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Storico: I presidenti di Cina e Taiwan si stringono la mano

I leader di Taiwan e della Cina si sono stretti la mano oggi in uno storico incontro che segna il primo contatto di alto livello tra i nemici della guerra fredda, divisi dalla guerra civile 66 anni fa.


Si sono stretti la mano al Shangri-la Hotel a Singapore.
Xi Jinping e Ma Ying-jeou
Quando si sono divisi nel 1949, entrambe le parti aspiravano ad assorbire l'altro e il Partito comunista Cinese ha sempre insistito che Taiwan si mettesse insieme, mentre molti cittadini di Taiwan continuano a preferire lo status separato dell'isola che si sono ritagliati nel corso di sei decenni.

I due leader sperano di chiudere questa partita storica dando un contribuito alla pace ponendo fine a decenni di divisioni ed entrambi hanno sottolineato che qualsiasi accordo tra le parti sarà firmato pubblicamente.

Tre decenni di ostilità dopo la scissione del 1949, con diverse guerre scoppiate nello stretto di Taiwan, le tensioni si sono allentate dopo che la Cina ha avallato l'opzione di "unificazione pacifica" al fianco di minacce militari nel 1979, nel 1992 i rappresentanti dei due governi si sono incontrati a Singapore, per stabilire le basi per futuri negoziati, mentre nei successivi colloqui non si è risolto nulla.

Tutto ha cominciato a dare i suoi frutti dopo l'elezione di Ma Ying-jeou nel 2008, con conseguenti 23 accordi sul commercio e le questioni tecniche.

Ora questo incontro potrebbe segnare anche una apertura politica significante che porterebbe ad una nuova fase storica, staremo a vedere!!!
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Asia e Pacifico partecipano ad un incontro a Wakatobi

176 dirigenti locali provenienti dalle regioni dell'Asia e del Pacifico hanno in programma di partecipare ad un incontro che si terrà a Wakatobi, Sulawesi Sudorientale, il 5 settembre.


I 176 leader vogliono trovare una linea comune
176 leader si trovano a Wakatobi
Wakatobi si trova nella reggenza di Hugua ed è confermata la presenza di tutti i leader già a Kendari domani 3 settembre.

I 176 dirigenti locali, provenienti da vari paesi delle regioni dell'Asia e del Pacifico hanno confermato la loro presenza alla manifestazione internazionale.

Tra i leader locali che hanno confermato la loro partecipazione, ci sono il ​​sindaco di Guangzhou in Cina, il governatore di Jeju in Corea del Sud e il sindaco di Hamamatsu in Giappone e in più si nota la presenza del presidente della UCLG-ASPAC, Won Hee-Ryong e alti funzionari dei ministeri, delle Nazioni Unite (ONU), diversi funzionari dell'UNESCO ed esperti provenienti da vari istituti che hanno a cuore l'istruzione, i diritti e la salvaguardia dell'ambiente.

L'UCLG-ASPAC è un'organizzazione dei governi locali della regione Asia-Pacifico, che tiene regolarmente una riunione per discutere problemi comuni in tutti i settori, come le questioni ambientali e gli sforzi congiunti per migliorare il benessere dei propri popoli.

Nel corso della riunione, i leader locali presenteranno i vari problemi della propria terra e i tre punti chiave che verranno discussi nel corso dell'incontro sono: la creazione di una società con basse emissioni di carbonio, il buon governo e lo sviluppo urbano sostenibile.

I risultati delle discussioni su questi tre punti porteranno alla formulazione di un impegno comune, chiamato la Dichiarazione di Wakatobi.
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Il Nuovo leader dei talebani afghani promette di continuare la guerra santa (jiad)

L'incertezza politica all'interno dei talebani ha messo in dubbio le prospettive per la fine della guerra in Afghanistan.


Mansoor cerca di tener unito il gruppo dei talebani
Il novo leader dei talebani, Mansoor
Il nuovo leader dei talebani ha promesso di continuare a combattere pur sollecitando l'unità tra i suoi seguaci in un messaggio volto a prevenire una scissione nel gruppo tra coloro che vogliono la pace e coloro che credono ancora di poter vincere.

Un messaggio audio, presumibilmente dal neoeletto leader talebano Mullah Akhtar Mohammad Mansoor, cerca con cura le parole giuste per calmare il dissenso interno e consolidare la sua base politica all'interno dei talebani, esortando i suoi combattenti a rimanere uniti e a continuare la jihad, o guerra santa, cercando di riportare uno stato islamico in Afghanistan.

Egli non approva e respinge i colloqui di pace nascenti con il governo afghano, Mansoor ha assunto il potere dei talebani dopo che il gruppo aveva confermato che il Mullah Omar era morto.

La prima priorità di Mansoor sembra essere quella di voler reprimere l'opposizione interna in particolare quella del figlio del mullah Omar Yacoob che ha pubblicamente respinto l'elezione di Mansoor, che si è tenuta nella città pakistana di Quetta.

Yacoob ha detto che la votazione si è svolta tra una piccola cricca di sostenitori di Mansoor e ha chiesto una rielezione che includa tutti i comandanti talebani, compresi coloro che combattono in Afghanistan.

Mansoor ha risposto dicendo che bisogna mantenere l'unità, il nostro nemico esulta nel vederci separati, abbiamo una grande responsabilità per noi nel portare avanti la jihad fino a quando riusciremo ad avere il nostro stato islamico.

Gli osservatori hanno detto che nei prossimi giorni si saprà se la nuova leadership sarà in grado di mantenere l'unità all'interno dei talebani placando i suoi combattenti e comandanti sul campo, infatti il gruppo estremista islamico rivale, controlla già circa un terzo di Siria e Iraq, con filiali in Egitto e Libia e ha stabilito un piccolo punto d'appoggio in Afghanistan e sta pian piano reclutando i combattenti talebani delusi.

Sotto la guida ombra di Mansoor, i talebani hanno partecipato ad una serie di incontri indiretti con rappresentanti del governo, i talebani hanno intensificato gli attacchi contro le forze di sicurezza afghane, espandendo la propria presenza nelle precedentemente pacifiche province settentrionali dopo che le truppe Nato e statunitensi hanno terminato la loro missione di combattimento e consegnato alle forze di sicurezza locali, alla fine dello scorso anno.

Sabato un gruppo di uomini armati talebani avevano circondato una stazione di polizia nella provincia meridionale di Uruzgan e hanno preso in ostaggio 70 agenti di polizia e il capo della polizia nel distretto di Khas Uruzgan ha detto che cinque agenti di polizia sono stati uccisi e quattro feriti gravemente.

Il figlio di Jalaluddin Sirajuddin è stato eletto deputato dei talebani di Mansoor, una mossa che tende ad assicurare un costante flusso di sostenitori ricchi del Haqqani e placare gli estremisti.

La rete Haqqani è considerata una delle più feroci organizzazioni militanti nel paese, responsabili di grandi attacchi ben pianificati che spesso hanno coinvolto un gran numero di attentatori suicidi e prodotto pesanti perdite.
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Il settimo presidente indonesiano Jokowi, non conferma la partecipazione al G20

I Leader stranieri di tutto il mondo, si sono congratulati con Joko "Jokowi" Widodo, ieri dopo la cerimonia presidenziale, dicendo che non vedevano l'ora di lavorare con il settimo presidente indonesiano, per rafforzare i legami e aumentare la cooperazione bilaterale. 


Ospiti alla cerimonia presidenziale
Parlando con i giornalisti locali, nel palazzo in Senayan, Central Jakarta, il primo ministro malese Najib Razak ha detto di aver visto la leadership di Jokowi come un "buon segno" per le future relazioni tra i paesi vicini e spero che le relazioni tra Indonesia e Malesia continuino nella giusta direzione.

Nel corso della giornata, Najib ha fatto visita a Jokowi al Palazzo di Stato per il loro primo incontro.

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