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Scontri con migliaia di migranti, bloccati alla frontiera della Macedonia

La polizia greca, in tenuta antisommossa, ha lottato per mantenere l'ordine dopo gli scontri con i richiedenti asilo politico al confine del paese con la Macedonia.


L'Europa ha obbligato la Grecia a chiudere le frontiere per i migranti
Migliaia di migranti bloccati in Macedonia
Migliaia di persone in cerca di una nuova vita nell'Unione europea hanno visto il loro lungo viaggio verso nord chiuso alle frontiere con delle nuove regole.

Centinaia di persone siriane, afgane e irachene sono state respinte dalla Macedonia e negli scontri almeno due persone sono rimaste ferite.

Circa 300 persone hanno attraversato il confine dal villaggio greco di Idomeni e tante persone stanche di aspettare hanno cercato di sfondare un cordone di polizia greca, ma sul posto sono subito arrivati i rinforzi.

In precedenza, la polizia ha distribuito volantini avvertendo i migranti che dovevano lasciare la zona di confine entro tre giorni.

L'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, l'UNHCR, ha espresso "profonda preoccupazione" per le tensioni, sollecitando la Grecia e la Macedonia a gestire meglio il confine "in maniera coerente con i diritti umani e dei principi di protezione dei rifugiati".

Gli scontri avvenuti in Grecia sono arrivati, dopo una crescente pressione, fatta da dai partner europei per assicurare un migliore controllo delle frontiere e registrando i migranti in arrivo.

Più di 600.000 migranti hanno inondato in Grecia quest'anno e molti fuggono dai conflitti in Siria e in Iraq, quasi tutti sono entrati nel paese dalla vicina Turchia, pagando grandi tasse di contrabbando o lasciandosi guidare da bande che organizzano le loro traversate con piccole imbarcazioni sovraffollate.

Centinaia di persone sono annegate quest'anno nel Mar Egeo.

La polizia dice che circa 6.000 persone sono state bloccate a Idomeni e sono state mandate a dormire in un rifugio fornito da enti di beneficenza, circa 3.500 sono iraniani, pakistani e di altre nazionalità non ammessi dai macedoni, mentre il resto provengono dalla Siria, dall'Afghanistan e dall'Iraq.

In queste ultime due settimane la Macedonia ha imposto una politica di ammissione selettiva.

Tanti migranti hanno detto: "Se torniamo a casa saremo uccisi, quindi, se dobbiamo morire, tanto vale morire qui, non vogliamo ritornare indietro".

Si segnalano anche parecchi incidenti come quello di un uomo, proveniente dal Marocco, che è stato folgorato dopo aver toccato il cavo ferroviario ad alta potenza, era salito per protesta, sulla cima di un treno.

L'agenzia di controllo delle frontiere dell'UE, Frontex, ha detto di aver concordato con la Grecia di espandere le sue attività fino al confine con la Macedonia, le Autorità greche stanno lottando per registrare con precisione tutti i migranti che entrano nel paese, ma gli errori sono frequenti e alcuni immigrati utilizzano documenti falsi.
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