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Indonesia: non abbiamo ancora deciso se far parte della coalizione militare antiterrorismo

Il governo indonesiano ha negato di far parte della nuova coalizione militare islamico saudita che dovrebbe combattere il terrorismo, dicendo che deve ancora decidere sulla questione a causa delle modalità poco chiare della coalizione.


L'Indonesia combatte il terrorismo, ma valuta bene se far parte di qualche coalizione militare
L'Indonesia non fa parte di nessuna coalizione militare
Il portavoce del Ministero degli Esteri, Arrmanatha Nasir, ha detto che l'Indonesia non è al momento tra i 34 paesi che sostengono o hanno firmato per far parte della coalizione militare, dal momento che il governo indonesiano non ha ancora visto i dettagli del campo di applicazione della coalizione e i termini di riferimento e quindi non ha ancora deciso se farne parte.

Il governo sta ancora osservando e passando in rassegna le modalità della coalizione militare formata dall'Arabia Saudita.

L'Arabia Saudita ha annunciato la formazione della coalizione militare islamica con 34 nazioni dicendo che fanno parte i paesi del Medio Oriente, l'Africa e anche l'Asia e vogliono combattere il terrorismo che controlla la maggior parte della Siria e dell'Iraq.

L'Indonesia ha fatto sapere che si sta impegnando a combattere il terrorismo e l'estremismo, ma vuole valutare bene le modalità, prima di entrare a far parte di qualsiasi alleanza militare.
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Arabia Saudita: lavoriamo insieme per unire le opposizioni siriane

L'Arabia Saudita ospiterà una conferenza, a metà dicembre, per cercare di unire le opposizioni siriana in vista di nuovi colloqui di pace.


Dopo il congresso di Vienna si vuole arrivare presto ad un governo di transizione in Siria
Staffan de Mistura in una conferenza stampa
L'inviato speciale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura ha detto che bisogna intensificare gli sforzi per porre fine alla guerra civile in Siria che dura da quasi cinque anni e l'Ambasciatore saudita Abdallah Al-Moualimi ha risposto che il suo paese cercherà di portare questa riunione diverse fronde dell'opposizione per cercare una soluzione comune.

Sabato 14 novembre, i ministri degli esteri provenienti da circa 20 nazioni hanno concordato a Vienna un piano ancora incompleto, ma ambizioso che fissa una scadenza al 1 gennaio per l'inizio dei negoziati tra governo e gruppi di opposizione del presidente siriano Bashar Assad.

Nel giro di sei mesi, si vuole arrivare ad un governo di transizione "credibile" che dovrebbe pensare ad una nuova costituzione e arrivare alle elezione entro 18 mesi.

Ne i gruppi di governo, ne quelli delle opposizioni siriane erano presenti ai colloqui di Vienna, ma si sono riuniti i principali sostenitori stranieri di entrambe le parti e tutti hanno chiesto a gran voce un cessate il fuoco.

Speriamo si possa trovare presto una soluzione comune e ci auguriamo che queste scadenze vengano rispettate da tutti e torni a regnare la pace.
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Condanna a morte in Arabia Saudita senza il permesso del governo indonesiano

Diversi gruppi per i diritti indonesiani hanno condannato il governo dell'Arabia Saudita per la mancata notifica al governo indonesiano dell'esecuzione della cittadina indonesiana Siti Zaenab Duhri Rupa che lavorava come collaboratrice domestica.


Il governo indonesiano dice di essere stato colpito da quest'atteggiamento arrogante
L'Indonesia  condanna l'Arabia Saudita
L'ambasciatore indonesiano presente in Arabia Saudita, Mustafa bin Ibrahim al-Mubarak, è stato convocato immediatamente dall'ufficio del ministero degli Esteri, ma si è detto all'oscuro di tutto.

A margine di un incontro tra i rappresentanti dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC), i paesi membri e il vice presidente Jusuf Kalla l'ambasciatore ha detto: "di solito, per quanto riguarda i cittadini stranieri, l'ambasciata riceve sempre una notifica, è una procedura normale, ma non ho ricevuto nessuna informazione.

Al-Mubarak ha poi sottolineato che i legami tra i due Paesi sono sempre stati buoni e Jakarta ha dato mandato la sua obiezione verso l'improvvisa esecuzione di Siti che era stata condannata a morte per l'omicidio del suo datore di lavoro in Arabia Saudita, ma non c'era stato alcun avviso che la sua esecuzione alla pena di morte era imminente.

L'ambasciatore ha trasmesso subito la denuncia al governo saudita e il segretario di Gabinetto Andi Widjajanto ha detto che il presidente Joko "Jokowi" Widodo stava aspettando la risposta saudita.

Secondo il ministero, il corpo di Siti è già stata sepolto dalle autorità saudite in conformità con la legge islamica.

L'assenza di preavviso ha innescato forti proteste da parte di gruppi di difesa dei diritti umani e tutti affermano che la pena di morte è contro i diritti umani e con questo atto sono state violate anche le buone relazioni tra l'Arabia Saudita e l'Indonesia.

Il ministro degli Esteri Retno LP Marsudi ha sostenuto che il governo indonesiano ha speso molte energie nel tentativo di salvare Siti dall'esecuzione.

Secondo i dati resi pubblici dal ministero, tra il 2011 e il 2015, il governo ha esercitato pressioni per la sospensione della pena capitale verso 238 indonesiani all'estero che erano stati condannati a morte e 229 persone sono ancora in attesa di perdono.

Ben 467 indonesiani sono morti per la pena capitale all'estero, tra cui 28 in Arabia Saudita, 168 in Malesia, 15 in Cina, 4 in Singapore, 1 in Vietnam e 2 in Laos.

Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto l'abolizione della pena di morte anche in Indonesia per sostenere gli sforzi del governo per garantire proroghe per i cittadini di fronte alla pena capitale all'estero.
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In Arabia Saudita morto il re Abdullah, il suo successore il principe Salman

Il re dell'Arabia Saudita Abdullah, il potente alleato degli Stati Uniti che si è unito alla lotta di Washington contro al-Qaeda e ha cercato di modernizzare il regno musulmano ultraconservatore con riforme significativi, e che ha dato maggiori opportunità per le donne, è morto, aveva 90 anni.


Il suo successore alla guida dell'Arabia Saudita sarà il principe ereditario Salman
Morto il re dell'Arabia saudita Abdullah
La morte di Abdullah è stata annunciata dalla TV dellao stato e da un presentatore che ha detto che il re è morto all'01:00 di questa mattina.

Una dichiarazione della Royal Court, fatta dall'agenzia di stampa saudita ha detto che il suo successore è il fratellastro, che ha settantanovenne anni ed è il principe Salman, che il re Abdullah aveva messo come principe ereditario e aveva da poco assunto tutte le responsabilità da quando il re si era ammalato.

Abdullah,che salì al trono nel 2005, ha cercato in tutti questi anni di difendere il petrolio presente nelle sue zone e di plasmare il popolo del Medio Oriente, condannando ogni estremista e ogni gesto folle.

La sua priorità comunque è sempre stata quella di contrastare l'influenza del rivale, soprattutto l'Iran sciita, e cercare la crescita e il progresso.
Lui e gli altri monarchi arabi sunniti si sono sempre opposti alle rivolte pro-democrazia, perchè l'hanno sempre visto la democrazia come una minaccia per la stabilità dell'Arabia Saudita.

Ha sostenuto le fazioni sunniti contro gli alleati di Teheran in diversi paesi, ha infiammato gli odi sunniti-sciiti che hanno portato alla guerra civile in Siria, Abdullah è stato scelto come principe ereditario nel 1982, dal suo fratellastro Fahd, il re Abdullah è sempre stato vicino agli Stati Uniti e ha premuto su Washington chiedendo di ritirare le truppe americane nel 1990 che avevano invaso il Kuwait.

Egli ha anche spinto l'amministrazione Obama a prendere una posizione più dura contro l'Iran e per sostenere con più forza i ribelli sunniti che combattono principalmente per rovesciare il presidente siriano Bashar Assad.

Abdullah è nato a Riyadh nel 1924, figlio del re Abdul-Aziz Al Saud e ha avuto un'istruzione rudimentale e rigida che lo ha portato anche ad andare in prigione tre giorni, quando era giovane, come punizione dal padre per non aver lasciato il suo posto ad un visitatore, una violazione di ospitalità beduina.

Il suo obiettivo da quando è diventato re è stato quello di modernizzare il regno saudita e di affrontare il futuro ben sapendo di avere nelle proprie terre il petrolio che porta ricchezza all'Arabia Saudita, più della metà della popolazione attuale di 20 milioni è sotto i 25 anni e quindi il re è stato un forte sostenitore della formazione, costruendo diverse università e aumentando le borse di studio all'estero per gli studenti sauditi.

Abdullah per la prima volta ha dato alle donne i seggi del Consiglio della Shura, un organismo non eletto che consiglia il re e il governo e aveva promesso che le donne potevano votare dal 2015 alle elezioni per i consigli comunali, che di fatto sono le uniche elezioni nel paese.

Ha nominato come vice ministro una donna nel 2009 e due atlete saudite hanno gareggiato alle Olimpiadi per la prima volta nel 2012, e alcune di loro è stata concessa l'autorizzazioni di lavorare come avvocati durante il suo governo.

Uno dei suoi progetti più ambiziosi è stata una università in stile occidentale che porta il suo nome, il re Abdullah University of Science and Technology, che ha aperto nel 2009 e uomini e donne condividono le aule per lo studio all'interno del campus.


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