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La posizione di Papa Francesco sulle questioni scottanti della chiesa e la Comunione

Papa Francesco ha detto che i cattolici devono guardare alla propria coscienza, piuttosto che fare affidamento esclusivamente alle regole della chiesa per quanto riguarda la complessità del sesso, il matrimonio e la vita familiare e bisogna avere il coraggio di spostare la chiesa dalla dottrina alla misericordia nell'affrontare alcune delle questioni più spinose.


Papa Francesco sottolinea il tema della Misericordia, della coscienza personale e del cammino spirituale
Papa Francesco insiste sulla coscienza personale
In un documento della Chiesa dal titolo "Amoris Laetitia", The Joy of Love, il Papa non ha fatto nessun cambiamento esplicito della dottrina della Chiesa e ha confermato l'insegnamento della Chiesa sul legame per tutta la vita del matrimonio tra un uomo e una donna, ma Papa Francesco ha poi fatto aperture innovative nella pratica pastorale per i cattolici invitando i sacerdoti a guidare i cattolici nella loro vita spirituale.

La Chiesa non deve solo giudicare, ma fermarsi prestando attenzione a coloro che non riescono a vivere fino in fondo gli ideali evangelici della perfezione nel matrimonio e nella vita famigliare.
"Capisco chi preferisce una rigorosa pastorale che non lascia spazio alla confusione, ma io dico sinceramente che Gesù vuole una chiesa attenta alla bontà che si fa portatrice dello Spirito Santo in mezzo alle debolezze umane".
Sulle questioni spinose come la contraccezione, Papa Francesco ha sottolineato che la coscienza individuale di una coppia e non solo le regole dogmatiche loro imposte su tutta la linea dall'alto devono guidare le loro decisioni.
"Siamo stati chiamati a formare le coscienze, non a sostituirci".
L'obiettivo della Chiesa è quello di reintegrare e accogliere tutti i suoi membri, per questo siamo chiamati a parlare il linguaggio delle persone per aiutare le famiglie cattoliche ad affrontare i problemi di tutti i giorni.

Tutti i pastori devono tener conto di fattori attenuanti: la paura, l'ignoranza, le abitudini, le costrizione e devono saper dare i giusti consigli.
"Non può più dire semplicemente che tutti coloro che sono in situazioni irregolari vivono in uno stato di peccato mortale e sono privati ​​della grazia santificante e anche quelli in una "situazione oggettiva di peccato" possono essere in uno stato di grazia e possono anche essere più graditi a Dio che per loro trova di sicuro il modo per farli migliorare, non sostituiamoci a Lui".
Il cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, ha detto in una conferenza stampa che non vi è stato alcun cambiamento esplicito nella dottrina della Chiesa sulla famiglia, il documento contiene uno "sviluppo organico" dell'insegnamento della Chiesa e ci sono vere e proprie novità in questo documento, ma non rotture".

Questo documento segna il culmine di un dibattito durato due anni tra i cattolici ordinari e le gerarchie ecclesiastiche che Papa Francesco ha consultato nella speranza di comprendere meglio i problemi delle famiglie cattoliche di oggi e fornendo loro una migliore cura pastorale.

La questione più controversa, era legata al fatto se Papa Francesco avrebbe allentato e permesso ai cattolici il divorzio e risposarsi ricevendo la Comunione.

L'insegnamento della Chiesa ritiene che a meno che questi cattolici ricevano l'annullamento, altrimenti stanno commettendo adulterio e non possono ricevere la Comunione.

I conservatori avevano insistito sul fatto che le regole sono state fissate e che non c'era alcun modo per aggirare l'insegnamento di Cristo sulla indissolubilità del matrimonio.

I progressisti avevano cercato spazio di manovra per bilanciare la dottrina con la misericordia e guardare ogni coppia, caso per caso, accompagnandoli in un percorso di riconciliazione che potrebbe portare alla fine a ricevere i sacramenti.

Papa Francesco ha fatto un passo unilaterale l'anno scorso cambiando la legge della Chiesa e rendendo più facile ottenere l'annullamento e venerdì scorso ha detto che la risposta rigorosa proposta dai conservatori è in contrasto con il messaggio di Gesù che parla sempre di misericordia.
"Mai chiudere la porta alla grazia misericordiosa e non scoraggiare i percorsi di santificazione che danno gloria a Dio, ricordiamoci che ogni piccolo passo in mezzo ai grandi limiti umani può essere più gradito a Dio di una vita che appare esteriormente in ordine, ma si muove senza affrontare grandi difficoltà".
Papa Francesco non approva esplicitamente il "percorso penitenziale" dei cattolici risposati civilmente alla Comunione che è stato sostenuto dai progressisti che avevano come leader il cardinale Walter Kasper, ma ha ripetuto ciò che il Sinodo ha approvato ossia la necessità per i pastori di aiutare i singoli cattolici con una adeguata direzione spirituale per accertare ciò che Dio sta chiedendo a loro e il Papa ha poi detto che se poi la coscienza personale porta al sacramento non dobbiamo essere noi a rifiutarla.

Papa Francesco ha poi citato il suo precedente documento "La gioia del Vangelo" dicendo che la confessione non è una "camera di tortura" e che l'Eucaristia "non è un premio per il perfetto, ma un farmaco efficace per il nutrimento dei deboli.

Mark Brumley, presidente dell'Ignatius Press ha detto che l'accento del Papa sulla coscienza non significa anarchia, ma cammino personale, comunitario e spirituale".
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Papa Francesco risponde, in un libro, ai bambini che gli hanno scritto da tutto il mondo

Il libro: Caro Papa Francesco, nasce dall'idea del pontefice di rispondere alle tante lettere di bambini che riceve ogni giorno e il testo inizia in questo modo: "Ho 10 anni e mi chiamo Mohammed vorrei chiederti se il mondo sarà di nuovo come nel passato?"


Nel libro il papa risponde alle domande di 30 bambini
Papa Francesco risponde ai bambini
Il ragazzo ha scritto da una scuola dei gesuiti fatta per i bambini rifugiati in Siria e papa Francesco ha scritto un libro rispondendo di persona a lui e ad altri 29 bambini che hanno fatto domande al pontefice.

Le lettere mandate da tutto il mondo sono state l'occasione per un nuovo libro di Papa Francesco che l'ha fatto illustrare con le immagini tratte dalle opere d'arte. 

Il libro, "Caro Papa Francesco", verrà pubblicato il 1 marzo dalla Loyola Press di Chicago e questo progetto si sta materializzando anche grazie all'aiuto di Padre Antonio Spadaro, gesuita come il Papa e direttore di La Civiltà Cattolica, rivista cattolica romana. 

Una volta che il Papa ha accettato di partecipare al progetto, la casa editrice ha avvisato i sacerdoti e i catechisti di tutto il mondo di far mandare lettere ai bambini

I 30 bambini che hanno ricevuto la risposta del Papa, in questo nuovo libro, hanno dai 6 ai 13 anni e sono stati scelti tra 250 lettere ricevute in 14 lingue di 26 paesi in tutto il mondo. 

Il Papa ha accolto benevolmente questo progetto fin dall'inizio ed è stato sorpreso dalla profondità delle domande.

In una sessione, fatta lo scorso agosto a Roma, tra il Papa e Spadaro, durata 90 minuti, Francesco ha risposto verbalmente in un misto di italiano e spagnolo e Spadaro ha trascritto tutto e poi ha fatto vedere al pontefice

Il Papa ogni volta che dava una risposta, meditava e spesso guardava nel vuoto cercando di immaginare il bambino di fronte a lui e nel suo sguardo si vedeva la cura e l'amore verso tutti i piccoli. 

La Loyola Press di Chicago pubblicherà il libro in inglese e in spagnolo e lo venderà contemporaneamente in tutto il mondo, anche in Brasile, Indonesia, Slovenia, Messico e India. 

La Loyola Press prevede poi di portare 10 bambini a Roma per incontrare il Papa in persona e si spera di poter fare questo evento nel mese di febbraio, prima della data di pubblicazione che avverrà, come abbiamo detto, a marzo. 

Il Papa è desideroso di incontrarli e i bambini viaggeranno con i loro genitori e provengono dalla Cina, dall'Irlanda, dall'Argentina, dall'India, dal Canada, dal Kenya, da Singapore, dall'Australia, dagli Stati Uniti e dalle Filippine. 

Guglielmo dagli Stati Uniti ha chiesto: "Se potessi fare un miracolo, quale sarebbe?", "Caro Guglielmo," ha detto il Papa: "Vorrei guarire tutti i bambini, non sono mai stato in grado di capire il motivo per cui i bambini soffrono, è un mistero per me, non ho una spiegazione".
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Papa Francesco, dal 12 al 19 gennaio, visita le Filippine e lo Sri Lanka

Questo è il settimo pellegrinaggio apostolico di Papa Francesco e il secondo in Asia, dopo quello della scorsa estate in Corea, infatti dal 12 al 19 gennaio, sulle orme dei predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, il papa visiterà lo Sri Lanka e Le Filippine.

Lo attendono milioni di persone e si aspettano le sue parole che toccamo il cuore
La seconda visita di Papa Francesco in Asia
Infatti Papa Montini nel 1970 e Papa Wojtyla nel 1981 visitarono le Filippine e nel 1995 Giovanni Paolo II fece lo stesso itinerario con le Filippine e lo Sri Lanka.

Papa Francesco intraprende il suo secondo pellegrinaggio asiatico la prossima settimana, esattamente 20 anni dopo la visita di San Giovanni Paolo II a questi due paesi con le popolazioni cattoliche fortemente provate.

Papa Francesco si coccolerà i milioni di fedeli nelle Filippine e calpesterà le acque politiche inesplorate, dopo lo sconvolgimento delle elezione, con il nuovo presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisena, che ha sfruttato l'impopolarità dell'ex presidente Mahinda Rajapaksa, tra le minoranze etniche e religiose della nazione dell'isola e si è messo a disposizione per accogliere il Pontefice quando arriva nella capitale, Colombo.

Papa Franciesco porterà un messaggio di riconciliazione tra la maggioranza singalese e la minoranza tamil e proverà a parlare di armonia interreligiosa, dopo un quarto di secolo dove in Sri Lanka si è combattuta la guerra civile che si è conclusa nel 2009 con lo schiacciamento violento dell'esercito dei ribelli delle Tigri tamil.

Sicuramente non sarà un viaggio facile e lo aspettano parecchi problemi da ascoltare e le sue parole saranno importanti nella soluzione di varie diatribe.

Papa Francesco ha empre saputo mantenere il giusto equilibrio e compiere gesti che toccano il cuore delle persone che si trovano vicino a lui.

Buon viaggio caro Pontefice, nella terra asiatica, la aspettiamo a braccia aperte e con il nostro sorriso.
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Papa Francesco ha nominato 15 nuovi cardinali che rappresentano tutti i continenti

Papa Francesco ha nominato 15 nuovi cardinali provenienti da 14 paesi diversi, proseguendo gli sforzi per diversificare la gerarchia ecclesiastica ed estendere la portata globale della chiesa.


Papa Francesco continua a stupire con nomine che sono veramente dettate dallo Spirito Santo
Papa Francesco nomina 15 nuovi cardinali
Molti dei nuovi vescovi e arcivescovi provengono dal terzo mondo, tra cui i paesi come il Myanmar, le isole di Tonga e le isole di Capo Verde, che non hanno mai avuto un cardinale e in tutto sono nove quelli nominati dai paesi in via di sviluppo.

Il papa ha detto che questo gruppo rappresenta ogni continente, per manifestare i legami indissolubili tra la Chiesa di Roma e le Chiese particolari presenti nel mondo, a decine di migliaia di persone si sono riunite in piazza San Pietro per la preghiera e la benedizione settimanale e ascoltare con trepidazione ed entusiasmo questi nuovi cardinali.

Tra le nuove nomine, solo cinque sono europei, rompendo con la tradizione, che voleva europei nel Collegio Cardinalizio e con questa mossa Papa Francesco sta rompendo tutti gli schemi delle candidature cardinalizie e la cosa che colpisce è la rapidità con cui sta debellando un meccanismo secolare.

Le Diocesi del Nord America sono state trascurate, perché hanno già un numero significativo, e questo numero è rimasto stabile durante lo scorso anno.
Padre Lombardi ha detto che i criteri che il papa sta usando sono quellai dell'universalità, quattordici diversi paesi sono rappresentati, tra cui alcuni che non hanno attualmente un cardinale e altri che non ne hanno mai avuto uno.

Il papa ha chiamato anche il Collegio dei Cardinali fatto da cinque arcivescovi in pensione e da vescovi che si sono distinti per la loro carità pastorale a il servizio alla Santa Sede e alla Chiesa, ma hanno più di 80 anni di età e non possono partecipare al conclave segreto che elegge il papa e compresi questi cinque, il numero dei paesi rappresentati sono 18.

La visione di Papa Francesco è di una Chiesa universale attenta a tutte le periferie del mondo e in questo modo sta rovesciando quello che una volta era un sistema prevedibile, ma ogni candidatura diventa sorprendente e davvero guidata dallo Spirito.

In linea con il tema del suo pontificato, Papa Francesco ha raccolto diversi prelati noti per le loro attività pastorali, come mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, che è stato strettamente coinvolto negli sforzi per aiutare decine di migliaia di migranti che hanno attraversato il Mediterraneo e sono sbarcati sulle isole di Lampedusa e della Sicilia.

Il papa ha fatto delle scelte molto libere valutando i pastori e nominando persone che lo sono realmente anche nelle diocesi più piccole perché corrispondono a questa visione pastorale e globale.
I nuovi cardinali saranno installati formalmente in una cerimonia chiamata concistoro che si terrà il 14 febbraio, dove sarà convocato l'intero Collegio dei cardinali per una due giorni di riflessione sugli orientamenti e le proposte per la riforma della Curia Romana e la burocrazia amministrativa del Vaticano.
Riformare la Curia è la priorità di Papa Francesco, che ha stabilito che le commissioni devono rivedere le finanze del Vaticano e i suoi meccanismi interni.

Con l'aggiunta di 20 nuovi cardinali, il Collegio dei cardinali ora sale a 228, tra cui 103 che hanno più di 80 anni, Papa Francesco hanno scelto 31 dei 125 cardinali che eleggeranno il prossimo papa, di cui 16 cardinali elettori di 19 cardinali nominati poco meno di un anno fa e anche loro provenivano prevalentemente dai paesi del Sud del mondo.

Questi nuovi cardinali sono suscettibili di essere più sensibili alla visione del papa di una Chiesa che va nelle periferie, che rinuncia al potere per guarire le ferite della sofferenza degli uomini e delle donne e i nuovi cardinali potrebbero trovarsi in sintonia con un nuovo modo di guardare le cose.

Questi sono i nomi dei nuovi cardinali:
1. Mons. Dominique Mamberti, Arcivescovo titolare di Sagona, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
2. Mons. Manuel José Macário do Nascimento Clemente, Patriarca di Lisboa (Portogallo). 
3. Mons. Berhaneyesus Demerew Souraphiel, C.M., Arcivescovo di Addis Abeba (Etiopia). 
4. Mons. John Atcherley Dew, Arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda).
5. Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia).
6. Mons. Pierre Nguyên Văn Nhon, Arcivescovo di Hà Nôi (Viêt Nam).
7. Mons. Alberto Suárez Inda, Arcivescovo di Morelia (Messico).
8. Mons. Charles Maung Bo, S.D.B., Arcivescovo di Yangon (Myanmar).
9. Mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, Arcivescovo di Bangkok (Thailandia).
10. Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento (Italia).
11. Mons. Daniel Fernando Sturla Berhouet, S.D.B., Arcivescovo di Montevideo (Uruguay).
12. Mons. Ricardo Blázquez Pérez, Arcivescovo di Valladolid (Spagna).
13. Mons. José Luis Lacunza Maestrojuán, O.A.R., Vescovo di David (Panama).
14. Mons. Arlindo Gomes Furtado, Vescovo di Santiago de Cabo Verde (Arcipelago di Capo Verde).
15. Mons. Soane Patita Paini Mafi, Vescovo di Tonga (Isole di Tonga).
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Ali Agca depone i fiori sulla tomba di Giovanni Paolo II

Il killer turco Ali Agca che sparò e ferì Giovanni Paolo II nel 1981 ha messo dei fiori bianchi sulla tomba del santo nella Basilica di San Pietro.


Dopo l'attentato al Papa Giovanni Paolo II, Ali Agca torna per la prima volta e porta fiori sulla sua tomba
Ali Agca va sulla tomba di Giovanni Paolo II
Mehmet Ali Agca entra per la prima volta in Vaticano dopo il tentativo di assassinio di Giovanni Paolo II e lo fa portando fiori sulla tomba del papa, che successivamente sono stati rimossi dai lavoratori basilica.

I Benedettini hanno fatto sapere che non ci sono questioni legali pendenti contro Ali Agca in Vaticano e quindi poteva liberamente visitare i luoghi, il viaggio di Ali Agca è venuto nel 31° anniversario del suo incontro con il papa.

Giovanni Paolo II, che ha perdonato il suo aggressore e ha visitato Ali Agca nel carcere di Roma il 27 dicembre 1983 e successivamente è intervenuto per fargli ottenere il rilascio nel 2000, Ali Agca è stato estradato in Turchia dove ha completato la sua condanna a 10 anni per l'uccisione nel 1979 di un giornalista turco e dal 2010 è un uomo libero.

Quando Ali Agca è stato fermato dopo aver colpito il Pontefice in piazza San Pietro, durante l'udienza pubblica, il turco ha detto che ha agito da solo, più tardi ha detto che la Bulgaria e i servizi segreti sovietici hanno architettato l'uccisione del Pontefice di origine polacca, la cui difesa del movimento operaio polacco Solidarnosc aveva allarmato Mosca.

Le varie giurie italiane hanno assolto tre bulgari e tre turchi e Ali Agca ha dato spesso versioni contraddittorie e ha affermato di essere un Messia.

Ali Agca intervistato da una TV italiana in questa visita alla tomba del Santo, ha detto: "Mille grazie, santo" e "Viva Gesù Cristo", "Oggi sono venuto perché é l'anniversario del 27 dicembre 1983, quando ho potuto incontrare il papa".
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