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Attacco terroristico in un villaggio turistico a Hurghada

Tre uomini armati, hanno preso d'assalto l'ingresso di un hotel, nella città egiziana di Hurghada e hanno ferito tre turisti con dei coltelli.


La polizia egiziana ha ucciso un terrorista mentre cercava di fermare gli aggressori
Tre uomini armati hanno attaccato un hotel a Hurghada
Secondo il Ministero degli Interni egiziano, i feriti risultano essere un turista austriaca, un tedesco e un danese nella spiaggia a quattro stelle del Bella Vista Hotel nella città turistica sul Mar Rosso, tutti e tre i turisti feriti sono stati portati in ospedale e uno è già stato dimesso.

La polizia appena si è accorta dell'attacco ha aperto il fuoco contro gli aggressori, uccidendone almeno uno, il Ministero degli Interni egiziano ha identificato il terrorista ucciso nel ventunenne, Mohammed Hassan Mohammed Mahfouz, uno studente del quartiere di Giza al Cairo.

Gli aggressori hanno agito armati di coltelli, cintura esplosiva e fucili a pallini e urlavano "Allah Akbar", portando una bandiera dell'ISIS.

Un membro del personale che gestisce l'accoglienza nell'hotel e che ha assistito all'incidente, ha detto che gli aggressori sono entrati nel Bella Vista Hotel ad Hurghada dalla spiaggia e il terrorista ucciso aveva tentato di prendere in ostaggio una turista trascinandola nella hall dell'albergo con un coltello alla gola, ma la polizia, prontamente intervenuta, ha evitato il peggio.
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Le donne afgane escluse dai colloqui di pace

In Afganistan: le donne afghane, continuano ad essere escluse dai negoziati di pace e i colloqui formali che si stanno facendo per il futuro del paese.


L'Oxfam fa presente che se le donne non siederanno ai tavoli di pace l'Occidente potrebbe terminare gli aiuti che sta facendo per l'integrazione delle donne
Le donne afgane vogliono sedersi ai tavoli di pace
Oxfam che è una confederazione fatta da 17 organizzazioni non governative che operano in 100 paesi nel mondo per trovare le soluzioni al disagio, alla povertà e all'ingiustizia hanno detto che questa discriminazione non porta alla pace e se non si cabierà rotta avremo solo la caduta dei talebani, ma senza aver risolto nulla, solo usato le armi contro altre persone per far vedere la propria forza.

In totale sono stati 23 i colloqui di pace fatti tra talebani, il governo afghano e la comunità internazionale dal 2005, ma nessuna donna afghana era presente durante queste negoziazioni, eppure si parlava di parità, di diritti, di democrazia, di voglia di cambiare.

Oxfam ripete che se si continua a lasciar fuori le donne dal processo di pace e di sviluppo, i sostenitori occidentali dell'Afghanistan, che in 13 anni hanno sostenuto queste donne nella lotta all'uguaglianza, si ribelleranno e si faranno sentire nelle sedi internazionali.

La comunità internazionale ha utilizzato i diritti delle donne per contribuire a giustificare la propria presenza in Afghanistan, ma visto quello che sta succedendo penso si debba rivedere questa posizione, fino ad ora sono stati investiti più di US $ 100 miliardi in aiuto e sarebbe una vera tragedia se decidessere di chiudere i fondi e fermare il sostegno, cosa accadrebbe?

Oxfam conclude dicendo di essere preoccupato del fatto che un accordo di pace sostenibile, non sarà possibile se alle donne viene negata la partecipazione attiva nei negoziati, infatti ora le donne, anche qui, stanno lavorando come medici, capi di polizia, membri del parlamento e insegnanti, quindi non fermiamoci nel coinvolgerle attivamente nel cammino di pace, avranno le idee giuste.
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