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Messi fa lo spettatore, arrivano i RoboCup calciatori

Il giocatore numero 3 ha segnato una splendida rete portando in vantaggio, fin dai primi minuti, il Bordeaux contro i cinesi; in una splendida partita di calcio giocata dai Robot.


il robot numero 3 si è comportato come un vero fuoriclasse non lasciando scampo agli avversari
Il Bordeaux vince la RoboCup 2017
La folla ha applaudito divertita, il piccolo, ma grande giocatore conosciuto con il nome di Arya e lui senza la spavalderia dei veri attaccanti umani è tornato velocemente nella sua posizione.

Il robot 3 con i suoi compagni ha continuato a dominare tutti gli altri avversari come un fuoriclasse portando la sua squadra ad aggiudicarsi la RoboCup 2017 che si è svolta quest'anno in Giappone.

Il Bordeaux ha vinto la finale per 4-0, dopo aver eliminato tutti gli avversari per quattro giorni, erano presenti a questo evento mondiale circa 3.000 ricercatori e parecchi studenti di ingegneria provenienti da 40 paesi diversi e tutti con delle invenzioni robotiche per quanto riguarda il calcio.

Design di umanoidi con volti umani oppure più scheletrici, ma tutti i robot sono stati programmati per poter giocare e impostare la strategia.

I robot utilizzano una telecamera installata in testa e gli viene installato un'intelligenza artificiale (AI) che gli permette di riconoscere la spazio e gli oggetti che stanno arrivando.

Il campionato annuale, che si è tenuto nella città centrale giapponese di Nagoya è iniziato 20 anni fa, quando un computer ha battuto dei giocatori umani nel gioco degli scacchi e da quel momento si sono studiati robot in grado di sfidarsi a calcio.

A differenza degli scacchi, i giocatori di calcio devono leggere le situazioni in continua evoluzione e scegliere i migliori movimenti e inoltre nel calcio ci vuole lavoro di squadra e pian piano gli ingegneri sono riusciti a compiere miracoli di robotica.

La grande capacità di giocare di squadra dei robot dell'Università di Bordeaux gli ha permesso di vincere il torneo e quando le partite sono finite, gli umani hanno celebrato il successo mentre i giocatori robot, senza vita, sono stati tranquillamente riposti nelle loro valigie.
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In Antartide si sta usando un robot in grado di darci una mappatura 3D e tante nuove informazioni

Quando si tratta di ambienti inospitali e sconosciuti, l'Antartide si colloca al primo posto e ogni rilievo e mappatura diventa davvero difficile.


Diverse spedizioni e tecnologie sono state usate in pasato per scandagliare e mappare l'Antartide.
Antartide: terra di ricerche
L’Antartide non ha una popolazione residente, anche se l’area è estremamente grande (una superficie complessiva di 14.000.000 di chilometri quadrati) con tante basi scientifiche operative che tengono osservati i ghiacci e diversi esploratori che hanno perso la vita per far conoscere all'umanità le loro scoperte.

Ora grazie ad un robot subacqueo, si potranno avere delle mappe 3D ad alta risoluzione che potranno fornire foto dettagliate del ghiaccio marino e arrivare nelle regioni che finora era stato difficile raggiungere, questo robot lavorerá sui fondali marini e sará in grado di misurare lo spessore del ghiaccio marino, per aiutare gli scienziati a studiare i cambiamenti dei ghiacci e spiegare il cambiamento climatico.

Normalmente, lo spessore del ghiaccio era misurato con l’osservazione satellitare dallo spazio, che poteva essere fuorviante per la neve presente sul ghiaccio o la foratura, combinata con le osservazioni visive dalle navi e dagli aerei che comunque erano limitate a causa di zone di spessore di ghiaccio che a volte erano difficili da raggiungere e da vedere.

Il robot misura 2 metri di lunghezza e ha un peso di circa 200 chilogrammi, è in grado di accedere a tali posizioni viaggiando sotto il ghiaccio del mare, con un design a doppio scafo e un'elica per il movimento la la maggior parte delle attrezzature sono puntate verso il basso per ispezionare il fondo marino, e un un sonar verso l'alto conl'obiettivo di rilevare il ghiaccio.

È stato azionato le prime volte a distanza, ad una profondità dai 20 a 30 metri, in due spedizioni nel 2010 e nel 2012 che avevano permesso di tracciare tre regioni nuove Weddell, Bellingshausen e Wilkes che hanno una superficie di circa 500.000 metri quadrati.

Ora con una mappatura più sofisticata potremo avere una più ampia topografia 3D della parte inferiore del ghiaccio, offrendo una ricchezza di nuove informazioni sulla struttura del ghiaccio marino e dei processi che l’hanno creato, ora il prossimo passo sarà un’indagine su vasta scala che sará comparata con quella dei satelliti, degli aerei e delle navi.
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