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Attacco dei talebani, in Afganistan, ai dipendenti di una stazione televisiva

Un attacco talebano è avvenuto su un autobus che trasportava i dipendenti della stazione televisiva più grande in Afghanistan e tutti lo denunciano come un attacco alla libertà di parola.


Il mondo intero ha condannato questo gesto e i giornalisti hanno chiesto di essere tutelati
Attacco dei talebani ai dipendenti di Tolo TV
Un attentatore suicida si è fatto saltare in aria in un minibus che trasportava i dipendenti della Tolo TV, di proprietà del Gruppo privato Moby, la più grande organizzazione giornalistica del paese, almeno sette persone sono morte e 25 sono rimaste ferite nell'esplosione avvenuta Mercoledì 20 dicembre.

L'autobus è stato colpito mentre stava passando nei pressi dell'ambasciata russa e i talebani hanno rivendicato rapidamente la responsabilità e hanno detto di voler eliminare Tolo TV perchè continuano a fare una cattiva informazione nei loro confronti.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ieri ha condannato l'attacco definendolo "crimine odioso" che non solo mira ai civili, ma vuole togliere ogni diritto e libertà di espressione al popolo afgano.

Tutto il mondo esprime grande preoccupazione per le minacce poste dai talebani, da Al Qaeda e dagli affiliati al gruppo estremista islamico.

Tolo TV è il più popolare canale televisivo in Afghanistan, fornisce agli spettatori un mix di notizie, attualità e talk show, così come soap opera e film, la Moby Group ha sede a Dubai e nel 2012 la Rupert Murdoch News Corp ha preso una quota di minoranza nella società.

Insieme ad un'altra popolare stazione televisiva di proprietà privata, 1 TV, Tolo TV è stata minacciata dai talebani nel mese di ottobre in seguito alla trasmissione che faceva vedere le relazioni dei talebani contro gli insorti nella città settentrionale di Kunduz.

I talebani hanno detto che questa segnalazione era imprecisa e ha minacciato conseguenze che ora si sono avverate. La Federazione dei giornalisti afghani ha chiesto al governo di indagare e di aumentare il livello di sicurezza per il personale delle stazioni televisive minacciate.

L'attacco è stato condannato dal ministro della Difesa, Masoom Stanekzai, che ha descritto questo gesto con il termine "straziante" e la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan è quella di placare gli animi e salvaguardare dalle minacce i giornalisti e i mezzi di informazione.
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Una bomba ha ucciso 22 membri di un gruppo criminale in Afghanistan

Ventidue membri di un gruppo armato illegale sono stati uccisi, in un attentato nel nord della provincia di Kunduz in Afghanistan, tra di loro risultano quattro dirigenti e un funzionario afghano.


Tra le vittime ci sarebbe anche Abdul Qadir, uno dei leader delle forze di sicurezza locali.
Continuano gli attentati a Kunduz
Le circostanze dell'attacco a Kunduz non sono molto chiare e secondo il Ministero degli Interni, 21 abitanti sono morti in un attacco suicida, nel quartiere di Khanabad, ma Abdul Wadood Wahidi, portavoce del governatore provinciale, ha detto che il bombardamento aveva preso di mira una riunione dei gruppi criminali che in passato si erano scontrati con le forze di sicurezza nazionale e gli insorti talebani.

Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha sostenuto l'attacco e ha detto che altri sette sono rimasti feriti dall'esplosione nel distretto di Khan Abad.

Nawid Frotan, portavoce del governatore provinciale, ha detto che nella provincia di Badakhshan nord, alcuni ribelli talebani hanno impiccato una madre di tre figli, dopo averla accusata di aver fatto sesso extraconiugale.

In un altro incidente, gli insorti talebani, hanno decapitato due poliziotti locali e un civile in Badakhshan e gli insorti hanno accusato i tre di spionaggio.

Nella provincia orientale di Nangarhar, un attacco drone effettuato da forze afghane ha ucciso 15 ribelli e feriti altri nove e un altro attacco aereo da parte di forze internazionali ha ucciso almeno 10 insorti.

Secondo gli esperti il nuovo leader talebano, il mullah Akhtar Mansour, vorrebbe mostrare ai più scettici, tra gli insorti, di essere determinato a proseguire la "jihad", in maniera ancora più forte di prima.
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Il Nuovo leader dei talebani afghani promette di continuare la guerra santa (jiad)

L'incertezza politica all'interno dei talebani ha messo in dubbio le prospettive per la fine della guerra in Afghanistan.


Mansoor cerca di tener unito il gruppo dei talebani
Il novo leader dei talebani, Mansoor
Il nuovo leader dei talebani ha promesso di continuare a combattere pur sollecitando l'unità tra i suoi seguaci in un messaggio volto a prevenire una scissione nel gruppo tra coloro che vogliono la pace e coloro che credono ancora di poter vincere.

Un messaggio audio, presumibilmente dal neoeletto leader talebano Mullah Akhtar Mohammad Mansoor, cerca con cura le parole giuste per calmare il dissenso interno e consolidare la sua base politica all'interno dei talebani, esortando i suoi combattenti a rimanere uniti e a continuare la jihad, o guerra santa, cercando di riportare uno stato islamico in Afghanistan.

Egli non approva e respinge i colloqui di pace nascenti con il governo afghano, Mansoor ha assunto il potere dei talebani dopo che il gruppo aveva confermato che il Mullah Omar era morto.

La prima priorità di Mansoor sembra essere quella di voler reprimere l'opposizione interna in particolare quella del figlio del mullah Omar Yacoob che ha pubblicamente respinto l'elezione di Mansoor, che si è tenuta nella città pakistana di Quetta.

Yacoob ha detto che la votazione si è svolta tra una piccola cricca di sostenitori di Mansoor e ha chiesto una rielezione che includa tutti i comandanti talebani, compresi coloro che combattono in Afghanistan.

Mansoor ha risposto dicendo che bisogna mantenere l'unità, il nostro nemico esulta nel vederci separati, abbiamo una grande responsabilità per noi nel portare avanti la jihad fino a quando riusciremo ad avere il nostro stato islamico.

Gli osservatori hanno detto che nei prossimi giorni si saprà se la nuova leadership sarà in grado di mantenere l'unità all'interno dei talebani placando i suoi combattenti e comandanti sul campo, infatti il gruppo estremista islamico rivale, controlla già circa un terzo di Siria e Iraq, con filiali in Egitto e Libia e ha stabilito un piccolo punto d'appoggio in Afghanistan e sta pian piano reclutando i combattenti talebani delusi.

Sotto la guida ombra di Mansoor, i talebani hanno partecipato ad una serie di incontri indiretti con rappresentanti del governo, i talebani hanno intensificato gli attacchi contro le forze di sicurezza afghane, espandendo la propria presenza nelle precedentemente pacifiche province settentrionali dopo che le truppe Nato e statunitensi hanno terminato la loro missione di combattimento e consegnato alle forze di sicurezza locali, alla fine dello scorso anno.

Sabato un gruppo di uomini armati talebani avevano circondato una stazione di polizia nella provincia meridionale di Uruzgan e hanno preso in ostaggio 70 agenti di polizia e il capo della polizia nel distretto di Khas Uruzgan ha detto che cinque agenti di polizia sono stati uccisi e quattro feriti gravemente.

Il figlio di Jalaluddin Sirajuddin è stato eletto deputato dei talebani di Mansoor, una mossa che tende ad assicurare un costante flusso di sostenitori ricchi del Haqqani e placare gli estremisti.

La rete Haqqani è considerata una delle più feroci organizzazioni militanti nel paese, responsabili di grandi attacchi ben pianificati che spesso hanno coinvolto un gran numero di attentatori suicidi e prodotto pesanti perdite.
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