Centinaia di alpinisti si sono fermati e hanno reso omaggio ai 16 sherpa nepalesi, che sono rimasti vittime di una valanga sull'Everest, un anno fa.
Ricordo della tragedia sull'Everest |
Il disastro è stato provocato da un blocco di neve che si è staccato dalla montagna alta 8848 metri, da quando fu conquistato la vetta per la prima volta il 29 maggio 1953 dal neozelandese Sir Edmund Hillary insieme allo sherpa Tenzing Norgay, circa 4.000 alpinisti hanno raggiunto l'Everest, mentre almeno 200 scalatori hanno pagato con la vita l'ambizione di raggiungere questa ambita montagna.
Per commemorare questa data tutte le squadre hanno deciso di non salire oggi per piangere i propri amici che hanno perso la vita l'anno scorso e questo fatto aveva creato non pochi problemi al governo nepalese che ha dovuto risolvere alla svelta dando delle garanzie concrete e dei riconoscimenti ufficiali ed economici ai propri sherpa e agli alpinisti che ogni anno accorrono numerosi.
Il progetto di scalare l'Everest può costare fino a 11.000 dollari a ciascuno scalatore, mentre uno sherpa, per la sua attività che dura dai due ai tre mesi l'anno, guadagna fra i 3.000 e i 6.000 dollari.
Tante persone hanno ricordato quel momento e hanno detto che gli batteva ancora il cuore ricordando la scena e il boato che si era sentito in tutta la valle lo scorso anno e poi vedere le famiglie e la loro disperazioni, lasciava ancora tanta tristezza.
L'alpinismo permette al paese himalayano, che ospita otto delle cime più alte del mondo, di trovare il sostegno economico necessario per portare avanti il proprio popolo.