Gli sprechi aumentano, ma la fame nel mondo continua

Secondo l'Indice Globale della Fame, la Cina si trova al ventinovesimo posto su 118 paesi in via di sviluppo, per il più basso livello nel ridurre la fame nel proprio paese.


Una classifica stilata in America ci mette di fronte a dati ancora sconcertanti
Un bambino soffre la fame
Molti altri paesi asiatici si distinguono per il loro scarso rendimento nel ridurre il tasso globale della fame e oltre alla Cina ci sono la Malaysia e la Thailandia che hanno molte persone che soffrono la fame e una alta mortalità infantile.

La Malesia si è classificata al quarantaquattresimo posto mentre la Thailandia al cinquantunesimo in questa graduatoria che viene compilata dalla Food Policy Research Institute International, un centro di ricerca che sede a Washington-DC e collabora con la Welthungerhilfe della Germania.

Questa classifica viene stilata tenendo presente tre aspetti importanti:
1. La percentuale di persone che sono denutriti. 
2. La percentuale dei bambini, sotto i cinque anni, che sono sottopeso. 
3. Il tasso di mortalità infantile.

Il Pakistan e l'India sono i paesi che soffrono maggiormente la fame con diverse regioni e altre che non hanno di che vivere.

Il Laos, il Bangladesh e lo Sri Lanka sono riusciti a rispondere ai bisogni della loro gente mentre rimane ancora molto da fare per il Myanmar, il Nepal e l'Indonesia.

Se la fame continua a diminuire in tutto il mondo, circa 45 paesi, tra cui l'India e il Pakistan continuano a rimanere lontano dagli obiettivi delle Nazioni Unite che pensavano di sconfiggere la fame entro la fine di quest'anno.

Nel complesso l'Asia del Sud, dopo l'Africa sub-sahariana rimangono le regioni più affamate e tutto il mondo deve cercare di rispondere al perchè ogni giorno, ancora nel 2016, si muore di fame mentre c'è chi si permette di sprecare e buttare.

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