianto dell'aereo Super King appartenente alla Border Security Force India.

AK Sharma, direttore dei Vigili del Fuoco di Delhi in India ha detto che l'aereo si è schiantato contro il muro di cinta dell'aeroporto e sono finiti dentro un piccolo specchio d'acqua e parte del veivolo è stato sommerso dall'acqua

Almeno 15 pompieri sono arrivati velocemente sul luogo dello schianto per cercare di liberare il relitto e salvare qualcuno.

L'aereo era diretto da Nuova Delhi alla città orientale di Ranchi e aveva a bordo otto ingegneri e due piloti.

Per ora non ci sono altri dettagli e si aspetta di poter capire meglio la dinamica aprendo la scatola nera dell'aereo.
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Salvo il capitano della nave, affondata nel Sulawesi

Il capitano della nave, Asdar, è stato trovato vivo nelle acque di Palopo, Sud Sulawesi, questa mattina intorno alle ore 10:00.


Ora è ricovorato presso la struttura ospedaliera e si aspettano da lui altre informazioni
Salvo il capitano della nave, affondata nel Sulawesi
Il Commissario, Frans barung Mangera, ha fatto sapere alla stampa che il capitano Asdar è stato trovato nelle acque di Palopo da alcuni pescatori locali che lo hanno subito portato all'ospedale Shiva

Il numero di passeggeri trovati sale a 43 persone e tre di loro sono morti, la KM Marina trasportava 118 persone, quindi restano ancora 75 passeggeri da ritrovare.

La nave era partita dal porto di Shiva Tobaku, sabato 19 dicembre, alle ore 11:00 e lungo la tratta, aveva incontrato onde alte, imbarcando parecchia acqua che avevano causato l'affondamento della KM Marina, il capitano aveva riferito del maltempo alla capitaneria di porto, prima di perdere il contatto.

Ora, quando il capitano starà meglio, potremo sapere altre informazioni utili sull'affondamento del nave nel Sulawesi.
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A Shenzhen, in Cina, 91 dispersi sotto una frana

Almeno 91 persone sono dispersie Lunedi, dopo che una frana ha sepolto decine di edifici, travolgendo un parco industriale nella città meridionale cinese di Shenzhen.


91 persone sono al momento disperso e il governo non ha parlato ancora di morti
1500 persone stanno scavando per ricuperare i 91 dispersi
La frana ha seppellito 33 edifici nel parco industriale di Shenzhen, un importante centro di produzione nella provincia di Guangdong vicino a Hong Kong.

Da questa mattina, si stanno cercando 59 uomini e 32 donne che risultano dispersi nella frana.

L'Ufficio di pubblica sicurezza di Shenzhen ha pubblicato un avviso dicendo che non ci sono per ora morti ma 91 dispersi.

I geologi hanno fatto sapere che una superficie di oltre 60.000 metri quadrati (650.000 piedi quadrati) è stato coperta da 6 metri (20 piedi) di fango.

Li Yikang, vice segretario generale del governo della città di Shenzhen, ha detto in una conferenza stampa televisiva che più di 900 persone sono state evacuate e 1.500 persone sono state coinvolte nelle operazioni di soccorso.
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Migliaia di pesci morti sulla spiaggia di Ancol

Sono stati trovati, sulla spiaggia di Ancol a nord di Jakarta, decine di migliaia di pesci morti, che oltre a creare un odore ripugnante hanno fatto intervenire la lega ambientale Greenpeace che ha citato tre possibili cause.


Ora si stanno cercando le cause per risolvere il problema
Pesci morti ad Ancol beach
La prima causa potrebbe essere dovuta all'accumulo di acqua, dai fiumi inquinati sulla costa settentrionale, a causa delle forti piogge di questo periodo.

Per esempio, l'acqua del fiume Ciliwung contiene materiali organici e rifiuti tossici molto pericolosi e l'acqua può accumularsi nel estuario, che è Jakarta Bay e così questi veleni potrebbe portare ad una mancanza di ossigeno per i pesci e il pesce trovandosi cambiato l'ambiente in modo così repentino rischia la morte.

La seconda causa potrebbe essere l'aumento della crescita di una certa specie di alghe durante la stagione delle piogge che potrebbero portare ad una concorrenza per l'ossigeno tra le piante e i pesci.

La terza causa, l'uso eccessivo di B3 usato da parte di diverse industrie che ha immerso di veleni la zona costiera del North Jakarta.

I rifiuti tossici buttati [queste industrie] nell'acqua potrebbero portare alla morte di molti altri pesci, ma ora Greenpeace ha chiesto condurre ulteriori ricerche per arrivare a delle soluzioni ambientali. 

In precedenza, i portavoce della polizia il comr. Edi Guritno ha detto di aver ricevuto i rapporti dei residenti per quanto riguarda anomalie delle acque in mare vicino ad Ancol Beach e ora la triste scoperta di tutti questi pesci morti.

Ora non resta che aspettare l'esito delle analisi fatte sui campioni di pesce morto e anche l'acqua di mare sarà esaminata presso il laboratorio della pesca in Jakarta.

La polizia insieme alle persone che hanno in gestione la spiaggia di Ancol Beach hanno poi condotto un'operazione di pulizia ieri mattina (30 novembre 2015) alle 07:00 per trasportare il pesce morto, in un inceneritore nelle vicinanze.
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In tre giorni 41 bambini sono morti e le cause del decesso sono misteriose

Diversi bambini, sotto i sette anni, sono morti di una malattia inspiegabile nel quartiere di Mbuwa, nella reggenza di Nduga, in Papua, da quando è iniziata la stagione delle piogge in novembre.


Tutti i 41 bambini sono stati analizzati e i test della malaria sono stati negativi
41 bambini sono morti nel villaggio di Mbuwa
Un team di medici, composto da operatori sanitari provenienti da Nduga, Wamena e Jayawijaya sono arrivati ​​sul posto e stanno indagando sulla causa dei decessi.

41 bambini sono morti negli ultimi tre giorni e tutti presentano mal di testa, dissenteria, in un primo momento, ma muoiono subito dopo avere i primi segnali.

L'equipe medica del Nduga Health Office, dice che la siccità e i molti incendi boschivi di quest'estate possono aver reso i bambini fragili, ma rimane ancora un mistero, la clinica ha comunque analizzato dei campioni di sangue dei bambini per capire se erano stati infettati dalla malaria, ma tutti i risultati sono stati negativi.

L'Indonesia è tra i 22 paesi della regione Asia-Pacifico, che dconta 32 milioni di infezioni e più di 47.000 decessi all'anno per quanto riguarda la malaria.

Cinque province, tra cui Papua, West Papua, Molucche, North Maluku e Nusa Tenggara orientale contribuiscono ai crescenti casi di malaria in Indonesia, con 1,38 infezioni ogni 1.000 persone denunciate nel 2014.

Il mese scorso, Bill Gates, co-presidente della Fondazione Bill Melinda Gates Foundation e Ray Chambers, inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per il finanziamento degli Obiettivi di Salute Sviluppo del Millennio per la malaria, ha lanciato una relazione approfondita sulle misure necessarie per sradicare questa malattia.

Ora si aggiungono questi casi che devono trovare presto una spiegazione e delle medicine che possano fermare il problema, si teme che il virus della malaria sia mutato negli esseri umani e questo deve essere immediatamente analizzato.

Questi 41 bambini hanno fatto nascere una questione di urgenza immediata, al fine di evitare che l'epidemia in Mbuwa possa diffondersi in altre zone la regione.
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Incendio al locale Inul Vizta Karaoke di Manado

Alle prime luci di domenica mattina ha preso fuoco il locale Inul Vizta Karaoke in Manado, provocando 12 morti, 2 persone gravemente ferite e 51 feriti lievi.


L'incendio del locale Inul Vitza karaoke di Manado
Non è chiaro quale sia stata la causa che ha scatenato l'inferno di fuoco dentro il locale, ma ci sono stati molti morti in quanto il luogo di karaoke non ha scale di sicurezza e nemmeno un percorso di evacuazione.

Pur essendo un luogo di intrattenimento, collocato nel quartiere centrale degli affari, non ha nemmeno la fornitura di semplici estintori e le persone presenti sul posto continuavano a ripetere come mai il comune di Manado consenta l'attività a questi locali senza controllare la sicurezza.

Le famiglie colpite dal lutto dei propri cari sono profondamente deluse e hanno chiesto al governo che il locale si assuma la totale responsabilità visto che l'impresa doveva aver cura di tutti e tre i piani.

Le vittime dell'incendio
I vigili del fuoco sono intervenuti subito e hanno cercato di prestare attenzione alle persone presenti nel locale cercando di salvare quelle che si trovavano bloccate ai piani superiori anche se il tutto era rallentato a causa del fumo denso che rendeva difficile la respirazione.

Lo scenario che si presenta a noi questa mattina è apocalittico, con vetrate in frantumi che non sono state pulite, muri anneriti e interni del locale completamenti distrutti e la polizia che ha messo del nastro per vietare l'accesso alle auto.
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Nuova strage in Nigeria 160 morti

Il numero di abitanti massacrati dai jihadisti di Boko Haram, in un remoto villaggio nel nord-est della Nigeria, è salito a 160 morti.


Il governo da notizie false, solo 5 giorni dopo
150 morti in Nigeria
I residenti di Kukûwâ-Gari in Yobe State hanno detto che 150 persone, tra parenti e vicini di casa, sono annegati nel fiume mentre fuggivano ai militanti che avevano aperto il fuoco sul villaggio Giovedi della scorsa settimana, mentre altri otto sono stati uccisi.

Un funzionario locale ha reso noto il bilancio delle vittime dicendo che non arrivavano a 50, mentre il direttore della Defense Information, il colonnello Rabe Abubakar, ha detto che le notizie sono tutte "false".

Il Conteggio dei morti in Kukûwâ-Gari costituirebbe la più grande perdita di vite umane in un singolo attacco fatto dal gruppo Boko Haram da quando il Presidente Muhammadu Buhari è salito al potere il 29 maggio, giurando di schiacciare la rivolta.

Le comunicazioni con Kukûwâ-Gari sono inesistenti, ma gli abitanti dei villaggi che sono fuggiti negli insediamenti vicini hanno detto coloro di essere tornati per seppellire 160 corpi, mentre da parte del governo non c'era nessuna conferma ufficiale dell'attacco.

Alhaji Kankana Sarkin-Baka, leader di un gruppo locale di cacciatori co-optato per combattere l'insurrezione al fianco di gruppi di vigilantes, ha detto che 17 combattenti sono arrivati ​​in moto, tra cui un locale emiro del gruppo Boko Haram.

I sopravvissuti hanno raccontato che sei combattenti si sono posizionati in riva al fiume, bloccando l'unica via di fuga e hanno aperto il fuoco contro i residenti che fuggivano, costringendoli a saltare in acqua, solo otto corpi avevano ferite da arma da fuoco, il che significa che tutti gli altri sono morti annegati.

Sarkin-Baka ha detto che loro hanno ucciso 14 aggressori, tra cui l'emiro e il suo vice, mentre tre sono fuggiti con ferite da arma da fuoco.

Gli abitanti del villaggio, che hanno avuto rinforzi da parte di 100 cacciatori dalla capitale dello stato Damaturu, dicono che gli uomini armati erano "nati e cresciuti" nella zona e si sono uniti a Boko Haram diversi anni fa.

Tutti coloro che sono sopravvissuti si sono detti dispiaciuti del fatto che il governo abbia deciso di negare che il nostro paese è stato attaccato.

Boko Haram ha intrapreso una violenta campagna separatista islamica nel nord-est, che ha visto più di 15.000 morti dal 2009.

Il fatto che i rapporti del massacro Kukûwâ-Gari sono stati segnalati alla stampa mondiale cinque giorni dopo deve far riflettere.
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Forti esplosioni in Cina lasciano decine di morti e centinaia di feriti

Forti esplosioni nella grande città portuale cinese con 44 morti e oltre 500 feriti e un paesaggio industriale devastato da auto incenerite, container rovesciati ed edifici bruciati.


Per ora 44 sono i morti e oltre 500 i feriti, tra questi 12 vigili del fuoco
Diverse esplosioni in Tianjin (Cina)
Un reporter della AFP a Tianjin ha visto andare in frantumi un vetro a tre chilometri dal sito dell'esplosione, un impianto di stoccaggio per le merci pericolose in cui la detonazione ha scatenato una palla di fuoco che ha illuminato il cielo notturno facendo piovere detriti sulla città.

L'esplosione è stata sentita a diversi chilometri di distanza e le prime immagini mostrano edifici avvolti dalle fiamme e pareti sventrate con automobili ridotte a carcasse.

Un residente ha detto che quando hoa sentito l'esplosione ha pensato ci fosse un terremoto ed è corso dal padre e ha visto il cielo rosso e tanti vetri andare in frantumi e ha avuto davvero paura.

Altri residenti, alcuni parzialmente vestiti, correvano per ripararsi in una strada disseminata da detriti, la palla di fuoco era enorme, alto forse fino a 100 metri.

Tutti hanno sentito la prima esplosione e sono scappati fuori, poi ci sono state una serie di altre esplosioni, finestre in frantumi e un sacco di persone che erano feriti e sanguinavano.

I paramedici con le barelle portavano di continuo i feriti negli ospedali della città e alcuni medici bendavano sul posto chi era meno ferito.

L'agenzia di stampa ufficiale Xinhua dice che le vittime sono 44, tra cui 12 vigili del fuoco, 521 sono le persone ricoverate negli ospedali e 52 sono in condizioni critiche, almeno 21 sono i dispersi.

L'esplosione è avvenuta poco prima della mezzanotte, le autorità di Tianjin hanno inviato 1.000 vigili del fuoco e più di 200 poliziotti armati erano presenti con truppe da guerra specialiste in anti-chimiche.

Non è chiaro come sia avvenuta l'esplosione, ma la struttura è un centro di distribuzione di contenitori di merci pericolose, compresi i prodotti chimici.

I dirigenti e il proprietario della Tianjin Port Dongjiang Rui Hai International Logistics, sono stati presi in custodia dalla polizia.

La forza della prima esplosione è stata l'equivalente di tre tonnellate di TNT, mentre la seconda esplosione pari a 21 tonnellate. 

La Cina ha un record di insicurezza industriale,con alcuni proprietari che eludono i regolamenti per risparmiare denaro e pagano funzionari corrotti per guardare da un'altra parte.

Nel 2013, l'esplosione di una conduttura presso lo stabilimento statale raffinatore di petrolio Sinopec nel porto orientale di Qingdao ha ucciso 62 persone e ne ha ferite 136.

Nel luglio di quest'anno, 15 persone sono state uccise e più di una dozzina di feriti quando una ditta illegale di fuochi d'artificio è esplosa nella provincia settentrionale di Hebei, vicina a Tianjin.

Almeno 71 persone hanno perso la vita nell'esplosione in una fabbrica di componenti per auto a Kunshan, vicino a Shanghai, nel mese di agosto dello scorso anno.

Tianjin è a circa 140 chilometri a sud est di Pechino, è una delle più grandi città della Cina, con una popolazione di quasi 15 milioni di persone e il suo centro conserva un patrimonio storico con architettura coloniale, insieme a grattacieli più recenti.
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Indonesia: un aereo militare Hercules precipita in una zona residenziale

In Indonesia, un aereo militare da carico Hercules, si è schiantato in una zona residenziale Jl. Jamin Ginting, nei pressi dell'aeroporto Suwodo, nella capitale del Nord Sumatra Medan, poco dopo il decollo.


Si teme una vera e propria strage con tant morti
Aereo militare Hercules si schianta in Indonesia
Secondo i primi testimoni, il velivolo si è schiantato nella zona residenziale di Simalingkar alle 12:08, a soli due minuti dal decollo e dopo aver pian piano perso quota, è precipitato provocando un vero e proprio disastro in quanto la zona è molto trafficata .

Nessun funzionario ha emesso dettagli precisi sull'incidente, ma alcuni membri dello staff dell'aeroporto hanno parlato con i giornalisti dicendo che il velivolo si stava dirigendo verso Tanjung Pinang, isole Riau, per il trasporto di merci.

Il velivolo è stato consegnato in Indonesia nel 1964.

Secondo un funzionario del vicino Adam Malik Hospital, sono arrivati già 15 persone morte e uno squadrone dei vigili del fuoco sta ancora cercando di spegnere il fuoco provocato dal cargo Hercules dell'Aeronautica Militare, che ha devastato diverse case, un negozio in costruzione e un Fortuner SUV Toyota in questa zona residenziale.

Al comando del velivolo c'era il capitano Sandy, che aveva chiesto di tornare all'aeroporto poco dopo il decollo.

Le vittime salgono a 113, 12 i membri dell'equipaggio e 101 passeggeri.

Qui di seguito altre foto della tragedia, con la gente in pianto e le strade completamente invase dai detriti.

Si cerca e si scava tra le macerie

I resti dell' Hercules

Le vittime di questa ennesima tragedia

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Il caldo in Pakistan fa salire i morti a 1000

Il bilancio delle vittime per l'ondata di caldo in Pakistan è arrivato a 1000, più di quelli che erano stati previsti, ma sembra che le temperature si stiano abbassando e questo porta un po' di sollievo alla città più colpita che è Karachi.


Anziani, muratori e poveri sono tra le vittime dell'ondata di caldo
1000 persone sono morte per il caldo
Karachi, in Pakistan, è la più grande città e il centro economico e gli ospedali hanno faticato a tenere il passo con le richieste, tanto che il governo ha messo a disposizione dei centri speciali di primo soccorso per chi veniva colpito dal colpo di calore e dalla disidratazione.

Il bilancio delle vittime è arrivato a 1000, ma le stime parlano che possa raggiungere i 1.500, Anwar Kazmi, un portavoce della Edhi Foundation, la più grande associazione caritativa presente in Pakistan ha detto che bisogna unirsi tutti e fornire l'assistenza medica di emergenza.

Secondo i dati raccolti dall'associazione, gli ospedali in tutta la città, hanno avuto un totale di 1.079 persone che sono morte, ma ora sembra che il peggio sia passato e le prime nuvole hanno portano un po' di sollievo.

Gli ospedali di Karachi hanno curato circa 80.000 persone colpite dal colpo di calore e dalla disidratazione, secondo i funzionari medici.

Le famiglie delle vittime hanno affrontato delle vere e proprie sfide per seppellire i loro morti e alcuni becchini senza scrupoli chiedevano addirittura 50.000 rupie (500 dollari) per una tomba, quasi 10 volte il prezzo ufficiale, mentre le autorità cittadine hanno scavato più di 300 tombe in due cimiteri facendo pagare solo 5.800 rupie.

Le temperature di 45 gradi non sono rare nella parte dell'entroterra del Pakistan, ma Karachi rimane normalmente più fresca, grazie alla sua posizione costiera, ma in questa settimana, la brezza di raffreddamento che solitamente soffia al largo del Mar Arabico era assente.

La città di 20 milioni di abitanti è una metropoli, con pochi spazi verdi, non adatta a far fronte al caldo, vaste aree di calcestruzzo assorbono il calore durante il giorno e si irradiano nuovamente durante la notte in quello che i climatologi chiamano l'effetto dell'isola di calore urbana.

L'ondata di caldo di quest'anno ha coinciso con l'inizio del mese di digiuno islamico del Ramadan, durante il quale milioni di pakistani devoti si astengono dal cibo e dalle bevande dall'alba al tramonto.

Secondo la legge pakistana, è illegale per i musulmani mangiare o bere in pubblico durante le ore diurne in Ramadan, anche se la crisi ha spinto alcuni chierici a consigliare la gente di smettere di digiuno se la loro salute era a rischio.

La maggior parte dei morti a Karachi sono stati anziani, lavoratori manuali e poveri che vivono all'aperto.

Questa situazione si è anche creata in quanto ci sono state parecchie interruzioni di corrente che hanno provocato l'interruzione di ventilatori e condizionatori e interrotto l'approvvigionamento idrico di Karachi.

La crisi arriva dopo un mese dall'ondata di caldo, che ha investito la vicina India, uccidendo più di 2.000 persone.
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Tre morti a causa di una disputa per il parcheggio

Una disputa tra i vicini, nata per il parcheggio, ha portato alla morte di tre membri di una famiglia che viveva in un tranquillo complesso condominiale nei pressi dell'università del North Carolina.


Altri tre morti per futili motivi legati all'uso di un parcheggio
Tre studenti sono stati uccisi per un problema di parcheggio
Craig Stephen Hicks di 46 anni è stato accusato di omicidio per la sparatoria avvenuta a Chapel Hill ed è stato subito accompagnato nel carcere di Durham County in attesa del primo grado di giudizio nel tribunale della città.

La polizia dice che Hicks sta collaborando alle indagini preliminari e ha detto che la controversia era legata ad un parcheggio nella zona dell'università.

Le vittime sono state subito identificate: Deah Shaddy Barakat di 23 anni, Yusor Mohammad di 21 anni, e Razan Mohammad Abu-Salha di 19 anni.

Barakat e Mohammad erano sposati da qualche anno e Abu-Salha era la sorella di Mohammad e viveva con loro da qualche mese, Barakat frequentava un corso da dentista ed era al secondo anno, mentre Yusor aveva programmato di iniziare gli studi dentistici in autunno ed entrambi avevano già ricevuto una laurea nel North Carolina State University.

Barakat si era laureato in precedenza in amministrazione aziendale nella primavera del 2013, mentre Mohammad si era laureata a dicembre in scienze biologiche.

Tutte le persone presenti hanno ripetuto che questo quartiere non ha mai avuto probemi ed è sempre stata una comunità tranquilla con tanti laureati e studenti e diverse famiglie che aiutano dentro l'università.
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I paradisi indonesiani sono una favola, ma 11 stranieri sono annegati a Bali

Un funzionario governativo ha fatto sapere che sono saliti a 11 gli stranieri che sono morti annegati a Bali da gennaio a novembre di quest'anno.


Sono salitia 11 dall'inizio dell'anno i casi di annegamento in Indonesia
Fate attenzione all'oceano si rchia di perdere la vita
Le vittime sono tutte tra i 30 e 45 anni, e sono stati ricoverati d'urgenza nella struttura ospedaliera di Denpasar, ma arrivati in condizioni critiche o già morti.
La maggior parte delle vittime sono annegate mentre stavano facendo avventure in mare durante la loro vacanza, senza nessuna guida e molte volte andando nei posti più pericolosi.
Le vittime provenivano dall'Australia, dalla Malesia, dall'India, dalla Cina, dai Paesi Bassi e dalla Germania.

Bali è sempre stato considerato un piccolo gioiello nell'arcipelago indonesiano e tutto il mondo lo venera come un paradiso tropicale, meravigliose spiagge bianche, onde giuste per i surfisti, maestosi vulcani per escursioni, vegetazione lussureggiante e gente cordiale e dolce che sa accoglierti e farti trovare a tuo agio.

Questa descrizione valida fino a qualche anno fa, pian piano sta venendo meno, in quanto aumentano gli incidenti mortali e anche la criminalità inizia a fare la sua comparsa in questi luoghi, certo usando la testa si puó andare in tutto il mondo, ma a volte si esce di casa e ci si sente padroni dei posti che si va a visitare e allora iniziano i problemi e a volte qualche avventura viene punita con la morte.

Secondo i dati forniti dalla polizia di Bali nel 2014 circa 350 persone muoiono ogni mese sulle strade di Bali e molti visitatori muoiono facendo avventure off limits o per intossicazione alimentare o per annegamento e il terrorismo inizia a farsi largo e tutti ricordano quel 12 ottobre 2002, quando una serie di bombe esplose nel centro di Kuta ha ucciso più di 200 persone, poi nel 2005 altre due bombe hanno ucciso un’altra decina di persone sempre in Kuta e Jimbaran Bay.

Questo non deve spaventare chi organizza una vacanza in questi luoghi, serve solo a farci riflettere sul nostro modo di fare i turisti e cercando anche fuori dalle nostre case un comportamento adeguato e l'attenzione a farci consigliare i posti da chi vive ogni giorno in questi paradisi naturali.
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