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Tre capitani, di imbarcazioni illegali, sono fuggiti

Tre capitani, di pescherecci thailandesi, sono fuggiti dall'Indonesia dopo che le loro imbarcazioni erano state sequestrate con decine di pescatori stranieri, senza permesso, a bordo.


Continua la linea dura del governo verso i pescatori illegali
Pescatori che si stanno imbarcando su un peschereccio
I capitani erano stati arrestati il ​​12 aprile e i loro pescherecci da traino avevano la bandiere malese e stavano pescando al largo di Kalimantan.

I capitani sono fuggiti il ​​7 maggio, dopo aver scalcato il muro del loro centro di detenzione, nel cuore della notte, e ora la polizia e i militari li stanno ricercando, altri otto membri dell'equipaggio thailandese rimangono in detenzione.

Il Ministero della pesca di Jakarta ha detto che 79 membri dell'equipaggio provenienti dalla Cambogia e dal Myanmar sono stati identificati e la maggior parte aveva documenti tailandesi falsi.

Il Ministero degli Esteri della Cambogia ha detto che 54 dei suoi cittadini sono stati trovati sulle barche attirati dal lavoro e dalla promessa di alti stipendi e grandi bonus.

Le autorità indonesiane stanno dando la caccia ai pescherecci stranieri che operano illegalmente nelle acque del paese e il ministro della Pesca, Susi PUDJIASTUTI, ha ordinato che le barche che non hanno i permessi devono essere affondate e i pescatori illegali accompagnati in carcere in attesa di giudizio.

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13 indonesiani, in cerca di lavoro, annegano nelle acque della Malesia

La polizia malese ha trovato 13 corpi e ritiene possano essere immigrati illegali indonesiani che si sono capovolti con la loro barca per le cattive condizioni del mare.

Si pensa che sulla barca ci siano state dalle 30 alle 35 persone
I soccorsi stanno cercando altre persone nel mare
Il capo della polizia distrettuale, Rahmat Othman, ha detto che i corpi di quattro uomini e nove donne sono stati scoperti da alcuni pescatori su una spiaggia dello Johor.

Le autorità hanno poi trovato una barca di legno rovesciata non lontano dalla spiaggia, che probabilmente si era capovolta prima dell'alba, si pensa che sulla barca ci fossero dalle 30 alle 35 persone, molto probabilmente indonesiani che cercavano di intrufolarsi illegalmente in Malesia.

Un gruppo di ricerca e di salvataggio sta perlustrando tutta la zona, ma sono ostacolati dalle alte maree e dal mare mosso.

Tragedie come queste ne capitano spesso in Malesia, molti indonesiani sono disposti a rischiare la loro vita viaggiando su barche vecchie e lo fanno per lavorare in Malesia o per tornare nella loro città di origine.
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Linea dura contro la pesca illegale cinese in Indonesia

L'Indonesia si sta prendendo ad una posizione dura contro la Cina nella lotta contro la (INN) la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, confiscando navi cinesi e togliendo i recenti privilegi dati alla Cina per pescare nelle acque indonesiane.


Nel 2013 si era firmato un trattato con la Cina di collaborazione, ma ora va nuovamente discusso
La pesca illegale toglie il pesce alla gente dei villaggi
Dopo la confisca di nove navi cinesi per presunto bracconaggio, il Ministero degli Affari marittimi e della pesca, ha detto a fine settimana che il governo aveva revocato l'accordo siglato con la Cina nel 2013 che avrebbe dato ai pescatori cinesi una mano a pescare in Indonesia, rispetto ad altri paesi.

Secondo il direttore generale del ministero per la pesca Gellwynn Yusuf, c'è la nuova legge no.56/2014 che mette il divieto sulle operazioni di pesca di grandi dimensioni da parte di navi straniere e ora grazie a questa nuova normativa in vigore dal 2014, tutti i partenariati precedenti cessano di esistere e devono essere rivisti.

Il governo indonesiano aveva stipulato un accordo con la Cina il 2 ottobre del 2013 in Jakarta e di seguito a Pechino con Cui Lifeng, vice direttore generale per l'ufficio pesca del Ministero dell'Agricoltura cinese, ma ora Gellwynn Yusuf dice di essere stato lì a firmare il memorandum d'intesa [Memorandum of Understanding] in Cina ed essi sono stati autorizzati a pescare in Indonesia, a condizione che collaborassero con una società indonesiana.

Dopo che il presidente Joko "Jokowi" Widodo è entrato in carica il 20 ottobre, l'Indonesia ha alzato la posta in gioco nella battaglia contro la pesca illegale affondato molte navi provenienti dalla Thailandia, Vietnam, Malesia, Cina, Taiwan e Papua Nuova Guinea.

Nel mese di dicembre, la Marina ha cercato di catturare 22 navi cinesi, ma solo otto sono state effettivamente fermate e secondo il ministero, sei delle 8 navi bloccate erano di proprietà della PT Sino Indonesia Shunlida Pesca che ha come direttore e presidente della società Zhang Shuiming, un cittadino cinese.
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Ricuperati i primi resti del'aereo AirAsia scomparso domenica

Il Ministero dei Trasporti insieme al direttore generale del trasporto aereo, Djoko Murjatmodjo, ha confermato il che relitto scoperto in Pangkalan Bun, Central Kalimantan, è di AirAsia e del volo QZ8501.


Un aereo indonesiano ha trovato i resti dell'Airbus scomparso su segnalazione di due pescatori
Aereo di salvataggio ritrova i detriti di AirAsia
I detriti dell'aereo sono di colore rosso e bianco, tipici della compagnia aerea AirAsia e sono stati ritrovati dalla squadra di soccorso su segnalazione di alcuni pescatori e ora il processo di recupero partirà in questa direzione per poter arrivare alla scatola nera.

L'aereo era diretto verso Singapore ed era partito dalla seconda città più grande dell'Indonesia ossia Surabaya a East Java, il ministero ha detto che il controllo del traffico aereo di Jakarta (ATC) era stato sul punto di approvare la richiesta del volo per salire a una quota più elevata quando l'aereo improvvisamente è scomparso.

Il portavoce Basarnas M. Yusuf Latif ha detto che un aereo da pattugliamento marittimo CN della Air Force indonesiana  è la prima che ha segnalato questi detriti alle 10.15 ed erano nella posizione esatta che due pescatori di Pangkalan Bun avevano segnalato dicendo che domenica avevano sentito un tonfo e visto delle esplosioni, ora pian piano si stanno ricuperando i corpi grazie alla collaborazione di vari enti intervenuti nella ricerca.

I parenti delle persone scomparse ora non sanno darsi pace, un vero dramma, siami vicini a chi ha perso i propri cari in questo ennesimo incidente aereo.
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Una balena bianca ha perso la vita sulle coste di Manado

Si pensa che la balenea bianca sia morta da circa due mesi e le correnti l'abbiano portata a riva, ora rimane uno spettacolo per i turisti, ma bisogna urgentemente fare qualcosa visto che il fetore si sta propagando rapidamente.


La balena bianca ha fatto i conti con le secche e ha trovato qualche ostacolo che non gli ha permesso di uscire in mare aperto
La carcassa della balena viene pian piano bruciata
Il presidente dei pescatori del gruppo Firdaus di Manado, Sonny Broo, ha sostenuto che ha visto la carcassa della balena galleggiare in mare già da qualche settimane, ma non ci si è mai posto il problema di come fosse arrivata li e perchè nessuno l'abbia notata quando era in difficoltà.

Se si analizza bene la carcassa della balena si puó ipotizzare che la morte sia avvenuta circa 2 mesi fa quando il mare era molto agitato, la dimensione del mammifero è di 8 metri con una larghezza di 1 metro.

Sonny Broo dice che non è la prima volta che le balene si fanno trovare vicino alle banchine del porto di Manado o in prossimità della riva, ma è il primo caso di una balena abbandonata che ha trovato la morte sulle nostre coste.

Il presidente dice ai giornali che delfini e balene nuotano liberamente nel nostro oceano, senza che ci sia qualcuno che le disturba, infatti Manado è una zona che protegge i mammiferi e non vuole che gli si dia la caccia, ma in questo caso la balena bianca è sicuramente rimasta bloccata a causa del maltempo e ha dovuto fare i conti poi con le secche e quindi non essendo stata riaccompagnata in mare aperto ha trovato la morte.

Ora abbiamo segnalato quest'animale alle autorità preposte e sono iniziate le operazioni per bruciare la carcassa e povvedere allo sgombero della balena bianca e facciamo appello a tutti di segnalare quando si nota qualsiasi animale in difficoltà.
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Una nave da pesca affonda nel mare di Bering e 50 pescatori sono dispersi

I soccorritori stanno cercando più di 50 persone che sono scomparse in mare, dopo che una nave da pesca sudcoreano è affondata nella parte occidentale del Mare di Bering.


Una nave da pesca che stava prendendo merluzzo giallo, ha causa di una forte tempesta, ha iniziato a imbarcare acqua
Una nave da pesca affonda nel Mare di Bering
Per ora una persona è stata recuparata, ma priva di vita e sette membri dell'equipaggio sono stati messi in salvo, il maltempo e le cattive condizioni del mare rendono difficile la ricerca degli altri componenti.
A bordo della nave da pesca c'erano 35 indonesiani, 13 filippini, 11 sudcoreani e un ispettore russo.

Il funzionario del ministero della pesca in Corea del Sud ha detto che la nave stava pescando merluzzo giallo, quando una forte tempesta li ha investiti e la nave ha iniziato a imbarcare acqua tanto che è stato lanciato il segnale di abbandonare la nave, al momento del naufragio, le onde erano alte più di 4 metri e le temperature dell'acqua erano sotto i -10 gradi Celsius

La nave da pesca pesava 2.100 tonnellate e aveva 35 anni e aveva a bordo 8 scialuppe di salvataggio e nel momento in cui si è deciso di abbandonarla tutti erano stati avvisati.

Kim Kang-ho da Sajo Industries, che possiede la nave, ha detto che tutto era in ordine e anche i permessi di poter pescare erano stati fatti e i pescatori che cerano a bordo erano tutti esperti ed erano in mare da fine luglio.

La Russia consente ai pescatori sudcoreani di pescare nelle sue acque il merluzzo, il saury Pacific, i calamari e altri pesci e in un incontro che si è tenuto nel mese di aprile a Seul, i due paesi hanno deciso di impostare quota di quest'anno per il merluzzo giallo pescato in acque russe a 40.000 tonnellate.
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