Visualizzazione post con etichetta elezioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta elezioni. Mostra tutti i post

9 dicembre: regionali in Indonesia, si compra la politica con il denaro

Denaro politico è il termine usato per descrivere la compravendita dei voti e ha contaminato anche le prossime elezioni regionali previste per il 9 dicembre, queste pratiche prosperano, a causa della mancanza di responsabilità nella campagna di raccolta di fondi.


La gente in Indonesia viene pagata per votare
9 dicembre 2015: votazioni regionali in Indonesia
Wawan Suyatmika, ricercatore presso Transparency International Indonesia (TII), ha previsto che il denaro deciderà le elezioni di dicembre, denaro spartito al buio o alla luce di luminose sale e palazzi.

Rimane una politica fatta di soldi, che piaccia o no, gli interessi degli imprenditori vanno ben oltre il termine di democrazia.

Per evitare che il denaro continui a comprare la politica, Wawan ha detto che ci vuole un forte monitoraggio e tutti i funzionari pubblici, addetti al controllo, dovrebbero essere persone libere da conflitti di interesse.

Inoltre, le fonti di finanziamento della campagna politica dovrebbero essere rese più trasparenti, fornendo gli indirizzi e le identità dei donatori che contribuiscono alla corsa dei candidati a governare.

Norme per prevenire le pratiche oligarchiche sono sui libri, ma la mafia è sempre un passo più avanti, bisogna far crescere nella gente la responsabilità pubblica.

In Indonesia si terranno le elezioni regionali a livello nazionale Mercoledì 9 dicembre 2015 per eleggere i nuovi leader dei 269 governi regionali.

Ci vogliono strumenti forti per monitorare le elezioni regionali e non si può aspettare troppo, si rischia che il cancro progredisca e faccia morire la democrazia.
Leggi tutto...

Tunisia: il ballottaggio finale per il nuovo presidente

La Tunisia si sta preparando per il ballottaggio finale per l'elezione del nuovo presidente e si affrontano un simbolo dei regimi precedenti del paese e un attivista vetereano per i diritti umani, che è salito al potere dopo la rivoluzione del 2011.


I due candidati si contendono la poltrona a presidente della Tunisia, un ballottaggio non scontato
Il ballottaggio finale in Tunisia
Il ballottaggio tra i due candidati è la terza elezione negli ultimi due mesi e rappresenta la fase finale di transizione democratica del paese, dopo la rivoluzione della primavera araba, che ha rovesciato il presidente Zine El Abidine Ben Ali.

In queste elezioni, a differenza del passato, non si sa in anticipo chi vincerà e i due candidati sono; Beji Caid Essebsi, 88 anni vecchio ministro nei precedenti governi tunisini, contro Moncef Marzouki, attivista per i diritti, che divenne primo ministro ad interim dopo la rivoluzione.

Essebsi è un favorito per la vittoria dopo aver preso il 39 per cento dei voti nel primo turno del mese scorso e aver promesso di ripristinare il "prestigio dello Stato", dopo questi anni fatti da disordini e problemi economici.
Marzouki, che ha preso il 33 per cento dei voti il ​​mese scorso, ha avvertito che Essebsi, il cui partito ha vinto anche le elezioni parlamentari di ottobre, porterà indietro le politiche autoritarie dei regimi precedenti.

Gli islamici moderati della Tunisia, che hanno ancora una grande quantità di sostegno nel paese, non stanno appoggiando ufficialmente alcun candidato, ma si ritiene che propendano verso Marzouki.

La vigilia delle elezioni del nuovo presidente è stata segnata dalle violenze e i radicali islamici hanno promesso ulteriori attacchi contro le forze di sicurezza in un video che è emerso sui social network e hanno invitato le persone a boicottare le elezioni.

Secondo le autorità, circa 100.000 poliziotti e soldati saranno presenti alle urne, per garantire la sicurezza del voto, ci sono circa 5,3 milioni di elettori registrati.
Leggi tutto...