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Romania: Trascorrono la notte di Halloween, nella bara, al castello di Dracula

Un fratello e una sorella canadesi hanno passato la notte di Halloween dormendo nelle bare, foderate di velluto rosso, nel castello della Transilvania che ha ispirato la leggenda di Dracula.


dormono nel castello di Dracula avendo vinto un concorso
Due fratelli canadesi dormono nella bara
Questa è la prima volta in 70 anni che qualcuno abbia voluto passare la notte nella fortezza gotica della Transilvania.

I due fratelli hanno battuto altre 88.000 persone che avevano partecipato al concorso, indetto da Airbnb, che metteva in palio la possibilità di cenare e dormire al castello di Dracula in Romania.

Tami Varma e suo fratello Robin, sono i nipoti di Devendra P. Varma che è uno studioso dei racconti gotici inglesi ed esperto della tradizione dei vampiri e aveva visitato il castello nel 1971.

Durante il concorso la domanda è stata questa: "Che cosa vorresti dire a Dracula qualora lo incontrassi" e che ha risposto di Tami Varma è stata: "Facciamo qualsiasi cosa pur di rimanere ospiti del vampiro".

La coppia è arrivata con una diligenza, trainata da due cavalli neri e appena Tami è scesa ha subito detto: "Questo è per me il giorno più bello della vita" mentre il fratello sembrava imbarazzato e ha parlato poco.

Sono stati accolti all'interno del castello da Dacre Stoker, il pronipote di Bram Stoker e custode della leggenda di Dracula che ha ripetuto le parole usate dal conte Dracula: "Benvenuti a casa mia! Entrate liberamente e qui sentitevi a casa vostra, sarete al sicuro".

La cena ha seguito il copione descritto nel romanzo del 1897 con un tavolo a lume di candela e pollo alla paprika con formaggio affumicato, frutta e bottiglie di prugna e brandy di ribes nero.

Non è dato a noi a sapere se il Conte Dracula ha fatto la sua apparizione durante la notte rimane il segreto dei due fratelli che nella notte di Hallowen hanno dormito nel castello di Bran.
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Papa Francesco lava i piedi a tre mussulmani

Papa Francesco ha lavato e baciato i piedi di musulmani, cristiani e profughi indù durante la celebrazione del Giovedì Santo e ha dichiarato che tutti sono figli dello stesso Dio.


Papa Francesco trova sempre il modo di farci riflettere
Il rito della lavanda dei piedi
Ha compiuto questo gesto come segno di benvenuto e di fratellanza in un momento dove crescono le tensioni e i sentimenti anti-musulmano dopo gli attacchi di Bruxelles.

Papa Francesco ha denunciato la strage come un "gesto di guerra" svolto da persone assetate di sangue in debito con l'industria delle armi nel corso della Settimana Santa durante la messa di Pasqua fatta con i richiedenti asilo politico in un rifugio a Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma.

Il Giovedì Santo ri-mette in scena il rituale della lavanda dei piedi, Gesù la compie verso i suoi apostoli prima di essere crocifisso, ed è pensato come un gesto di servizio.

Papa Francesco ha contrapposto questo gesto al "gesto di distruzione" effettuato dagli aggressori di Bruxelles, dicendo che volevano distruggere la fratellanza dell'umanità rappresentata dai migranti e ha detto: "Abbiamo culture e religioni diverse, ma noi tutti siamo fratelli e vogliamo vivere in pace".

Molti dei migranti hanno pianto quando Papa Francesco si è inginocchiato davanti a loro, versando l'acqua santa da una brocca di ottone sui loro piedi e li ha asciugati, puliti e baciati.

Papa Francesco è stato accolto con uno striscione di "Benvenuto" in diverse lingue alla fine della celebrazione li ha salutati, uno per uno, accettando anche di fare un selfie con loro.

Le regole vaticane volevano solo gli uomini per il rituale della lavanda dei piedi e papi del passato e molti sacerdoti hanno sempre scelto 12 uomini cattolici, ricordando i 12 apostoli di Gesù e consolidando la dottrina del sacerdozio maschile.

Papa Francesco ha scioccato molti cattolici poche settimane dopo la sua elezione nel 2013 eseguendo il rituale su donne e musulmani in un centro di detenzione minorile e dal mese di gennaio ha cambiato le regole per consentire in modo esplicito alle donne e alle ragazze a partecipare alla lavanda dei piedi.

Quattro donne e otto uomini hanno preso parte alla lavanda dei piedi, nelle donne c'era una cattolico italiano che lavora al centro e tre migranti eritree cristiane copte, tra gli uomini c'erano quattro cattolici della Nigeria, tre musulmani del Mali, Siria e Pakistan e un uomo indù dall'India.

Il messaggio di Papa Francesco, a conclusione di questa bella celebrazione è stato: "Tutti noi, insieme, i musulmani, gli Hindi, i cattolici, i copti, gli evangelici siamo fratelli r figli dello stesso Dio e vogliamo vivere in pace".
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Due fratelli, hanno avuto il trapianto di reni, grazie ai loro genitori

A due fratelli Li Min e Li Kai è stata diagnosticata un'insufficienza renale e i genitori, quando hanno sentito questo verdetto, hanno chiesto ai medici che cosa potevano fare.&nbsp


Una storia che ci fa vedere l'unione della famiglia e il dono totale dei genitori ai figli
Il trapianto ai reni di due fratelli cinesi
I medici hanno illustrato ai genitori due strade: il trapianto di reni o la dialisi e i genitori hanno accettato di donare i loro reni per far avere una vita normale ai loro figli.
La storia di questi due fratelli ci viene da Pechino in Cina.

Li Kai aveva 16 anni quando i medici gli hanno diagnosticato un'insufficienza renale ed era il 2009, mentre suo fratello, Li Min, è stato trovato che soffre dello stesso problema nel 2012.

Per rimanere in vita e poter tornare a fare le cose di sempre, i pazienti hanno bisogno di un trapianto di reni che deve essere compatibile, la famiglia molto povera, ha venduto la propria casa e il proprio terreno e ha cercato l'aiuto tra i parenti e gli amici per portare avanti in tutti questi anni la dialisi, finché dopo tanti esami, fatti i genitori, hanno potuto donare il loro rene ai figli.

La madre ha donato il rene a Li Kai, e il padre a Li Min.

Una storia che ha fatto subito il giro del mondo ed è diventata il racconto per i genitori che fanno fatica a tenere il proprio figlio, arrivando anche ad ucciderlo, infatti la cronaca di questi mesi continua a proporci storie orribili e noi invece portiamo avanti l'esempio di questi genitori e la forza che ci viene dalla famiglia e dai nostri cari.

Auguri a questi due fratelli e siamo vicini a tutti coloro che vivono con il problema dei reni e aspettano di poter avere un trapianto.
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