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Accettata la tregua da parte del governo siriano

Il governo siriano ha accettato ieri 23 febbraio 2016 la proposta degli Stati Uniti e della Russia di cessare il fuoco entro questa settimana, ma la Siria si è riservata il diritto di rispondere a eventuali violazioni di questo armistizio.



Non sappiano se questa tregua potrà durare, ma l'importante è provarci
Il governo siriano ha accettato il cessate il fuoco
Il gruppo di opposizione e dei ribelli principali hanno approvato l'accordo, ma hanno dettato le loro condizioni.

Pur accettando la tregua proposta, il ministero degli Esteri siriano ha detto che le sue operazioni continueranno contro l'IS e il Fronte Nusra e "altri gruppi terroristici" e hanno inoltre sottolineato il diritto delle sue forze armate a fare ritorsioni contro qualsiasi violazione verrà effettuata da questi gruppi.

Il ministro Ali Haidar ha detto che il governo rispetterà il cessate il fuoco in linea di principio, anche se non potrà "parlare a nome dei gruppi armati".

Il governo siriano si impegna a terminare il suo assedio nelle 18 aree controllate dai ribelli, rilasciando i detenuti e cessando i bombardamenti aerei e di artiglieria.

Tuttavia, Talal Sillo, un portavoce delle Forze Democratiche della Siria prevalentemente curda, ha detto che il suo gruppo non potrà rispettare la tregua, perché sta combattendo contro il gruppo Stato islamico nel nord della Siria.

Il Segretario di Stato degli Usa, John Kerry ha detto che non può garantire il successo di questo accordo, ma è il miglior percorso, che finora abbiamo fatto, per cercare di porre fine a questo bagno di sangue.

L'esercito russo ha detto che ha istituito un centro di coordinamento per contribuire a far rispettare il cessate il fuoco, il centro si trova nella base aerea di Hemeimeem in Siria ed ospita gli aerei militari russi.

Alcuni siriani nella città settentrionale di Qamishli hanno espresso il loro scetticismo verso questa tregua dicendo che: "Se la comunità internazionale voleva fermare questo spargimento di sangue con uccisioni e bombardamenti l'avrebbe potuto fare tre o quattro anni fa".

Intanto un nuovo convoglio di aiuti umanitari con 44 camion è entrato nel sobborgo di Damasco consegnando cibo e medicine sotto la supervisione della Mezzaluna Rossa Araba Siriana e le Nazioni Unite.

L'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite ha confermato la consegna e il portavoce Jens Laerke ha detto che le spedizioni servivano per aiutare circa 20.000 persone in Moadamiya e altri 10.000 a Kfar Batna.

"Questa è una situazione critica in questo momento e milioni di persone hanno bisogno".
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