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Arabia Saudita: lavoriamo insieme per unire le opposizioni siriane

L'Arabia Saudita ospiterà una conferenza, a metà dicembre, per cercare di unire le opposizioni siriana in vista di nuovi colloqui di pace.


Dopo il congresso di Vienna si vuole arrivare presto ad un governo di transizione in Siria
Staffan de Mistura in una conferenza stampa
L'inviato speciale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura ha detto che bisogna intensificare gli sforzi per porre fine alla guerra civile in Siria che dura da quasi cinque anni e l'Ambasciatore saudita Abdallah Al-Moualimi ha risposto che il suo paese cercherà di portare questa riunione diverse fronde dell'opposizione per cercare una soluzione comune.

Sabato 14 novembre, i ministri degli esteri provenienti da circa 20 nazioni hanno concordato a Vienna un piano ancora incompleto, ma ambizioso che fissa una scadenza al 1 gennaio per l'inizio dei negoziati tra governo e gruppi di opposizione del presidente siriano Bashar Assad.

Nel giro di sei mesi, si vuole arrivare ad un governo di transizione "credibile" che dovrebbe pensare ad una nuova costituzione e arrivare alle elezione entro 18 mesi.

Ne i gruppi di governo, ne quelli delle opposizioni siriane erano presenti ai colloqui di Vienna, ma si sono riuniti i principali sostenitori stranieri di entrambe le parti e tutti hanno chiesto a gran voce un cessate il fuoco.

Speriamo si possa trovare presto una soluzione comune e ci auguriamo che queste scadenze vengano rispettate da tutti e torni a regnare la pace.
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Vertice di Vienna: alle stragi, si deve rispondere insieme, in modo concreto

La Siria è un terreno fertile per il terrorismo e la riunione dei ministri degli esteri tenutasi a Vienna, collega questi attacchi devastanti a Parigi, con le turbolenze in Medio Oriente.


Il Segretario di Stato americano John Kerry nei colloqui con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, in un hotel a Vienna
John Kerry e Sergev Lavrov a Vienna
Il Segretario di Stato Usa, John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov hanno condannato questi attacchi all'inizio della riunione con i rappresentanti di alto livello dell'Iran, dell'Arabia Saudita e di altri paesi cercando di trovare una linea comune che ponga fine alla guerra che dura da più di quattro anni.

L’obiettivo comune è quello di trovare un compromesso, che renda possibile in Siria una tregua tra il governo di Bashar Al Assad e l’opposizione armata moderata, formando un esecutivo di transizione composto in modo consensuale da entrambe le parti.

Questo governo dovrebbe avere pieni poteri e lottare contro i terroristi e i militari dello Stato islamico e di Jabha An Nusra, ma sono due i grandi ostacoli da superare:
- Il futuro di Bashar Al Assad.
- I gruppi terroristici in Siria, esclusi dalla tregua e dal governo di transizione.

Questi ostacoli oppongono da un lato gli occidentali e le monarchie del Golfo e dall’altro l'Iran e la Russia.

Tutti sono concordi che bisogna fare alla svelta in quanto più di 250.000 persone sono state uccise nella guerra siriana, undici milioni sono state sradicate dalle loro case e questo conflitto ha permesso ai militanti islamici dello Stato di ritagliarsi parti significative di Siria e Iraq per le loro aspirazioni al califfato.

L'Europa e i paesi vicini della Siria, nel frattempo, stanno lottando per far fronte alla peggiore crisi migrante dalla seconda guerra mondiale.

Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, ha detto nel suo intervento, che gli attacchi a Parigi hanno reso urgente, per la comunità internazionale, trovare un approccio comune in Siria e contro il terrorismo.
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