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Conferito il premio di eroe nazionale a cinque personaggi pubblici

Il Presidente indonesiano Joko "Jokowi" Widodo ha conferito i titoli nazionali di eroe a cinque personaggi pubblici, per gli aiuti cha hanno dato al paese durante la lotta per l'indipendenza.


I figli orgogliosi mostrano il riconoscimento
I cinque eroi sono: Bernard Wilhem Lapian, un personaggio pubblico del Nord Sulawesi che ha fondato due giornali per la lotta contro il colonialismo olandese; Moehammad Jasin che ha proclamato Polisi Istimewa sotto l'occupazione giapponese come Polisi Indonesia il 21 agosto 1945, quattro giorni dopo la dichiarazione della indipendenza del paese; la figura balinese I Gusti Ngurah Fatto Agung, che ha combattuto contro gli olandesi, attraverso la produzione di diverse documentazione; Ki Bagus Hadikusumo da Yogyakarta, una figura storica della seconda più grande organizzazione islamica del Paese, il compianto Mas Isman da Java, che ha partecipato attivamente alla campagna per la libertà, favorendo l'istruzione e pensando alla sanità ed è stato anche il fondatore di Kosgoro 1957, una organizzazione di massa affiliata al partito Golkar.

Mas Isman era il padre dell'ex ministro dello sport Hayono Isman, anch'egli politico del Partito Democratico.

L'onorare questi eroi per il loro servizio al paese, è una mossa è per diffondere i valori della leadership e del sacrificio e per aumentare, tra le nuove e le future generazioni, l'attaccamento alla Patria.

Fino ad oggi, lo Stato ha conferito il titolo di eroe a 168 combattenti per l'indipendenza, compreso un certo numero di donne e quest'anno, il governo ha deciso di iniziare a dare ai bambini, o ai coniugi degli eroi nazionali, Rp. 50 milioni (US $ 3,666.80) in quote annue, prima di questo cambiamento, le famiglie avevano diritto a circa Rp. 22,5 milioni.

Presente alla cerimonia al Palazzo di stato, Rubyanti, la prima figlia di Jasin, che ha espresso la sua felicità per questa mossa del governo, ricordando i servizi di Jasin al paese, Rubyanti ha dichiarato: "Siamo una grande nazione; quindi non dobbiamo dimenticare le lotte del passato e spero che il passato possa servire come riferimento per la nazione per lo sviluppo del nostro paese".

L'anno scorso, Jokowi aveva conferito i titoli nazionali di eroe a quattro veterani di guerra per il loro straordinario contributo al paese, prima e dopo la proclamazione dell'indipendenza il 17 Agosto 1945, tra cui Mohamad Mangundiprojo da East Java, che ha combattuto durante la rivoluzione a Surabaya, nel 1945 e Abdul Wahab Hasbullah, un leader musulmano da East Java, che è stato anche uno dei fondatori del Nadhlatul Ulama (NU), la più grande organizzazione musulmana del paese.

Mangundiprojo era il nonno dell'ex ministro di coordinamento degli affari marittimi Indroyono Soesilo e Abdul che era il nonno del presidente Muhammad Romahurmuziy.
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Il dottore che è morto di Ebola negli Stati Uniti ora viene acclamato come eroe

Il Dr. Martin Salia non ha ottenuto dalla professione medica la ricchezza e anche se era un residente permanente negli Stati Uniti, ha scelto di lavorare nella sua terra nativa in Sierra Leone perché c'era la necessità di chirurghi.


Ci sono stati grandi ritardi e questo fatto ha aggravato la sua malattia e l'ha portato alla morte.
Il Dottor Martin Salia con la famiglia
Anche se i suoi colleghi medici erano preoccupati per lui, quando ha deciso di tornare in Sierra Leone per curare i pazienti di Ebola, tutti hanno detto che la decisione che aveva preso era coerente con la sua persona, sempre disponibile e attenta alle persone che gli venivano affidate.

Il quarantaquatrenne chirurgo è stato ricordato ieri al suo funerale come un sostenitore instancabile, altruista e un grande eroe sempre pronto a curare i meno fortunati, senza volere nemmeno un dollaro.

Martin Salia é morto di Ebola il 17 novembre, dopo essere stato ricoverato nell'ospedale di Omaha nel Nebraska, ma era già arrivato in condizioni disperate ed é la seconda persona a morire negli Stati Uniti dopo aver contratto il virus di Ebola in Africa occidentale e fino ad oggi le vittime sono circa 7.000.
Ron Klain, coordinatore della Casa Bianca ha letto un pensiero di condoglianze fatto dal presidente Barack Obama alla famiglia di Martin Salia.
"I più grandi eroi sono persone che scelgono di affrontare il pericolo, che volontariamente mettono a rischio la propria vita per aiutare gli altri e Martin Salia era uno di questi".
La Santa Messa é durata 90 minuti e si é svolta in una parrocchia nel Maryland che ha visto una grande partecipazione di parenti, amici, colleghi provenienti dagli Stati Uniti e dalla Sierra Leone.
La moglie di Salia, Isatu, ha pianto molto soprattutto quando ha preso tra le mani la scatola contenente i resti cremati del marito, era affiancata dai figli Maada di 20 anni e Hinwaii di 14 anni.

Bockari Stevens, ambasciatore della Sierra Leone per gli Stati Uniti, ha chiamato Martin Salia un eroe nazionale che ha abbandonato "il lusso degli Stati Uniti" per aiutare la sua patria, la sua gente é una perdita non solo per la sua famiglia, ma per tutto il Paese, poi si é rivolto al presidente degli Stati Uniti dicendo che bisogna fare di più per combattere questa piaga che sta rapidamate facendo vittime in tutto il mondo.

Ron Klain ha rispostio a nome di Barack Obama che ci saranno più aiuti e la risposta del mondo è arrivata tropo tardi, ma ora, non vogliamo fermarci e faremo del nostro meglio per fermare il virus di Ebola.
Intanto in Sierra Leone aumentano i cassi che ora sono intorno alle 500 persone ogni settimana e per lo più nella capitale, Freetown e nelle aree circostanti del distretto di Port Loko.

Martin Salia è nato e cresciuto in Kenema, Sierra Leone, e ha ricevuto la sua formazione medica a Freetown, in seguito è stato in Camerun e ha lavorato anche in Kenya e negli Stati Uniti, il suo sogno era quello di aprire un suo ospedale in Sierra Leone.

Il dottor Martin Salia non ha ricevuto un trattamento aggressivo per il virus di Ebola fino quasi due settimane dopo che ha iniziato a mostrare i sintomi e la sua diagnosi è stata ritardata, tanto che ci sono voluti diversi giorni per lui per essere portato negli Stati Uniti e questi ritardi, hanno detto i medici, hanno reso impossibile la sua guarigione.
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