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Il primo ministro giapponese chiede scusa per la seconda guerra mondiale

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha espresso profondo rimorso per la seconda guerra mondiale e ha fatto precedentemente le scuse nazionali, ma ha sottolineato che le generazioni future non debbano continuamente chiedere scusa.


Le nuove generazioni non devono continuare a chidere scusa
Il primo ministro Abe fa le scuse per la seconda guerra mondiale
In un discorso commovente prima del 70° anniversario della fine della seconda guerra mondiale, il premier nazionalista ha percorso tutti i fatti, sottolineando il rammarico giapponese per l'aggressione bellica e concentrandosi a sottolineare lo spirito pacifico della sua gente.

Il Giappone in questi anni ha più volte sottolineato il profondo rimorso e le scuse più sincere per le sue azioni durante la guerra, ma dalla fine della seconda guerra mondiale ci siamo dedicati alla pace e alla prosperità delle nostre regioni.

Poi si è commosso ricordando tutti quelli che hanno perso la vita durante la guerra dicendo di provare ancora dolore e di voler continuare a fare sincere condoglianze per chi ha perso i propri cari in questo conflitto ingiusto ha poi proseguito dicendo: "nel nostro cuore c'è una preghiera e un ricordo anche per tutti i morti degli altri paesi asiatici, tra cui la Corea del Sud, l'Indonesia, le Filippine e Taiwan".

Abe poi ha detto: "Ora però voltiamo pagina e i giapponesi non dovranno chiedere continuamente scusa infatti non dobbiamo lasciare che i nostri figli, nipoti e anche le generazioni future, che non hanno nulla a che vedere con quella guerra, siano predestinate a chiedere scusa".

Cina e Corea del Sud volevano che Abe facesse esplicite scuse ministeriali e per ora non hanno commentato discorso, la Cina ha perso più di 20 milioni di cittadini a causa dell'invasione giapponese, e Tokyo ha colonizzato la penisola coreana per 35 anni fino al 1945.

La storia di guerra del Giappone è stato oggetto di una rinnovata attenzione da quando Abe è salito al potere alla fine del 2012, il sessantenne però è stato criticato da alcuni per il gioco verso il basso del Giappone che continua ad espandersi con i propri militari.

L'imperatore Hirohito, è morto nel 1989 senza rispondere alla sua responsabilità su una guerra combattuta in suo nome.
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