Il parlamento del Nepal nel caos e i maoisti non permettono di votare la nuova costituzione

Le proteste dei parlamentari dell'opposizione nel Nepal non si placano, tanto da gettare il parlamento nel caos, infatti non sono riusciti a raggiungere un accordo sulla nuova costituzione nazionale che è scaduta a mezzanotte.


La nuova carta costituzionale non ha trovato l'accordo tra i parlamentari
L'opposizione getta nel caos il parlamento del Nepal
Il parlamento ha aperto i lavori con i parlamentari dell'opposizione, guidati dagli ex ribelli maoisti che hanno gridato slogan e hanno fatto irruzione nella camera principale,non consentendo ai politici del partito al governo di proporre una votazione sulle questioni controverse della nuova carta costituzionale.

Gli analisti nel Nepal dicono che si sono spesi anni con una situazione di stallo sulla carta costituzionale e i giochi di potere politico hanno ostacolato gli sforzi per raggiungere un accordo e le spaccature politiche si sono ampliate, con i legislatori che questa settimana hanno lanciato sedie contro i parlamentari; la nazione himalayana impoverita sta affondato e sta vivendo una paralisi politica e la rabbia ormai si vede sulle strade.

Il parlamento nella persona di Subhash Nembang ha detto ai legislatori dell'opposizione di porre fine alla loro protesta e li ha esortati a trovare un accordo o di scegliere di andare al voto.

La costituzione era destinata a concludere un processo di pace iniziato nel 2006, quando i guerriglieri maoisti sono entrati in politica, ponendo fine ad un'insurrezione decennale che ha portato circa 16.000 morti, ma sei primi ministri e due elezioni con diverse lotte politiche hanno paralizzato la nazione.

Un punto critico fondamentale riguarda le frontiere interne, con l'opposizione che spinge per creare delle province che potrebbero favorire le comunità storicamente emarginate, ma altri partiti hanno attaccato questo modello, dicendo che è una minaccia all'unità nazionale.

 I partiti di governo e i loro alleati hanno la maggioranza dei due terzi del parlamento, ma devono approvare una costituzione senza il supporto maoista e gli ex ribelli hanno avvertito che se si continua di questo passo e non li si ascolta ci saranno nuovi conflitti.

Questa instabilità ha dato un altro brutto colpo all'economia che è precipitata con la crescita annua del PIL dal 6,1 per cento del 2008 al 3,6 per cento nel 2013 e il peggio deve ancora arrivare.

1 commento: